Aspetti della Scuola Contemporanea

Le pedagogie del Novecento

• Le pedagogie del Novecento sottolineano come la scuola sia intrisa di ideologia, rispecchiando sia la struttura di classe della società sia gli interessi della classe dominante.

La scuola nella società moderna

• La scuola contemporanea si trova a fronteggiare una serie di sfide intrinseche: la coesistenza di una scuola di massa e di una di élite, la dicotomia tra cultura e professionalizzazione, e la tensione tra libertà di insegnamento e conformismo.

La scuola italiana nel secondo dopoguerra

• Il 1948 segna un momento importante con la Carta Costituzionale che riconosce il diritto all'istruzione per tutti i cittadini.
• La riforma della scuola media nel 1962 unifica i trienni post-elementari, eliminando il latino e aprendo la strada alle scienze.
• Il tasso di scolarizzazione in Italia è aumentato in modo significativo in tutti gli ordini di scuola, dall'asilo all'università.
• L'università italiana ha visto un'impennata delle iscrizioni, passando da 189.665 studenti nel 1945-46 a 763.159 nel 1985-86.
• La professionalizzazione nell'istruzione secondaria in Italia è rimasta in uno stato di confusione, con un numero incerto di istituti secondari e obiettivi professionali scarsamente razionali.
• La scuola italiana ha attraversato diverse riforme, tra cui l'introduzione della scuola materna statale nel 1968, i Decreti Delegati del 1974 che hanno aperto la porta alla "gestione sociale" della scuola, e diverse riforme dei programmi per la scuola elementare e media.

Le sfide della scuola italiana

• La scuola italiana continua a soffrire di arretratezza e di scarsa efficienza, specialmente ai livelli superiori, a causa della mancanza di un progetto organico e di un corpo insegnante qualificato.
• L'assenza di strumenti concreti per sostenere la sperimentazione di nuove vie didattiche ha ostacolato l'innovazione.
• La scuola italiana ha navigato tra "stop and go", con riforme discontinue e disorganizzate, che hanno compromesso l'efficienza e l'identità della scuola stessa.
• Negli anni Novanta, la scuola italiana è stata riorganizzata secondo due modelli di riforma: quello di Berlinguer sull'autonomia (legge del 2000) e quello della Moratti (2003).
• Anche l'università italiana ha sperimentato una riforma con il passaggio al 3+2 (laurea triennale + laurea specialistica), con mutamenti nella didattica e l'introduzione delle università telematiche.

I mass media e l'educazione

• L'avvento dell' "industria culturale" e dei mass media ha portato a una profonda rivoluzione pedagogica.
• I mass media hanno conquistato un ruolo centrale nella formazione dell'immaginario collettivo, influenzando la coscienza di sé, gli aspirazioni, i gusti, i comportamenti e i consumi degli individui.
• La televisione, in particolare, ha rivoluzionato la percezione e la concettualizzazione, semplificando il linguaggio e agendo in profondità sull'infanzia, plasmando la mentalità collettiva.
• L'influenza dei mass media supera quella del mondo familiare e delle culture locali, con i bambini che dedicano ore alla televisione.
• I mass media determinano condizionamenti di vario genere, come l'omologazione planetaria, l'influenza sui processi cognitivi e la diffusione di modelli di comportamento.
• Il controllo e l'organizzazione dei mass media sono diventati una vera e propria industria, regolata dalle leggi del mercato e dalle logiche economiche e ideologiche dei gruppi dominanti.
• La cultura veicolata dai mass media è una cultura di massa basata sul principio del "loisir", penetrando in tutti gli aspetti della vita.
• I mass media, pur semplificando l'arte e portandola alle masse, svolgono un ruolo di emancipazione, introducendo le persone a mondi culturali diversi e avvicinandole al linguaggio dei ceti più colti.

La cultura di massa e le sue critiche

• L'influenza dell' "industria culturale" ha portato a interpretazioni contrastanti sulla sua funzione educativa.
• Alcuni critici, come Adorno e Horkheimer, hanno denunciato l'effetto di povertà culturale, di stereotipizzazione e di subalternità al mercato.
• Altri, come Marshall McLuhan, hanno visto nei mass media uno strumento di democratizzazione della cultura, di informazione e di sensibilizzazione.
• Eco, nel suo libro "Apocalittici e integrati", esamina le diverse posizioni su l'industria culturale, evidenziando sia i pericoli che le potenzialità.

