Platone

Il periodo del IV secolo a.C. fu segnato da un declino progressivo delle polis greche, che culminò con la conquista macedone.

Nel IV secolo, la Grecia era caratterizzata da più centri di potere, nessuna polis riusciva ad imporsi sulle altre e diversità tra i regimi si attenuavano.

Sparta perse la sua supremazia politica nel IV secolo a.C., cedendola ad altre polis, come Tebe.

Filippo II, dopo la battaglia di Cheronea (338 a.C.), unificò le città-stato greche sotto la sua influenza, mantenendo un'apparente indipendenza.

Alessandro Magno, figlio di Filippo, consolidò il controllo macedone sulla Grecia, lasciandola in mano ad Antiparo durante la sua campagna orientale.

Platone, filosofo greco, nacque da una famiglia aristocratica e fu influenzato da Socrate, viaggiando e fondando l'Accademia.

Platone visitò Siracusa tre volte, cercando di influenzare Dioniso il Vecchio e Dionisio II per promuovere la filosofia.

Platone fondò l'Accademia nel 387 a.C., un centro di studio e ricerca filosofica.

La realtà superiore, intelligibile, dove risiedono le idee. È considerato il mondo vero, immutabile.

Il nostro mondo, caratterizzato da cambiamento e imperfezione; copia imperfetta del Mondo delle Idee.

Entità immutabili, perfette ed eterne che rappresentano la vera realtà, modelli delle cose del mondo sensibile.

Le idee di Platone non cambiano mai, sono sempre perfette e eterne.

Platone credeva nell'esistenza di due realtà fondamentali: il mondo delle Idee e il mondo sensibile.

Presenza delle Idee nel mondo sensibile.

La causa prima dell'esistenza e della conoscenza delle Idee, paragonato al Sole nella Repubblica di Platone.

Critica di Platone all'idea che i valori come la giustizia o il coraggio siano relativi e dipendano dalla singola persona.

Argomento che sostiene l'immortalità dell'anima basandosi sulla sua affinità con le idee immutabili. Se l'anima è simile alle idee, anch'essa sarà immortale.

L'anima, come principio vitale, partecipa all'idea di vita, un'idea eterna e immutabile. Poiché non può partecipare all'idea opposta (morte), è anch'essa immortale.

Platone divide l'anima in tre parti: razionale (intelligenza), animosa (emozioni) e concupiscibile (desideri). La parte razionale guida le altre, cercando di raggiungere la virtù.

Un racconto che illustra la tripartizione dell'anima. Leonzio, attratto e disgustato dai cadaveri, dimostra la lotta tra la parte razionale (che vuole distogliere lo sguardo) e la parte irrazionale (che vuole guardare).

Un racconto del Fedone che descrive il viaggio dell'anima dopo la morte. Er, morto in battaglia, visita l'aldilà e osserva le anime che vengono giudicate e indirizzate verso diverse destinazioni.

Nel mito di Er, le anime vengono divise in due categorie: quelle buone, che vengono guidate verso l'alto, e quelle empie, che vengono indirizzate verso il basso.

Il mito di Er suggerisce che dopo la morte le anime possono rinascere in un nuovo corpo e vivere una nuova vita.

Nel dialogo Fedone, Platone si interroga sul ruolo delle idee come cause finali. Le idee, rappresentando i modelli perfetti, dovrebbero spiegare il perché delle cose, ma la loro funzione causale rimane poco chiara.

Per risolvere il problema del ruolo causale delle idee, Platone introduce nel dialogo Filebo un nuovo principio, il nous, un'intelligenza capace di prendere decisioni.

Nel Timeo, Platone descrive la creazione del cosmo da parte di un artigiano divino chiamato demiurgo. Il demiurgo, essendo buono, organizza il mondo fisico seguendo un modello ideale.

Le idee servono come modelli perfetti per il demiurgo nella creazione del mondo. Tuttavia, egli non le utilizza direttamente, ma utilizza strumenti di tipo matematico-geometrico.

Nel libro X delle Leggi, Platone riprende il tema delle cause finali. Introduce il concetto di moto che si muove da sé, tipico degli esseri animati, e cerca di spiegare la fonte di questo moto.

La causa del moto che si produce da sé è definita come anima. L'anima è una sostanza spirituale che anima sia gli esseri viventi sia gli dei.

Il movimento degli astri è considerato il moto perfetto, poiché eternamente circolare e uniforme. Questa concezione teologica rappresenta l'ultima parola di Platone sulle cause finali.

Platone, oltre alla divisione ontologica tra mondo sensibile e mondo noetico, introduce un dualismo gnoseologico. Questa divisione riguarda i modi di conoscere i due mondi.

L'allegoria della caverna è una metafora della condizione umana, dove gli esseri umani credono di conoscere la realtà, ma in realtà percepiscono solo imitazioni delle idee; la caverna rappresenta il mondo sensibile, mentre il mondo esterno è l'iperuranio.

La dialettica è la facoltà intellettuale più elevata, che permette di raggiungere la noesi (conoscenza delle idee) attraverso un processo di ragionamento e dialogo.

La dialettica è un'evoluzione del metodo socratico, basato sul dialogo per ricercare la verità. La dialettica non solo confuta le opinioni, ma guida l'intelletto verso la conoscenza delle idee.

L'analisi è una delle fasi della dialettica, che consiste nel suddividere un'idea generale in idee più specifiche.

La sintesi è la seconda fase della dialettica, che consiste nell'unificare le specificità in una generalità, cogliendo l'essenza comune.

L'obiettivo della dialettica è la comprensione della realtà, attraverso il processo di analisi e sintesi.

Il metodo del superamento delle ipotesi, descritto nella Repubblica di Platone, consiste nell'analizzare tutte le ipotesi possibili su un problema, eliminando quelle inconsistenti e dimostrando quella che resiste all'analisi.

Se si vuole capire la natura della giustizia, si devono analizzare tutte le possibili definizioni di giustizia, scartando quelle inadeguate, fino a trovare quella che resiste all'analisi e diventa il fondamento della conoscenza.

Nel mito di Er, Platone descrive le anime che, dopo la morte, aspettano il loro destino. Le anime buone, dopo sette giorni, riprendono il cammino verso il filo del destino, mentre le anime dei tiranni sono condannate all'eterna sofferenza.

Le tre Parche (Cloto, Lachesi e Atropo) sono le figlie di Ananke, dea del destino. Cloto governa il presente, Lachesi il passato e Atropo il futuro.

Nel mito di Er, Platone dimostra che le anime hanno il libero arbitrio di scegliere il proprio destino. Lachesi offre alle anime il fuso del passato e loro possono scegliere in base a come hanno vissuto.

Nel Fedro, Socrate descrive l'anima come una biga alata guidata da un auriga, due cavalli e tre parti: la ragione, la parte animosa e la parte concupiscibile.

Nel Timeo, Platone afferma che solo la parte razionale dell'anima è immortale.

Nel Timeo, Platone associa le tre funzioni psichiche (razionale, animosa e concupiscibile) a tre diverse parti del corpo: testa, petto e ventre.

Platone privilegia l'ambito etico-politico rispetto alla fisica, considerando l'uomo come fonte di conoscenza più importante della natura.

Nel Timeo, il Demiurgo è un'entità divina e intelligente che ha ordinato il mondo sensibile, non creandolo, ma prendendo come modello l'ordine del mondo noetico.