Concorrenza Imperfetta e Monopolistica

In concorrenza perfetta e concorrenza monopolistica, la libertà di entrata e di uscita annulla il profitto economico nel lungo periodo.

La concorrenza monopolistica ha un numero limitato di imprese che competono tra loro per i consumatori, offrendo prodotti differenziati. Le imprese possono stabilire un prezzo leggermente più alto rispetto alla concorrenza perfetta.

Il modello spaziale spiega come la scelta di localizzare un'azienda sia influenzata dal costo di produzione e dalla varietà dei prodotti offerti. Più varietà, più consumatori si sentiranno soddisfatti.

La varietà dei prodotti offerte sul mercato è in equilibrio quando i costi di produzione, la densità della popolazione e il costo del trasporto sono bilanciati.

Gli investimenti iniziali per creare nuovi prodotti sono spesso molto alti, influenzando il numero di aziende che entrano nel mercato. Più costoso è investire, meno aziende entreranno.

Quando le imprese vendono prodotti diversificati, che sono comunque sostituti stretti, si crea una curva di domanda inclinata negativamente per ciascuna azienda.

In concorrenza monopolistica, supponiamo che le imprese non reagiscano alle decisioni di prezzo delle altre, ma in realtà, se un'impresa alza il prezzo, le altre sono spinte a fare lo stesso.

La curva di domanda che descrive il comportamento di un'impresa quando solo essa varia il prezzo, ignorando la reazione delle altre aziende.

La curva di domanda che descrive il comportamento di tutte le imprese quando variano il prezzo simultaneamente.

La concorrenza monopolistica è simile alla concorrenza perfetta, con la differenza principale che in concorrenza monopolistica le imprese possono differenziare i propri prodotti.

La differenziazione di prezzo verticale si basa su una differenza oggettiva nella qualità del prodotto, come un'auto di lusso che è oggettivamente migliore di un'auto di base.

La differenziazione di prezzo orizzontale si basa su differenze soggettive nel prodotto, come un'auto sportiva che potrebbe essere preferita da alcune persone a un'auto familiare, anche se entrambe sono della stessa classe.

Un modello economico che studia il comportamento di due imprese in un mercato oligopolistico dove ogni impresa assume che la produzione del concorrente rimanga costante. Ad esempio, se un'azienda vende caffè, il modello di Cournot assume che l'altra azienda che vende caffè produrrà sempre la stessa quantità di caffè, indipendentemente da quanto produce la prima azienda.

La quantità di output che un'azienda deciderà di produrre, data la quantità di output del concorrente. Ogni azienda sceglie la quantità di output che massimizza il suo profitto, data la quantità di output del concorrente.

L'equilibrio del modello di Cournot, in cui nessuna impresa ha incentivo a modificare la propria quantità di output. Ad esempio, se le due aziende di caffè si trovano in un equilibrio di Cournot, nessuna di loro vorrà produrre più o meno caffè, data la produzione dell'altra azienda.

Un modello economico simile al modello di Cournot, ma dove la variabile decisionale è il prezzo, non la quantità. Un'impresa decide il prezzo, assumendo che il prezzo del concorrente rimanga costante.

La strategia in cui un'impresa fissa un prezzo leggermente inferiore a quello del suo concorrente per ottenere un'incidenza maggiore sul mercato. Questo è un modo aggressivo per competere in un mercato oligopolistico.

La strategia in cui le aziende collaborano (spesso in segreto) per fissare prezzi e quantità per massimizzare i loro profitti totali. Questa pratica è illegale in molti paesi.

Un mercato in cui alcune imprese sono abbastanza grandi da influenzare il prezzo di un bene o servizio. Ad esempio, il mercato delle auto è oligopolistico, con poche grandi aziende che controllano la maggior parte del mercato.

Il livello di competizione in un mercato in cui le azioni di un'impresa influenzano significativamente le azioni delle altre imprese. In un mercato oligopolistico, le aziende sono costantemente consapevoli delle azioni dei loro concorrenti e adattano le loro strategie di conseguenza.