Il ruolo della cultura nella società

• La cultura di massa, pur con i suoi limiti, conduce le masse oltre il folklore e contribuisce alla creazione di una lingua comune.
• L'industria culturale è una realtà consolidata, e il compito è quello di arricchirla di contenuti culturali e di farle "veicolare valori" attraverso una programmazione educativa consapevole che non sia esclusivamente dettata dal mercato.
• L'industria editoriale, come sottolineato da Eco, rappresenta un esempio di come la cultura può essere integrata nelle strutture industriali.

L'Impatto dei Mass Media sull'Educazione

• I mass media hanno radicalmente trasformato l'universo educativo.
• Le agenzie tradizionali di educazione, come la famiglia e la scuola, sono state spostate dal loro ruolo centrale.
• Il ruolo principale passa alla formazione dell'immaginario, modellato secondo i principi del mercato.
• Si assegna un'importanza maggiore all'immagine e al suono rispetto al linguaggio verbale.

L'Educazione Contemporanea

• L'educazione di oggi è diversa da quella del passato, presentando nuove sfide.
• I mass media sono considerati i primi educatori di bambini e giovani.
• Sorge la necessità di un riorientamento educativo per integrare i mass media con altre forme di comunicazione.

Ecologia dei Media e il Ruolo della Scuola

• Neil Postman propone un'ecologia dei media per promuovere un uso integrato e consapevole.
• La scuola deve ritrovare il suo ruolo come agenzia di sviluppo cognitivo e trasmissione del sapere.
• La scuola deve rispondere all'impatto della televisione con analisi critica e sviluppo del pensiero logico-formale.

Critiche ai Media e alla Televisione

• Karl Popper critica la televisione per la sua capacità di stimolare passività e creare una "mente visiva" limitata.
• La televisione viene accusata di promuovere violenza, sesso e sensazionalismo.
• La sovraesposizione dei bambini alla televisione è considerata dannosa per lo sviluppo psicologico ed etico.

Riflessioni sull'Epistemologia Pedagogica

• La pedagogia ha attraversato un periodo di crisi di identità negli anni Sessanta.
• Sorgono diverse correnti epistemologiche per definire lo statuto logico della pedagogia: modello analitico, strutturalistico-critico, dialettio, ermeneutico.
• Ogni modello esplora diversi aspetti del discorso pedagogico, dalla logica scientifica all'influenza ideologica.

La Struttura Complessa della Pedagogia

• Mauro Laeng afferma che la pedagogia è un'arte, una filosofia e una scienza.
• L'azione pedagogica implica lettura, calibratura dei principi e intervento.
• La pedagogia si basa su un pensiero universale e rigoroso per elaborare modelli ottimali.
• La pedagogia come scienza si basa su un metodo sperimentale e oggettivo.

Metelli e il Discorso Pedagogico

• Metelli delinea il discorso pedagogico come un "congegno" complesso, caratterizzato da un approccio molare che sottolinea la sua complessità e tipicità.
• Il discorso pedagogico è una disciplina "spuria", composta da diversi saperi e tesa tra teoria e prassi.
• È necessario indagare le "famiglie logiche" del discorso pedagogico in modo capillare e separato.
• Il discorso pedagogico necessita di una base filosofica per contrastare il riduzionismo e per interpretare la sua ricchezza e varietà.
• Il discorso pedagogico è un modello dinamico, aperto e tensionale che richiede un costante ricambio degli strumenti di analisi.

