I sette re di Roma

I sette re di Roma

• Romolo: fondatore di Roma, introduce le prime istituzioni militari e politiche. Il suo regno rappresenta un periodo di pace.

• Numa Pompilio: Re Sabino, introduce le istituzioni religiose e civili, crea i collegi sacerdotali.

• Tullio Ostilio: riprende le guerre dopo il regno pacifico di Numa Pompilio.

• Anco Marzio: espande il territorio romano fino alla costa, entrando in conflitto con gli Etruschi per le saline.

• Tarquinio Prisco: inizia la vera e propria costruzione della città, introduce ordine e costruisce i primi acquedotti e strade.

• Servio Tullio: riforma l'esercito con la falange oplitica, introduce una riforma timocratica basata sulla ricchezza, ispirandosi a Solone. Intraprende altre riforme per far fronte all'aumento demografico e all'espansione della comunità.

• Tarquinio il Superbo: re crudele e despota, instaura un regime tirannico. Trascura il benessere dei cittadini e viene deposto nel 509 a.C. a seguito di una rivolta popolare.

La caduta della monarchia

• La monarchia romana termina nel 509 a.C. con la deposizione di Tarquinio il Superbo a causa del suo governo dittatoriale.

• La rivolta popolare è scatenata dallo stupro di Lucrezia, una nobildonna romana, da parte di Sesto Tarquinio, figlio del re.

• La resistenza romana contro Tarquinio il Superbo è guidata da Bruto e Collatino, che diventano i primi due consoli della Repubblica Romana.

Il periodo repubblicano

• La Repubblica Romana si caratterizza da un forte conflitto sociale tra patrizi e plebei.

• I plebei chiedono uguaglianza sociale e politica e ottengono importanti conquiste nel corso del tempo.

• La secessione sull'Aventino del 494 a.C., un'azione di protesta dei plebei, porta all'istituzione del tribunato della plebe.

• Nel 451-450 a.C. vengono promulgate le Leggi delle XII Tavole, un codice legale scritto che concede ai plebei diritti e tutela.

• La Lex Canuleia del 445 a.C. permette i matrimoni misti tra patrizi e plebei.

• Le Leges Liciniae Sestiae del 367 a.C. prevedono l'introduzione di un plebeo in ogni coppia consolare, la distribuzione delle terre ai plebei e un limite massimo di terreni privati.

• La Lex Petellia Papiria del 326 a.C. abolisce la schiavitù per debiti e la Lex Ogulnia del 300 a.C. equipara la quantità di terreni alla quantità di denaro posseduto.

• La Lex Ortensia del 287 a.C. riconosce i plebisciti (assemblee popolari) come organi di decisione legislativa.

Le guerre sannitiche

• Le conquiste romane in Italia aumentano le mire espansionistiche verso la Campania, portando al conflitto con i Sanniti.

• Il conflitto inizia nel 326 a.C. con l'assedio di Napoli, che era stata occupata dai Sanniti.

• La disfatta romana alle Forche Caudine nel 321 a.C. umilia l'esercito romano e porta alla riorganizzazione militare.

• La guerra prosegue con la vittoria romana nel 305 a.C., ma la pace è di breve durata.

La guerra contro Pirro

• Il re Pirro dell'Epiro interviene in Italia a favore di Taranto, in guerra con Roma.

• Nel 280 a.C. Pirro sbarca in Italia e ottiene una vittoria a Eraclea, ma non riesce a conquistare Roma.

• L'esercito romano viene sconfitto da Pirro a Eraclea e Ascoli Satriano, ma riesce a ottenere la vittoria finale.

• La vittoria su Pirro e le guerre con i Sanniti consolidano la supremazia romana nella penisola italica.

L'organizzazione statale romana

• La conquista dell'Italia porta alla creazione della "confederazione italica", un nuovo sistema di organizzazione statale.

• Vengono create nuove comunità cittadine, i municipia, con cittadinanza romana senza diritto di voto (civitas sine suffragio).

• I municipia godono di diritto latino (ius Lati), che include diritti matrimoniali e commerciali con i Romani.

• I municipia hanno un ruolo preminente nell'organizzazione statale, contribuendo alle risorse e alle truppe romane.

• L'organizzazione statale della confederazione italica consente a Roma di controllare i territori conquistati, amministrare le popolazioni sottomesse e promuovere lo sviluppo economico.