Capitolo 1: Origini dell'Economia

• Capitolo 1 introduce i concetti di azienda e di economia aziendale.

Origini e significato del termine "economia"

• Senofonte utilizzò il termine "economia" nel V secolo a.C., nel suo libro "Economico".
• Deriva dal greco "οἶκος" (casa) e "νόμος" (norma, regolamento, governo).
• Inizialmente si riferiva alla gestione domestica.
• L'economia non nasce come "governo della città" (economia politica), ma come governo della famiglia.
• Ai tempi di Senofonte, la famiglia svolgeva attività domestiche e imprenditoriali come coltivazione e artigianato.
• La gestione familiare era più complessa rispetto ad oggi, dove il lavoro si svolge fuori casa.
• Esistevano anche grandi imprese familiari con attività produttive e commerciali, che utilizzavano schiavi.
• Il testo di Senofonte fornisce il significato di "economia" e principi fondamentali per la gestione della "casa".
• Tali principi rimangono validi, illuminando la gestione delle moderne imprese.
• Nel dialogo tra Socrate e Critobulo, quest'ultimo desidera apprendere ars imprenditoriale per l'attività agricola.
• Socrate, esperto nell'ars maieutica, risponde tramite un dialogo con Iscomaco, un imprenditore agricolo affermato.
• Iscomaco afferma che il successo dipende dalle qualità personali oltre che da denaro e patrimonio.
• Un imprenditore distratto da altre attività rischia il fallimento dell'impresa.
• L'uomo è essenziale per l'impresa non solo come forza lavoro, ma come portatore di qualità e virtù umane.
• Iscomaco sostiene che il segreto è saper cogliere l'utilità potenziale delle cose.
• Un buon amministratore sa trarre vantaggio anche dai nemici.
• Iscomaco ha imparato dal padre ad acquistare e valorizzare terreni abbandonati.
• Il segreto dell'imprenditore è vedere ciò che gli altri non vedono, trasformando l'inutile in utile e aggiungendo valore.
• La validità di questa affermazione è confermata dalle storie imprenditoriali di tutti i tempi.

L'azienda: istituto e scienza dell'amministrazione

• Gino Zappa, fondatore dell'economia aziendale in Italia, definisce l'azienda in due modi.
• L'azienda è vista come un "istituto economico atto a perdurare" ordinando e svolgendo la produzione per soddisfare i bisogni umani.
• Si pone l'accento sulla natura strumentale delle aziende, con la relazione tra volontà dei soggetti e l'esigenza di soddisfare bisogni.
• Questo definisce l'azienda come emanazione di soggetti che promuovono la soddisfazione dei bisogni umani.
• L'azienda è una "coordinazione economica in atto, istituita e retta a soddisfacimento dei bisogni umani".
• La coordinazione economica implica operazioni e azioni, considerando l'attività nel suo aspetto oggettivo e personale.
• Per interpretare l'economia aziendale, occorre considerare il significato di economia (governo della casa) e di azienda (istituto e sistema).
• La disciplina è quindi identificata come scienza del governo o dell'amministrazione delle aziende.
• Tale governo mira a coordinare atti e operazioni verso un unico fine.

Significato di "azienda" nelle discipline giuridiche

• Il codice civile definisce l'azienda come "il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa".
• Viene prediletta una concezione statica e patrimoniale dell'azienda.
• L'ottica giuridica risente dell'esigenza di tutelare le obbligazioni verso terzi.
• L'azienda è l'effetto patrimoniale dell'attività imprenditoriale, fondamento della garanzia dei creditori.
• Imprenditore è definito come "chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi".
• Il capitolo 2 esplora i principi comuni di governance per la continuità e lo sviluppo delle aziende.

