Lezione 9 (Accollo e successione nell'obbligazione tributaria) - Slide

L'art. 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente consente al contribuente di estinguere il suo debito tributario tramite compensazione con altri crediti.

L'art. 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente consente a un terzo di assumersi il debito tributario di un contribuente, senza liberare il contribuente originale dall'onere.

Secondo l'art. 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente, i termini di prescrizione per i tributi non possono essere stabiliti o prorogati oltre i limiti ordinari previsti dal Codice Civile.

L'amministrazione finanziaria è tenuta a rimborsare i costi delle fideiussioni che il contribuente ha dovuto ottenere per sospendere il pagamento o rateizzare i tributi.

L'amministrazione finanziaria è tenuta a rimborsare le fideiussioni quando è stato accertato che il tributo non era dovuto o era dovuto in misura minore rispetto a quella accertata.

L'art. 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente limita a 10 anni il periodo di conservazione degli atti e documenti relativi ai tributi.

L'articolo 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente mira a salvaguardare il patrimonio del contribuente dallo stress economico derivante dal sistema fiscale.

L'applicazione dell'articolo 8 si estende a tutte le tasse, a partire dal 2002, indipendentemente dai regolamenti precedenti.

Lo Statuto dei Diritti del Contribuente è un documento che garantisce i diritti fondamentali dei cittadini nei confronti del sistema fiscale.

Il legislatore, con l'articolo 8, intende limitare i danni finanziari al contribuente oltre a quelli obbligatori legati al pagamento delle tasse.

Il legislatore, con l'articolo 8, mira a garantire un sistema fiscale più equo e meno oppressivo per il contribuente.

La compensazione può essere esercitata sia tra tributi dello stesso tipo (verticale) che per tributi diversi (orizzontale).

Per la compensazione, i crediti devono essere relativi allo stesso periodo fiscale.

Un limite massimo di € 258.228,45 si applica per la compensazione di debiti e crediti relativi a IVA, IRPEF, IRPEG e IRAP.

I crediti eccedenti il limite di € 258.228,45 possono essere richiesti a rimborso o compensati nell'anno successivo.

Per poter beneficiare della compensazione tributaria, le dichiarazioni o denunce che la supportano devono essere presentate dopo l'entrata in vigore del D.L.vo 241/97.

La compensazione tributaria non è possibile se il debito tributario supera i 1500 euro e il termine di pagamento è scaduto.

L'accollo tributario è una novità introdotta durante l'iter parlamentare della legge.

L'accollo tributario consente a un terzo di farsi carico del debito tributario di un contribuente, ma non libera il contribuente originale dall'obbligo di pagamento.

Secondo la Cassazione, l'accollo tributario è legittimo, ma l'accollante non può diventare a sua volta soggetto passivo di imposta.

Lo statuto dei diritti del contribuente limita la conservazione degli atti e documenti relativi ai tributi a 10 anni.

L'articolo 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente prevede che l'accollo di un debito tributario da parte di un terzo non liberi il debitore originario dall'obbligo. In pratica, il debitore originario rimane comunque responsabile del pagamento, anche se un altro soggetto si fa carico del debito.

Il legislatore, in questo caso, ha deciso di escludere la possibilità di liberare il debitore originario attraverso un accordo negoziale. In altre parole, non è possibile accordarsi per cancellare il debito del contribuente originario con un accordo di accollo.

L'accollo del debito tributario crea un'obbligazione solidale. Ciò significa che sia il contribuente originario che il nuovo debitore sono responsabili in solido del pagamento del debito. L'Amministrazione finanziaria può richiedere il pagamento a chiunque dei due.

L'articolo 8 dello Statuto dei Diritti del Contribuente si basa sul principio di solidarietà. In questo contesto, la solidarietà indica che entrambi i debitori, l'originario e il nuovo, sono responsabili del pagamento del debito, indipendentemente da chi si è fatto carico inizialmente.

L'articolo 8 fa riferimento agli artt. 1272 e 1273 del codice civile che regolano l'accollo in generale. Tuttavia, lo Statuto introduce una specifica deroga a tali articoli, impedendo che l'accollo del debito tributario liberi il debitore originario.

La dottrina e la giurisprudenza si sono interrogate sulla costituzionalità dell'accollo in materia tributaria, in relazione al principio della capacità contributiva (art. 53 Cost.).

L'accollo è un contratto in cui un terzo si impegna ad assumere il debito di un altro debitore, senza liberare il debitore originario dall'obbligazione.

L'accollo può essere liberatorio o non liberatorio. Nel primo caso, il debitore originario è liberato dal debito, nel secondo caso il debitore originario rimane obbligato in solido con l'accollante.

Può essere messo in discussione se l'accollo in materia tributaria violi il principio della capacità contributiva, secondo il quale le tasse vanno pagate in base alla capacità economica del soggetto.

Il dubbio riguarda se l'accollo, trasferendo il debito tributario a un terzo, possa violare il principio di capacità contributiva che dovrebbe legare il pagamento delle tasse alla capacità economica del soggetto.

La capacità contributiva è legata alla capacità economica del contribuente, il quale dovrebbe essere in grado di sostenere il pagamento delle imposte. L'accollo potrebbe creare un conflitto con questo principio, se il terzo non ha la stessa capacità contributiva del debitore originario.

L'accollo in materia tributaria è un argomento complesso che presenta diverse sfaccettature e implicazioni.

Il tema dell'accollo in materia tributaria è oggetto di dibattito e studio da parte della dottrina e della giurisprudenza, con interpretazioni diverse e in continua evoluzione.