Biologia Cellulare: Membrane e Tessuti

La capacità della membrana cellulare di muoversi e adattarsi, dipendente dalla composizione e dalla mobilità dei lipidi.

Componenti principali delle membrane cellulari, con teste idrofile e code idrofobiche, che si dispongono a doppio strato.

Proteine di membrana che attraversano completamente il doppio strato lipidico, difficili da rimuovere.

Proteine di membrana associate alla membrana ma non immerse in essa, facilmente rimovibili.

Struttura di base delle membrane cellulari, formata da due strati di molecole fosfolipidiche.

I filamenti intermedi sono costituiti da subunità proteiche lineari ad alfa-elica, che si autoassemblano senza bisogno di proteine accessorie o energia, conferendo stabilità alla cellula.

Tutti i tessuti connettivi derivano dalla cellula mesenchimale, un tipo di cellula embrionale.

I tessuti connettivi sono caratterizzati da cellule sparse e abbondante matrice extracellulare. La composizione di questa matrice distingue i vari tipi di tessuto.

Il tessuto connettivo si divide in connettivo embrionale, connettivo propriamente detto e connettivo specializzato (cartilagine, osso, sangue).

Il movimento ameboide è tipico di macrofagi, leucociti e mastociti, durante lo sviluppo embrionale/fetale e nei processi di cicatrizzazione.

Un tessuto composto da cellule strettamente connesse, prive di vascolarizzazione, che riceve nutrimento dai tessuti connettivi sottostanti.

I tessuti epiteliali non hanno vasi sanguigni e il loro nutrimento arriva dal tessuto connettivo sottostante.

Gli epiteli hanno un continuo ciclo di divisione e morte cellulare, mantenuto equilibrante.

Le cellule epiteliali hanno una distribuzione asimmetrica di organelli e specializzazioni di membrana lungo l'asse della cellula.

Estroflessioni digitiformi sulla superficie apicale delle cellule epiteliali, implicate nell'assorbimento.

Strutture specializzate sulla superficie apicale delle cellule epiteliali coinvolte nel movimento di fluidi.

Tipo di morte cellulare che avviene nell'epidermide per formare uno strato protettivo, come nella pelle.

Strutture che collegano le cellule epiteliali tra loro, garantendo coesione tissutale.

Tessuto formato da cellule, fibre e sostanza fondamentale che fornisce supporto strutturale, sede di scambi metabolici e processi immunitari.

Parte non cellulare del tessuto connettivo, composta da fibre (collagene, reticolari ed elastiche) e sostanza fondamentale amorfa.

Cellule adulte del tessuto connettivo che producono le fibre del connettivo e la sostanza fondamentale amorfa.

Fibroblasti specializzati che producono fibre reticolari, formando l'impalcatura di tessuti come linfonodi e midollo osseo.

Cellule embrionali del tessuto connettivo che danno origine ai diversi tipi di cellule del connettivo adulto.

Il liquido interstiziale, parte della matrice extracellulare, permette il passaggio di metaboliti, cataboliti, O2 e CO2 tra il tessuto connettivo e i tessuti circostanti.

Spazio connettivale, sede di risposte immunitarie specifiche (anticorpi, immunità cellulo-mediata) e aspecifiche (fagocitosi).

La capacità del tessuto connettivo di facilitare il passaggio di sostanze e cellule tra i tessuti, fondamentale per la nutrizione, il metabolismo e le difese immunitarie.

Recettori sensoriali situati nei muscoli scheletrici, che rilevano la lunghezza e la velocità di cambiamento della lunghezza del muscolo.

Fibre muscolari modificate, all'interno dei fusi neuromuscolari, che sono innervate da fibre nervose sensitive e motrici.

Recettori sensoriali situati nei tendini, che rilevano la tensione del tendine.

Fibre rosse, che si contraggono lentamente e utilizzano un metabolismo ossidativo aerobico per produrre ATP.

Fibre bianche, che si contraggono rapidamente e utilizzano un metabolismo ossidativo-glicolitico per produrre ATP.

Fibre bianche, che si contraggono molto rapidamente e utilizzano un metabolismo glicolitico per produrre ATP.

Tessuto muscolare cardiaco, striato ma involontario, che forma le pareti del cuore.

Cellule muscolari del miocardio, che si contraggono in modo coordinato per pompare il sangue.

Uno strato di tessuto connettivo formato da collagene di tipo I e III (fibre reticolari). Costituisce un supporto strutturale per gli epiteli.

Una struttura sottile che separa l'epitelio dal tessuto connettivo sottostante. Svolge diverse funzioni, tra cui il supporto strutturale, il filtro e la "guida" per la migrazione cellulare.

Gli epiteli di rivestimento vengono classificati in base a tre elementi: il numero degli strati, la forma delle cellule e la presenza di specializzazioni cellulari.

Un epitelio formato da un solo strato di cellule. Sono esempi di epiteli semplici: pavimentoso, cubico e cilindrico.

Un epitelio formato da un solo strato di cellule piatte e sottili. Si trova negli alveoli polmonari, nel rene, nelle membrane sierose, nei vasi sanguigni e linfatici.

Un epitelio formato da un solo strato di cellule cubiche. Si trova nei tubuli renali e nelle ghiandole.

Un epitelio formato da un solo strato di cellule alte e strette. Si trova nell'intestino tenue.