Il principio del progresso

• Richiamando l'Economico di Senofonte, "economia" è definita come "la scienza con cui gli uomini possono accrescere i beni della casa".
• La definizione implica una "tensione" verso l'accrescimento della disponibilità di beni utili all'individuo per soddisfare i propri bisogni.
• Questa "tensione" consente all'azienda di progredire nella capacità di realizzare la propria ragione d'essere e di determinare una crescita nel benessere degli individui coinvolti.
• Il principio di progresso coinvolge la realizzazione della personalità degli uomini.
• Ha radici filosofiche, risentendo delle diverse concezioni sull'uomo nel tempo.
• Il principio di progresso considera la vita in modo dinamico.
• Aristotele vedeva il mondo come "potenze" destinate a divenire "atti".
• Jean Paul Sartre concepiva il progresso come la realizzazione di un progetto autonomo.
• Bisogna chiedersi se l'uomo è totalmente libero o fatto da qualcun altro.
• Aristotele afferma che nulla esiste che non derivi da qualcos'altro.
• Sant'Agostino scrisse che l'uomo è una creatura e il suo vero progresso è condizionato dal suo essere creatura e non Creatore.
• Un "divenire" dell'uomo su direttrici errate porta alla distruzione, mentre su direttrici corrette porta al progresso.
• Da concezioni erronee dell'uomo si sono sviluppate realtà distorte nell'economia.
• La dottrina del materialismo storico marxista considera l'uomo un accidente della materia.
• Il fallimento dei sistemi collettivisti ha evidenziato l'esigenza di ancorare il progresso alla persona umana.
• Il progresso dell'uomo è essenziale per la vita delle aziende.
• L'uomo non è solo un fattore della produzione, ma deve trovare un senso nel lavoro.
• Lo sviluppo delle aziende è legato allo sviluppo dell'uomo; il lavoro è per l'uomo e non viceversa.
• L'uomo si sottopone ai sacrifici più volentieri se vede nel lavoro un'opportunità di crescita.

Il principio di unità e il finalismo aziendale

• Il secondo principio è l'unità: tutto è connesso.
• Risorse e operazioni devono essere collegate, coordinate e coerenti verso un unico obiettivo.
• L'obiettivo è soddisfare i "bisogni umani" che costituiscono la ragione d'essere dell'azienda.
• Le aziende che attuano bene questo principio sono più competitive, con minori sprechi di risorse.
• La mancata applicazione di questo principio porta a divisioni interne e contraddizioni, minando la sopravvivenza.
• L'unità è strettamente collegata al finalismo aziendale.
• L'azienda è una entità teleologica che si muove in relazione ad un fine, la soddisfazione dei bisogni umani.
• La condivisione di idee sul finalismo aziendale è alla base dell'unità aziendale e della "cultura aziendale".
• La cultura aziendale crea uno spirito di gruppo essenziale per affrontare le sfide e superare le difficoltà.

Il principio di economicità

• Il terzo principio è l'economicità, conseguente al progresso e all'unità.
• L'economicità è la relazione tra il valore delle risorse impiegate e il valore di quelle generate nella gestione.
• L'attività aziendale richiede mezzi finanziari, ottenuti inizialmente come "capitale proprio".
• Se il "capitale proprio" non è adeguato, si ricorre a fonti esterne tramite indebitamento.
• L'indebitamento coinvolge terze economie che forniscono risorse a condizioni specifiche.
• Il procacciamento dei mezzi finanziari è la fase di finanziamento.
• I mezzi finanziari reperiti devono essere spesi nella fase degli investimenti, trasformandosi in risorse investite.
• Mediante processi di trasformazione materiale, queste risorse vengono impiegate per la produzione di beni/servizi.
• I processi di trasformazione determinano il "consumo" dei fattori produttivi impiegati.
• I prodotti/servizi ottenuti sono venduti nel mercato, dando luogo al realizzo.
• Con la fase dei realizzi, le risorse finanziarie ritornano in forma liquida.
• I realizzi conseguiti ripristinano i finanziamenti e assicurano la continuità del ciclo gestionale.
• La condizione di economicità della gestione si verifica quando il valore dei realizzi è superiore a quello degli investimenti e degli interessi sui prestiti ricevuti.
• Richiamando sinteticamente quanto esposto, le risorse finanziarie originali vengono investite nell'acquisto di fattori produttivi, che si trasformano in beni o servizi, atti a soddisfare bisogni; in virtù di tale capacità, essi vengono offerti sul mercato ed acquistati da chi, appunto, ha corrispondenti bisogni da soddisfare, dando così luogo a realizzi; i realizzi consentono il rifinanziamento del ciclo gestionale e, quindi, dell'attività aziendale.
• Questa coordinaizone è definibile come"economica", se i realizzi tramite le vendite consentono di recuperare gli investimenti consumati e la remunerazione del capitale preso in prestito.
• Se il governo della gestione consente l'economicita', allora ciò consentirà allo sviluppo e progresso dell'azieda.
• Se vi è un differenziale positivo tra i realizzi di periodo ed investimenti più interessi, ciò è destinato a costituire una incremento dei finanziamenti nel periodo successive; cio' consentire un corrispondente incremento ( di carattere sia quantitativo o qualitativo).
• Gli investimenti dovrebbero determinare maggiori realizzi.
• L'economicità nel lungo periodo è una spirale di