Riassunto Tecniche di osservazione del comportamento infantile PDF
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Baumgartner e Cassibba/Salerni
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This document provides a summary of techniques for observing children's behaviour, focusing on different contexts like family, school, and clinical settings. It explores the methodology of observation, highlighting the theoretical and practical dimensions, and outlining various tools and examples of research.
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Riassunto Tecniche di osservazione del comportamento infantile III anno - I semestre 24/25 Inizio del primo esonero Baumgartner e Cassibba/Salerni Capitolo 1: Introduzione I contesti di applicazione dell'osservazione del comportamento infantile: Contesto f...
Riassunto Tecniche di osservazione del comportamento infantile III anno - I semestre 24/25 Inizio del primo esonero Baumgartner e Cassibba/Salerni Capitolo 1: Introduzione I contesti di applicazione dell'osservazione del comportamento infantile: Contesto familiare Contesto scolastico e con i pari Contesto clinico Metodologia osservativa: Dimensione teorica e applicativa Molteplici ambxiti di applicazione: ricerca, clinica, educativo Osservare è diverso da guardare e vedere. Quando si osserva c'è intenzionalità ed è guidata da una metodologia scientifica. Parole chiave o Selettività: decidere su cosa focalizzarsi (comportamenti prosociali, aggressivi). È impossibile concentrarsi su tutto o Intenzionalità o Uso di categorie mentali/interpretative degli eventi o Sistematicità o Scarto temporale tra osservazione e registrazione o Assenza di manipolazione dell'evento o Finalità descrittiva (approccio correlazionale) Esempi di ricerca: domanda su osservazione come tecnica o disegno. 1. Consapevolezza delle proprie tematiche interne 2. Integrazione con la prospettiva teorica che guida l'osservazione (prospettiva dell'attaccamento, prospettiva psicodinamica, sistemica) La raccolta dati può essere fatta tramite osservazione diretta - naturalistica o in condizioni controllate, o indiretta. Queste si differenziano per il tipo di influenza esercitata dall’osservatore e per le procedure adottate. Fatto da Isa Osservazione diretta → osservatori addestrati che osservano il comportamento o Naturalistica: osservazione in contesto quotidiano o Controllata: si creano condizioni che potrebbero favorire la comparsa di determinati comportamenti Osservazione indiretta, fatta tramite: o Interviste o Questionari I diversi tipi di osservazione: Definizione Vantaggi Svantaggi Osservazione Lo scopo è quello di Si può è difficile naturalistica descrivere un descrivere il valutare comportamento comportame l’influenza di spontaneo: l’osservatore nto alcuni fattori rimane sullo sfondo e spontaneo in Difficile cerca di non influenzare contesti rilevare il setting. Questa quotidiani comportamen osservazione consente aiutano a ti poco di raccogliere illustrare frequenti informazioni dettagliate processi di Non sulle manifestazioni interazione esplorano comportamentali sociale l’esperienza spontanee. Questo tipo soggettiva del di osservazione è utile bambino nella fase di definizione delle ipotesi e delle procedure. Osservazione Serve per facilitare Tutti i Situazioni in condizioni l’osservazione di bambini poco naturali controllate determinati vengono (artificiosità) comportamenti osservati limitano la esercitando un controllo nelle stesse conoscenza limitato sulle variabili condizioni soggettiva dipendenti. Solitamente è possibile dell’esperienz si predispongono delle confrontare a del bambino condizioni per stimolare le reazioni dei comportamenti riguardo bambini in l’ipotesi testata. modo più controllato Osservazione Si basa sul porre delle Rilevano I bambini indiretta domande ai bambini in l’esperienza tendono a maniera diretta sui vari soggettiva favorire Fatto da Isa aspetti della vita o agli del bambino l’intervistator adulti sui comportamenti Osservazione e o esperienze dei economica (desiderabilit bambini. Queste Lasciano lo à sociale) interviste aiutano a spazio La memoria raccogliere informazioni all'espressio dell’intervista sui sentimenti o i ne libera del to non può pensieri di questi su bambino essere svariati temi. Interviste accurata e questionari cambiano sulla base dell’età del bambino perché nella fascia di età al di sotto dei 3 anni non si può ricorrere a metodi verbali Un’ulteriore distinzione riguarda la scelta del metodo e della tecnica di rilevazione. Esempio: se l’obiettivo è quello di vedere determinate relazioni causali, si può ricorrere alla manipolazione di tipo sperimentale, se invece l’obiettivo