Cellule del sangue che svolgono funzioni di difesa dell'organismo. Sono divisi in granulociti (neutrofili, basofili, eosinofili) e agranulociti (linfociti, monociti)

Processo mediante cui i leucociti escono dai vasi sanguigni per raggiungere i tessuti infetti e combattere gli agenti patogeni.

Cellule adipose che contengono una singola goccia di grasso, formando il tessuto adiposo bianco.

Tipo di granulociti particolarmente importanti nella fagocitosi di batteri e microrganismi. Moriscono dopo l'assorbimento dei patogeni

Cellule adipose che contengono numerose gocciole di grasso e molti mitocondri, formando il tessuto adiposo bruno.

Granulociti coinvolti nella risposta allergica e nella distruzione dei parassiti. Si attivano quando si legano agli antigeni, cioè gli agenti che provocano la risposta immunitaria

Granulociti che rilasciano istamina ed eparina, sostanze che mediano le reazioni anafilattiche e infiammatorie

Cellule specializzate nella fagocitosi, derivanti da monociti, adagiate sulle fibre collagene.

Macrofagi mobili che si attivano in processi infiammatori, attratti dal sito infiammatorio per la fagocitosi.

Agranulociti che circolano nel sangue, ma migrano nei tessuti diventando macrofagi, dove svolgono la fagocitosi di detriti cellulari e patogeni

Rete di cellule con attività fagocitaria, inclusi i macrofagi, importanti per la rimozione di detriti e la difesa dell'organismo.

Agranulociti responsabili dell'immunità specifica. Si dividono in linfociti T e B

Tessuto connettivo specializzato che fornisce supporto strutturale, flessibilità e resistenza alle sollecitazioni. È avascolare e privo di nervi

Precursori dei macrofagi, cellule voluminose che circolano nel sangue.

Tessuto ricco di linfociti, presente in organi come il timo, la milza, i linfonodi.

Il tessuto connettivo è composto da cellule (fisse o migranti), fibre (collagene, reticolari o elastiche) e sostanza fondamentale amorfa con liquido interstiziale, che insieme formano la matrice extracellulare.

Il tessuto connettivo fornisce supporto strutturale, è sede di scambi metabolici (tramite il liquido interstiziale) e di processi immunitari.

Le cellule mesenchimali sono le cellule progenitrici specifiche del tessuto connettivo embrionale, originano dal mesoderma e danno origine alle cellule del connettivo adulto.

I fibroblasti sono le cellule più comuni del connettivo adulto, producono le fibre (collagene, reticolari, elastiche) e la sostanza fondamentale amorfa.

Sono fibroblasti specializzati che producono le fibre reticolari (collagene III) e formano il tessuto reticolare, l'impalcatura di organi come linfonodi, midollo osseo e ghiandole.

Il tessuto reticolare è un tipo di connettivo lasso che forma l'impalcatura di organi come i linfonodi, il midollo osseo e le ghiandole.

Il tessuto connettivo facilita il passaggio di sostanze nutritive, prodotti di scarto e cellule del sistema immunitario tra i tessuti.

La matrice extracellulare è la parte non cellulare del tessuto connettivo, composta da fibre (collagene, reticolari, elastiche) e sostanza fondamentale amorfa.

Sono cellule mucipare o caliciformi che producono muco, intercalate alle cellule di rivestimento di epiteli cilindrici. Hanno una forma a 'calice' con un piede basale stretto e accumulano il secreto (mucinogeno) nella parte distale.

Si formano nell'epitelio pseudostratificato e possono essere extraparietali (es: pancreas, fegato, ghiandole salivari) o esoepiteliali (nel tessuto connettivo sotto l'epitelio).

Si sviluppano al di fuori del viscere cavo, ma rimangono connesse per mezzo del dotto escretore. Es: pancreas, fegato, ghiandole salivari maggiori.

Si trovano nel tessuto connettivo sotto l'epitelio. Sono sempre pluricellulari e hanno adenomeri (porzioni secernenti) e dotti escretori.

Hanno un solo dotto nell'adenomero.

Hanno più porzioni terminali riunite in un sistema di dotti escretori.

Cellule secernenti disposte a circoscrivere un tubulo rettilineo nel cui lume riversano il secreto. Non c'è separazione tra parte secernente e parte escretrice.

Il dotto escretore riceve due o più tubuli ramificati che costituiscono la porzione secernente.

Zona specializzata sulla membrana della fibra muscolare dove il terminale assonico del motoneurone forma la giunzione neuromuscolare.

Neurotrasmettitore rilasciato dal terminale assonico nella giunzione neuromuscolare, che induce la contrazione muscolare.

Spazio tra il terminale assonico e la membrana della fibra muscolare, dove viene rilasciata l'acetilcolina.

Rilevano i cambiamenti nella lunghezza del muscolo e la loro velocità, contribuendo alla regolazione del tono muscolare.

Rilevano la tensione del tendine, segnalando al sistema nervoso centrale l'intensità della contrazione muscolare.

Sostengono, nutrono e proteggono i neuroni, svolgendo un ruolo fondamentale nella comunicazione e nella riparazione del sistema nervoso.

Permette la comunicazione tra diverse parti del corpo, elaborando e trasmettendo informazioni grazie ai neuroni.