Livelli di Organizzazione Biologica e Teoria Cellulare

Il livello di organizzazione biologica in cui si trovano le molecole, come proteine, carboidrati, lipidi e acidi nucleici.

Il livello di organizzazione biologica in cui si trovano le cellule, le più piccole unità di vita.

Il livello di organizzazione biologica in cui si trovano gruppi di cellule simili che lavorano insieme per svolgere una specifica funzione.

Il fenomeno per cui un sistema dimostra proprietà che non sono presenti nei suoi componenti individuali.

La teoria che afferma che tutte le cellule derivano da altre cellule preesistenti.

L'unità morfologica e funzionale della vita. Contengono tutte le informazioni necessarie per la vita, la riproduzione e le reazioni chimiche.

I domini della vita: Eukarya, Bacteria e Archaeabacteira, distinti per il tipo di cellula e l'organizzazione.

Un virus non è considerato un organismo vivente perché manca di una struttura cellulare e può sopravvivere solo all'interno di un'altra cellula.

Molecole organiche insolubili in acqua, come trigliceridi e fosfolipidi

Composto da 1 molecola di glicerolo e 3 molecole di acidi grassi.

Acidi carbossilici a catena lunga (12-22 atomi di C), saturi o insaturi.

Presenza di solo legami singoli (C-C) tra gli atomi di carbonio nell'acido grasso.

Presenza di almeno un doppio legame (C=C) tra gli atomi di carbonio nell'acido grasso.

Simili ai trigliceridi, ma con 2 acidi grassi e un gruppo fosfato.

Molecole formate da un alcool alifatico a catena lunga e un acido grasso a catena lunga, con funzione idrorepellente.

Unità di base dei trigliceridi, sono molecole con 3 atomi di carbonio e un gruppo ossidrile.

Questo tipo di microscopio utilizza la luce che viene riflessa dal campione creando un'immagine su uno sfondo scuro.

Questi microscopi sono ideali per osservare cellule vive perché permettono di distinguere tra zone di diversa densità e spessore, mostrando i dettagli del campione.

Questi microscopi sfruttano la fluorescenza naturale o indotta del campione per visualizzare specifiche molecole all'interno della cellula.

Questi microscopi sono equipaggiati con un filtro polarizzatore che evidenzia strutture cristalline o ordinate del campione, come il collagene.

I microscopi ottici hanno un limite intrinseco di risoluzione dovuto alle lenti, ma combinandoli con videocamere ad alta sensibilità si ottengono video dettagliati dei movimenti cellulari.

Questo tipo di microscopio permette di osservare il campione con entrambi gli occhi, garantendo una visione tridimensionale.

La colorazione di un campione in campo chiaro lo rende più visibile perché il contrasto con lo sfondo è maggiore.

La capacità di un microscopio di distinguere due punti vicini come separati.

Il microscopio ottico ha un limite di risoluzione di 0,2 micron, i microscopi elettronici SEM e TEM hanno limiti inferiori di risoluzione, nell'ordine dei nanometri (10 nm per SEM e 0,2 nm per TEM).

L'equazione di Abbe descrive il limite di risoluzione di un microscopio in relazione alla lunghezza d'onda della luce (o degli elettroni) e all'apertura numerica dell'obiettivo.

L'apertura numerica (NA) è una misura della capacità di un obiettivo di raccogliere la luce proveniente dal campione. Dipende dall'indice di rifrazione del mezzo tra il campione e l'obiettivo e dall'apertura angolare dell'obiettivo.

L'indice di rifrazione è una misura di quanto la velocità della luce cambia passando da un mezzo a un altro. L'aria ha indice di rifrazione 1.

L'apertura angolare è la misura dell'angolo del cono di luce che passa attraverso il campione e raggiunge l'obiettivo. Un'apertura angolare maggiore corrisponde a un'apertura numerica più alta e a un limite di risoluzione inferiore.

La colorazione dei campioni in istologia aumenta il contrasto tra le strutture, rendendole più distinguibili al microscopio.

Il contrasto è la differenza di luminosità tra le diverse parti di un'immagine. Un contrasto elevato consente di distinguere meglio le strutture.

Robert Hooke, nel 1665, osservò e descrisse per la prima volta le cellule, chiamandole CELL perché assomigliavano a piccole celle nel sughero.

Il microscopio ottico utilizza la luce visibile per illuminare e ingrandire i campioni, permettendo di osservare cellule e strutture cellulari.

Il microscopio elettronico utilizza un fascio di elettroni per illuminare i campioni, offrendo una risoluzione molto maggiore del microscopio ottico e permettendo di visualizzare strutture interne della cellula.

La teoria cellulare afferma che tutti gli organismi viventi sono costituiti da cellule, e che le cellule sono le unità fondamentali della vita.

Schleiden e Schwann, indipendentemente, osservarono la struttura cellulare nei tessuti vegetali e animali, rispettivamente, portando alla formulazione della teoria cellulare.

Antonie van Leeuwenhoek, nel XVII secolo, fu il primo a osservare cellule vive, tra cui batteri, protozoi e spermatozoi, grazie al suo microscopio.

Il microscopio elettronico, sviluppato nel 1931, ha permesso di osservare e identificare gli organuli cellulari, che non erano visibili al microscopio ottico.

I due tipi principali di microscopi sono il microscopio ottico (LM) e il microscopio elettronico (EM).

L'ingrandimento totale ottenuto da un microscopio è il prodotto tra l'ingrandimento dell'obiettivo e l'ingrandimento dell'oculare.

Gli obiettivi più corti offrono un ingrandimento minore rispetto agli obiettivi più lunghi.

Gli obiettivi sono la parte più costosa e importante di un microscopio perché determinano la risoluzione dell'immagine.

Nel microscopio a contrasto di fase, un piano di fase posto dopo l'obiettivo rende visibili le variazioni di fase della luce che ha attraversato il campione.

Il microscopio a contrasto interferenziale di fase utilizza polarizzatori e prismi per creare fasci di luce paralleli con percorsi diversi, fornendo un'immagine più dettagliata e vicina alla realtà.

La fluorescenza è un fenomeno che si verifica quando alcune sostanze emettono luce a una specifica lunghezza d'onda quando vengono eccitate da una sorgente luminosa di diversa lunghezza d'onda.