Israel Scheffler e il Linguaggio della Pedagogia

• Scheffler, filosofo analitico della scienza, analizza il linguaggio pedagogico alla luce della "nuova filosofia della scienza".
• Scheffler riconosce la tipicità scientifica del linguaggio pedagogico, ma sottolinea l'impossibilità di una formalizzazione completa secondo i canoni dei linguaggi scientifici più rigorosi.
• Scheffler sostiene che è necessario un modello d'uso del linguaggio pedagogico che legittimi anche le sue forme linguistiche meno rigorose, come gli slogan e le metafore.
• L'autore analizza le ambiguità di termini-chiave della pedagogia, come "insegnamento", esplorando la sua polivalenza semantica.
• Scheffler si focalizza sulla definizione in pedagogia, collegandola al "tessuto ambientale" e alla professionalità docente.
• In pedagogia, le definizioni possono essere "tecniche o speciali" e "generali", e si distinguono tra "convenzionali" e "inventive" o "descrittive".
• Le definizioni "programmatiche" implicano "conseguenze pratiche".
• Scheffler analizza anche il ruolo degli slogan e delle metafore nel discorso pedagogico, riconoscendo il loro valore pratico e il loro ruolo nell'orientare l'azione.

Wolfgang Brezinka e la Metateoria dell'Educazione

• Brezinka si dedica alla ricerca di struttura (metateorica) sulla teorizzazione in pedagogia, affrontando la "critica della pedagogia" e la "questione dei suoi fondamenti epistemologici".
• Brezinka identifica tre fronti della teorizzazione pedagogica: la scienza dell'educazione, la filosofia dell'educazione e la pedagogia pratica.
• La "rivoluzione scientifica" ha distaccato la pedagogia dalla tradizione filosofica precedente, portandola a un'analisi empirica degli eventi educativi.
• La scienza dell'educazione assume un ruolo "nomotetico", indicando leggi da applicare empiricamente nell'azione.
• La filosofia dell'educazione svolge una funzione normativa, fissando ideali, modelli e fini in modo razionale.
• L'unità teorica di scienza e filosofia converge sulla pedagogia pratica, che rappresenta la teoria dell'azione educativa e il controllo razionale del processo formativo.

Richard S. Peters e l'Analisi Logica dell'Educazione

• Peters, esponente della filosofia analitica del linguaggio pedagogico, si propone di sollevare la filosofia dell'educazione dal suo "sottosviluppo".
• L'autore aspira a portare consapevolezza alla filosofia dell'educazione attraverso la "geografia logica" dei suoi concetti e del suo linguaggio.
• Peters si richiama al modello analitico oxoniense, che mira a chiarire il linguaggio ordinario, incluso quello delle scienze umane e sociali, portando rigorosità logica.
• Peters sostiene che la pedagogia può diventare una "scienza rigorosa" attraverso l'analisi logica dei suoi concetti.
• L'autore analizza il concetto di educazione, riconoscendo la sua complessità e multiforme interpretazione in pedagogia.
• Peters sottolinea che i processi coinvolti nell'educazione, come apprendimento, insegnamento, gioco, regole e addestramento, richiedono un'attenta analisi linguistica.
• Peters delinea "un nuovo modo di intendere la filosofia dell'educazione", non normativo ma analitico, che mira a chiarire il linguaggio d'uso
• Peters evidenzia l'identità polimorfa dell'educazione e le diverse facce del suo controllo linguistico e concettuale.

Nuove Emergenze Educative

• A partire dagli anni '80, la pedagogia ha dovuto confrontarsi con nuove emergenze, come il femminismo, l'emergenza ecologica e l'aumento della multiculturalità.
• Il femminismo ha introdotto il problema del genere nella riflessione pedagogica, rimettendo in discussione il modello tradizionale di formazione, visto come "sessista".
• La pedagogia della differenza si propone di affermare i valori, i principi, le prassi e gli ideali dell'universo femminile, operando una trasformazione radicale nella filosofia dell'educazione.
• L'emergenza ecologica ha contribuito a ridefinire il ruolo e il territorio sociale della pedagogia, enfatizzando gli aspetti sociologici e politici del suo sapere.
• La crescita di etnie nei paesi sviluppati ha portato alla necessità di affrontare i problemi multiculturali.
• Il movimento femminista ha portato alla rivendicazione della specificità del femminile, affermando la priorità educativa del genere e il suo carattere di "differenza".
• Luce Irigaray è stata una delle interpreti più innovative del messaggio femminista, sviluppando la differenza sessuale come differenza emotiva, cognitiva e valoriale.