Questo modello mostra come un'impresa può diventare leader di mercato abbassando il prezzo al di sotto del costo marginale, costringendo il competitore a seguire per rimanere in affari. Questo porta a una situazione di asimmetria, con il leader che ricava un profitto maggiore.

Il punto in cui le curve di reazione delle due imprese si intersecano. In questo punto, entrambe fissano il prezzo ottimale, tenendo conto delle scelte dell'altra. Il prezzo è uguale al costo marginale e entrambe le imprese hanno la stessa quota di mercato.

Una situazione in cui un'impresa decide di abbassare il prezzo di poco rispetto alla concorrenza, per attirare più clienti ed ottenere un profitto più alto.

Le imprese continuano ad abbassare i prezzi, fino a quando non raggiungono il costo marginale, ovvero il costo per produrre un'unità aggiuntiva del prodotto. Questo è il limite economico naturale della competizione sul prezzo.

Il processo di abbassamento dei prezzi tra due imprese concorrenti, che continuano a diminuire i prezzi per attirare più clienti, fino a quando non raggiungono il limite economico naturale.

Un'impresa che determina il prezzo, mentre l'altra è costretta a seguirlo. Ad esempio, l'impresa 2 nel modello di Stackelberg è costretta ad adeguare il suo prezzo a quello dell'impresa 1.

Un'impresa che è costretta ad adeguare il suo prezzo a quello di un'altra, come l'impresa 2 nel modello di Stackelberg, che deve seguire l'impresa 1.

Una strategia in cui un giocatore coopera se l'altro giocatore coopera e defeziona se l'altro giocatore defeziona, ma è disposto a riprendere la cooperazione se l'altro giocatore cambia atteggiamento.

La capacità di ricordare le mosse precedenti dell'altro giocatore, permettendo di identificare chi ha defezionato e di rispondere di conseguenza.

La consapevolezza che le interazioni будущие continueranno, incentivando la cooperazione perché la defezione potrebbe portare a future punizioni.

Perdita dell'efficacia di "Colpo su Colpo" quando il numero totale di incontri è noto, poiché i giocatori tendono a defezionare quando si avvicina l'ultimo turno.

La tendenza delle imprese a cooperare in contesti con relazioni future previste, come nel caso di fornitori, e a defezionare in contesti con una durata limitata, come in situazioni di fallimento.

La difficoltà di punire selettivamente chi defeziona in un contesto con molti giocatori, rendendo la punizione un'azione che penalizza tutti.

La possibile preferenza delle imprese a defezionare per ottenere profitti immedati in contesti con nuovi concorrenti, rendendo difficile mantenere accordi collusivi.

La mancanza di convenienza per un'impresa a pubblicizzare il proprio prodotto in concorrenza perfetta, poiché il beneficio derivante dalla pubblicità è trascurabile in un mercato con prodotti omogenei.

In questo scenario, ogni impresa ha la possibilità di cooperare o defezionare. Sebbene la cooperazione porti a benefici collettivi maggiori, la defezione è la strategia dominante, poiché l'impresa che defeziona ottiene un risultato migliore indipendentemente dalla scelta dell'avversaria.

Un meccanismo che prevede una risposta speculare al comportamento dell'altro giocatore. Si inizia cooperando, ma in ogni interazione successiva si replica la scelta del giocatore precedente.

In un contesto di gioco ripetuto, le imprese possono incentivare la cooperazione e il rispetto degli accordi attraverso punizioni per le imprese che defezionano.

Si ha quando un'impresa violando un accordo di cooperazione ottiene un risultato migliore rispetto a quello che avrebbe ottenuto cooperando, a prescindere dalla scelta dell'avversaria.

Il processo in cui le imprese continuano a ribassare i prezzi fino a raggiungere il livello del costo marginale. Questo può portare a una guerra di prezzi.