Introduzione al Diritto e allo Stato

Un organo è una parte essenziale di un'organizzazione. L'organo è diverso dalla persona che lo occupa. La persona ha uno specifico rapporto con l'organizzazione chiamato "rapporto di servizio".

Un organo rappresentativo è un organo che ha dei rappresentanti eletti dalla gente (come il Parlamento).

Un organo burocratico è un organo composto da persone che lavorano per lo Stato o per altri enti pubblici. Questi funzionari non sono eletti dalle persone.

Un organo attivo decide e prende decisioni.

Gli organi consultivi danno consigli agli organi attivi.

Un organo di controllo verifica che le regole siano rispettate e che gli atti siano corretti.

Il parere facoltativo è un consiglio che può essere richiesto ma non è obbligatorio.

Il parere obbligatorio è un consiglio che deve essere richiesto.

È la prima forma di Stato moderno, nata in Europa tra il 400 e il 500. Il potere sovrano è concentrato nelle mani della Corona, che ha il potere legislativo ed esecutivo.

Il Re, come persona fisica, è distinto dalla Corona, che rappresenta l'organo dello Stato con potere sovrano e continuità di successione.

Il Re, come autorità suprema, decide le leggi e come esse devono essere applicate.

I giudici sono nominati dal Re e le loro decisioni si basano sulla volontà del Re.

Nello Stato assoluto, il potere del Re non ha limiti e non è soggetto alla volontà dei sudditi. Il suo potere è considerato di origine divina.

L'assolutismo ha avuto successo in Francia grazie alla limitazione del potere delle corporazioni e al controllo sui parlamenti medievali.

In Inghilterra, il feudalesimo ha limitato l'assolutismo, creando una nobiltà non sottomessa al Re. I tentativi di instaurare l'assolutismo fallirono.

In Prussia e Austria, l'assolutismo si è evoluto in un modello più illuminato, dove il sovrano promuoveva il benessere della popolazione.

Riconosce e tutela i diritti individuali come la libertà personale, la proprietà privata, la libertà contrattuale, la libertà di pensiero e di stampa, la libertà religiosa e la libertà di domicilio. Inoltre, afferma l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge.

Consiste nella divisione del potere politico tra diversi soggetti istituzionali (es. Esecutivo, Legislativo, Giudiziario) che si controllano a vicenda, impedendo ad un solo potere di concentrare troppo potere.

La legge è la fonte primaria di tutela dei diritti e ogni limitazione della libertà personale deve avvenire attraverso essa. L'attività dei poteri pubblici deve essere sempre prevista dalla legge.

La legge deve essere generale e astratta, applicandosi a tutti in modo equo e non solo a specifici individui. Inoltre, la legge deve essere creata dai rappresentanti del popolo, a cui essa si applica.

Le assemblee legislative dello Stato liberale rappresentano l'intera popolazione, a differenza dello Stato assoluto che rappresentava solo determinate classi sociali. Il corpo elettorale, tuttavia, era limitato principalmente alla classe borghese.

Lo Stato liberale è spesso considerato monoclasse perché il diritto di voto era riservato a una ristretta élite, in particolare ai cittadini considerati 'capaci' e 'affidabili'.

Lo Stato di democrazia pluralista si evolve dallo Stato liberale, ampliando la sua base sociale e riconoscendo la pluralità di gruppi, interessi, idee e valori. Questi gruppi possono confrontarsi liberamente e far sentire la loro voce in Parlamento.

Trasformazione dello Stato liberale in uno Stato che riconosce e tutela la pluralità di gruppi sociali, interessi, idee e valori, permettendo loro di esprimersi liberamente nella società e in Parlamento.

La tendenza a ridurre i servizi sociali universali, rendendoli disponibili solo ai meno abbienti. Un esempio è l'introduzione del ticket sanitario.

Il principio che incoraggia gli individui a mettere da parte risorse per far fronte ai rischi della vita, come le malattie o la vecchiaia. Un esempio è la creazione di fondi pensione privati.

Il principio che trasferisce la gestione di servizi pubblici dagli enti centrali a quelli locali, come i Comuni. Questo aiuta a rendere i servizi più efficienti.

La pressione delle imprese per una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, per rimanere competitive sul mercato internazionale.

Il vincolo di mantenere un bilancio pubblico in equilibrio, con una spesa contenuta e un basso livello di indebitamento.

Il processo di adattamento dello Stato alle esigenze della globalizzazione, mantenendo però un livello minimo di protezione sociale per i cittadini.

Il fatto che i capitali e gli investimenti si spostino dove hanno le migliori condizioni economiche e finanziarie, influenzando la pressione fiscale che lo Stato può applicare.

Il bisogno di garantire pari opportunità di vita per tutti i cittadini, anche in un contesto di competitività internazionale.

Il ruolo dei partiti politici varia tra i diversi stati di democrazia pluralista, con esempi come gli Stati Uniti dove i partiti sono visti come "macchine elettorali" e l'Europa dove i partiti hanno un ruolo più ampio nella società.

L'omogeneità e l'eterogeneità della cultura politica influenzano la democrazia pluralista. Paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti condividono i principi fondamentali, mentre in Italia, Olanda e Belgio la società è più frammentata.

Il livello di intervento dello stato nell'economia e nella società varia nelle democrazie pluraliste. Ad esempio, negli Stati Uniti l'intervento è più limitato, mentre in Europa, specialmente in Italia, è stato più presente.

Nonostante la presenza di democrazie pluraliste sviluppate, il modello di stato socialista persiste in paesi come Cuba, Cina e Corea del Nord, anche se con un'apertura al mercato globale.

In alcuni stati ex-socialisti esiste una discrepanza tra le dichiarazioni di pluralismo e libertà individuale e la realtà.

Il modello di stato di democrazia pluralista si è evoluto in risposta a sfide come la crisi fiscale degli anni '70, la globalizzazione, l'integrazione europea e la società post-classica

La crisi fiscale degli stati a partire dagli anni '70 ha portato ad un aumento della spesa pubblica e della pressione fiscale, causando resistenza da parte della popolazione.

La globalizzazione, l'integrazione europea e la società post-classica hanno presentato nuove sfide per gli stati di democrazia pluralista, richiedendo un adattamento e cambiamenti.

In questo sistema politico, i partiti competono tra loro per le elezioni, ma dopo la vittoria, negoziano e raggiungono compromessi per condividere il potere. Le minoranze partecipano alle decisioni, rendendo l'opposizione politica meno evidente.

Il governo e la maggioranza politica cercano di controllare l'opinione pubblica e gli elettori per vincere le future elezioni e diventare la nuova maggioranza.

L'opposizione politica critica le decisioni del governo e propone alternative, creando un confronto tra differenti visioni politiche.

Si riferisce a gruppi di persone che sono sempre in minoranza in una società, a causa di differenze religiose, etniche o linguistiche.

La Costituzione italiana vieta la discriminazione basata sulla lingua diversa da quella nazionale.

La Costituzione italiana vieta la discriminazione basata sulla religione professata.

La Costituzione italiana vieta la discriminazione basata sull'appartenenza a una determinata razza.

La legislazione italiana riconosce importanti diritti agli stranieri residenti in Italia, promuovendo l'integrazione e la convivenza.