Luce Irigaray e Questo Sesso Che Non È Un Sesso

• Irigaray analizza la sessualità femminile come sempre pensata in base a parametri maschili.

• Secondo Irigaray, la struttura corporea della donna è stata letta come proiettata sul maschile, il che ha portato a una scarsa conoscenza del piacere femminile.

• Irigaray critica la logica maschile predominante in Occidente, che ha contribuito a occultare e negare il "secondo sesso".

• La "logica dal tempo dei Greci", ispirata al maschile come unico modello di identità e al dominio, ha influenzato tutto l'Occidente.### Il Femminismo e la Psicoanalisi

• Il testo analizza il ruolo della teoria psicoanalitica nel femminismo, specialmente nel pensiero di Luce Irigaray.

• Irigaray critica la prospettiva psicoanalitica tradizionale, in particolare quella freudiana, che considera la sessualità femminile come derivata da quella maschile.

• Freud, secondo Irigaray, vede la bambina come un "ometto" e la sua libido come una versione inferiore di quella maschile.

• La teoria psicoanalitica tradizionale sostiene che la bambina, mancando del pene, sviluppa "complesso di castrazione" e "invidia del pene", portando a mascolinità, frigidità e masochismo nella donna.

• Irigaray propone una visione alternativa della sessualità femminile, definendola "plurale" e "molteplice".

• Sostiene che la sessualità femminile ha una sua identità specifica, legata ad aspetti plurali e che va pensata come diversa da quella maschile (alterità).

L'Ecologia e la Pedagogia

• Il testo analizza l'impatto dell'ecologia sulla pedagogia.
• L'ecologia, ponendo in discussione il dominio dell'uomo sulla natura, ha introdotto nuovi valori e modelli antropologici e culturali.
• La pedagogia ha recepito il concetto di ambiente come "nicchia ecologica" da rispettare e preservare.
• L'ecologia ha stimolato un ripensamento dell'identità e del ruolo della pedagogia, introducendo il concetto di "uomo ecologico" e "mente ecologica".
• Bateson, in "Verso un'ecologia della mente", sostiene che l'unità di sopravvivenza evolutiva coincide con l'unità mentale, invitando a una civiltà più saggia ed equilibrata.

L'Emergenza della Multiculturalità e dell'Intercultura

• Il testo affronta la sfida della multiculturalità e dell'intercultura nella pedagogia contemporanea.
• L'incremento delle migrazioni e la globalizzazione hanno portato con sé una nuova emergenza: il bisogno di una pedagogia che sappia gestire la diversità culturale.
• L'etnocentrismo della pedagogia tradizionale viene messo in discussione, e si richiede un approccio anti-razzista e non etnocentrico.
• Il testo propone due modelli per affrontare la multiculturalità: il modello multiculturale, che garantisce la coesistenza pacifica tra le culture, e il modello interculturale, che promuove l'incontro e l'ibridazione tra le culture.
• Si sottolinea l'importanza del dialogo, della tolleranza e del rispetto delle differenze culturali per costruire un mondo più inclusivo e pacifico.

La Terza Età e il suo Riconoscimento

• Il testo evidenzia l'emergenza educativa legata all'invecchiamento della popolazione.
• La vecchiaia richiede un nuovo senso, non più legato alla marginalità e al riposo, ma come età vitale e attiva.
• Si propone la creazione di "percorsi educativi" per la terza età, come università libere, centri di ricreazione e centri di scambio sociale.
• È necessario un approfondimento sociologico, psicologico e pedagogico sulla terza età per affrontare i suoi problemi in modo organico e non stereotipato.

Sfide Inquietanti per la Pedagogia

• Il testo presenta sfide inquietanti che la pedagogia contemporanea deve affrontare: la manipolazione del DNA, l'avvento del post-human e la crescente influenza dei media.
• Queste sfide mettono in discussione le certezze del passato e introducono un'incertezza riguardo al futuro dell'uomo.
• La pedagogia è chiamata a ripensare i propri metodi e i propri valori per affrontare le nuove sfide e costruire un futuro migliore.