Design Italiano degli Anni '60

Study Notes

Tra il 1965 e il 1968, alcuni designer intraprendono una via per allargare l'arredo ad una sintesi di attrezzature, oggetti, sedute, accessori in una dimensione maggiormente ambientale del mobile.
In questi anni, si produce il boom della plastica italiana, portatrice di un'idea di democrazia, di uguaglianza e di libertà.

La categoria dei materiali espansi è quella che provoca le maggiori invenzioni tipologiche nella casa, come la poltrona Blow di DePas, D'Urbino, Lomazzi (1967), la UPS di Gaetano Pesce (1969), il Sacco di Gatti, Paolini, Teodoro (1968).
Questi prodotti contengono l'idea di un ambiente non più rigidamente geometrico, odierigido rapporti gerarchici, proponendo un arredo che sempre più contempla l'adattabilità delle sedute al corpo di chi le usa.

Il '68 e la crisi petrolifera del '73 porteranno al declino della plastica nella casa, sostituendola con il legno e con il tessile, secondo una ideologia del prodotto pauperistica ed ecologica.

Nel 1972, si tiene al MoMA di New York la mostra "Italy: The New Domestic Landscape", che si propone di esaminare il paesaggio domestico, tenendo presente i suoi luoghi, gli spazi e gli artefatti che danno loro significato.
La mostra è curata da Emilio Ambasz e propone di esaminare le nuove forme e innovazioni del design italiano.

Ettore Sottsass presenta un ambiente domestico che unifica l'uso della plastica, articolandolo in contenitori che alloggiano fornello, frigo, libreria e doccia, assumendo configurazioni diverse grazie ai soffietti estendibili e allo scorrimento su ruote.
Marco Zanuso progetta la sua "unità di emergenza", che esamina le modalità per il pronto intervento ed il lavoro temporaneo, con l'idea di fondo che molte soluzioni possono essere trasferite alla casa minima.
Mario Bellini presenta la sua Kar-a-Su, che apre il tema dello Space Van, anticipando le future soluzioni di abitabilità dell'auto e prevedendo per il futuro usi sempre più prolungati dell'abitacolo.

Enzo Mari sviluppa una teoria sull'apporto artigianale nella produzione industriale, esplorando i limiti dell'apporto artigianale nella produzione.
Ettore Sottsass crea un interessante modello di collaborazione con una grande industria come Olivetti, creando al suo interno uno staff di progettazione da lui coordinato e del tutto autonomo, ma finanziato dall'azienda stessa.

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