Tema 1, 2, 3, 4, Tema 5 Elastomeri-Amorfi

Materiali sintetici prodotti dall'industria chimica, caratterizzati da discreta resistenza meccanica, isolamento elettrico e facilità di lavorazione.

Processo di trasformazione chimica irreversibile che crea un network solido e rigido. I legami sono covalenti, stabili e irreversibili.

Materiali che possono essere rimodellati più volte senza perdere le loro proprietà. Si scaldano e si raffreddano più volte, diventando malleabili.

Materiali che non possono essere rimodellati una volta solidificati, perché i legami chimici sono permanenti.

Materiale molto resistente con grande elasticità e flessibilità. Esempi: gomma naturale e sintetica, silicone.

Additivi che migliorano le proprietà di resistenza e durata del materiale. Possono influenzare colore, stabilità e resistenza ai raggi UV.

Additivi che rendono la plastica più morbida e flessibile. Possono essere oli minerali o vegetali.

Le catene polimeriche si legano tra loro e si attaccano alla superficie dove viene applicata la colla.

La reticolazione è un processo chimico in cui le catene polimeriche si legano tra loro, creando una struttura più resistente. Questo processo richiede la presenza di ossigeno.

I polimeri termoindurenti sono resistenti al calore e non possono essere rimodellati dopo il processo di solidificazione. Sono esempi di termoindurenti le resine epossidiche e fenoliche.

Gli elastomeri sono polimeri termoindurenti flessibili. Esempi di elastomeri sono le gomme vulcanizzate, le coperte delle ruote e le suole delle scarpe.

La vulcanizzazione è un processo di reticolazione delle catene polimeriche che avviene tramite la reazione con lo zolfo. Questo processo rende la gomma più resistente e stabile.

I polimeri amorfi sono caratterizzati da una disposizione casuale delle catene polimeriche. Non hanno una struttura cristallina ordinata e sono otticamente trasparenti. Esempi di polimeri amorfi sono le resine e le gomme.

I polimeri semicristallini sono caratterizzati da una struttura parzialmente ordinata, con zone cristalline che si alternano a zone amorfe. Sono otticamente opachi.

La temperatura di deflessione termica (HDT) indica la temperatura al di sopra della quale un polimero inizia a deformarsi sotto carico. È un importante parametro per la scelta dei materiali plastici.

I polimeri commodities sono caratterizzati da un basso costo e una bassa temperatura di deflessione termica. Sono impiegati in applicazioni non critiche.

I polimeri amorfi hanno catene disordinate che li rendono flessibili o rigidi a seconda della temperatura di transizione vetrosa (Tg). Sotto la Tg, sono rigidi e fragili, mentre sopra la Tg, diventano gommosi e flessibili.

Il PVC è un materiale amorfo con buona resistenza chimica e al fuoco, ma una scarsa resistenza ai raggi UV. Ha una Tg elevata, diventando rigido ad alta temperatura (80°C).

I polimeri biologici sono ottenuti da processi di frantumazione e non da sintesi chimica, come i polimeri tradizionali. Hanno proprietà simili ai polimeri a massa e ai tecnopolimeri.

Quando il monomero entra in catena in modo diverso, alternato.

Quando il monomero entra in catena in modo totalmente casuale.

È la temperatura a cui un polimero cristallino fonde, passando dallo stato solido a fluido. I cristalli liquidificano, ma non i domini amorfi.

È la temperatura a cui un polimero amorfo diventa gommoso e poi liquido, passando da un stato vetroso a uno fluido. Cambia la mobilità di atomi e molecole.

Definisce la capacità di un materiale di deformarsi in modo elastico e poi recuperare la forma originale al termine della sollecitazione.

Definisce la capacità di un materiale di deformarsi in maniera permanente, non tornando alla sua forma originale al termine della sollecitazione.

Il comportamento di un materiale che presenta sia una componente elastica che una plastica.

Il fenomeno per cui un materiale soggetto a una sollecitazione costante nel tempo si deforma in modo graduale e permanente.

La diminuzione della sollecitazione di un materiale nel tempo, a deformazione costante.

Plastiche che possono essere rimodellate più volte senza perdere le loro proprietà. Si scaldano e si raffreddano più volte, diventando malleabili.

Materiali che non possono essere rimodellati una volta solidificati, perché i legami chimici sono permanenti.

Materiali che hanno un modulo di elasticità alto (3-10 Gpa) e una bassa elongazione (1-6%).

Plastiche che sono state espanse, creando tante piccole celle d'aria all'interno. Questo le rende leggere, isolanti e resistenti.

La conducibilità termica delle plastiche espanse è molto bassa, il che le rende ottimi isolanti.

Il processo di espansione del polistirolo prevede due step: la pre-espansione con vapore acqueo e la sinterizzazione sotto leggera pressione.

PE (polietilene), PP (polipropilene), PVC (polivinilcloruro), PS (polistirene), PMMA (polimetilmetacrilato), PC (policarbonato)

Il PE (polietilene) è uno dei termoplastici più comuni, utilizzato per realizzare bottiglie, contenitori e film plastici.

Il PVC (polivinilcloruro) è un termoplastico resistente, utilizzato per realizzare tubi, pavimentazioni e finestre.

Il PS (polistirene) è un termoplastico leggero e rigido, utilizzato per realizzare imballaggi, contenitori e bicchieri.