è quello di descrivere un fenomeno sarà più adatto il metodo osservativo. Definizione di: 1. Metodo di ricerca: è possibile una ricerca sperimentale con metodo di rilevazione osservativo così come una ricerca osservativa che non usa il metodo di rilevazione osservativo 2. Tecnica di rilevazione: impiega l'essere umano e il giudizio dell’osservatore come strumento di raccolta dei dati e usa l'insieme delle sue capacità percettive, attentive ed empatiche Esempio: 1. La risposta contingente dell'adulto aumenta le vocalizzazioni infantili?. Due gruppi con risposta contingente e non contingente 2. Indagine sulla reciprocità interattiva tra madre e bambino, registrazione a intervalli regolari di 5 secondi di 1. La risposta della relazione tra popolarità sociometrica e frequenza di interazioni in età prescolare, sistema di codifica per frequenze iniziative di interazioni ricevute e iniziate da ciascun bambino target ogni 20sec – metodo OSSERVATIVO, idem rilevazione 2. Nello studio della relazione tra competenza sociale e qualità del sonno: rilevazione del sonno mediante actigrafo – metodo OSSERVATIVO, ma non usa la rilevazione osservativa. L'osservazione nei contesti educativi: Criteri: Fatto da Isa 1. Obiettivi chiarimenti esplicitati: lo scopo dell’osservazione deve essere esplicitato utilizzando procedure sistematiche di raccolta delle informazioni e dati organizzate in maniera strutturata ai fini dell’analisi 2. Procedure sistematiche di raccolta dati 3. Dati analizzabili Esempi: nella documentazione controllata, A-B-C per gestione comportamenti problema Capitolo 2: alle origini del metodo osservativo I principali sviluppi teorici in tema di osservazione: 700/800 Biografie infantili (darwin, preyer) precursori degli studi longitudinali 900 Diari (binet): prime forme di manipolazione sperimentale (percezione, memoria) 1931 Buhler (ricerche osservative sullo sviluppo sociale) in handbook of child psychology Anni 50 Approccio sperimentale Anni 60 Osservazione ecologica ed etologica 2.1: L’osservazione ecologica Il maggior contributo durante gli anni 50/60 del Novecento furono gli esperimenti degli studi ecologici in laboratorio di Barker e Wright nella giornata di un bambino. Questi definiscono l’ecologia come la disciplina che studia le relazioni per gli esseri viventi sia nell’interazione con gli altri e sia nell’interazione con i propri ambienti di vita. Alla base di questo approccio, vi sono due assunti teorici di base: 1. Interdipendenza tra organismo, comportamento e ambiente, 2. Studio del funzionamento umano in relazione ai contesti di vita, inteso come contesto spazio-temporale che pone dei vincoli alle possibilità comportamentali Il comportamento di una persona varia in funzione di diverse circostanze: il contesto e le situazioni sono quindi fattori che determinano specifiche possibilità di azioni, motivo per cui il luogo, inteso come unità spazio temporale, assume molta importanza all’interno della lettura degli eventi e dei comportamenti delle persone. Secondo l’approccio ecologico, il comportamento in sé è un’astrazione priva di senso perché ci confrontiamo sempre con un comportamento in un contesto. Fatto da Isa Le unità di analisi utilizzate sono ○ behavior episode ○ behavior setting La metodologia invece è ○ registrazione di campioni comportamentali (specimen record) Behavior episode: Insieme di azioni e situazioni caratterizzate da direzionalità costante e evidente intenzionalità: insieme di comportamenti messi in atto da una specifica persona per raggiungere un certo scopo: individuare il fine e da lì la sequenza di comportamenti in un dato ambiente per raggiungere quel fine Ad esempio: fare colazione: il fine è mangiare, saziarsi. Evidente intenzionalità e costante direzionalità. Behavior setting: Situazione specifica nella quale si osservano determinati comportamenti, identificano gli aspetti sistematici del comportamento che sono collegabili alle particolari e specifiche situazioni in cui il comportamento si manifesta. Comprendono un certo schema comportamento umano indipendente dall'individuo che lo mette in atto L’ambiente ha un'esistenza indipendente dallo schema implicato Lo schema implicato è legato a un particolare ambiente La manipolazione senso motoria del bambino di 18 mesi dei cubi di gomma sul tappeto. Descrivere come varia il comportamento umano in base ai contesti. Lo specimen record: è la modalità di raccolta delle osservazioni, secondo una forma sistematica di descrizione di tipo narrativo al fine di effettuare una registrazione completa e continua di comportamenti, che si verificano spontaneamente in un contesto naturale Eredità dell'approccio ecologico Ricchezza descrittiva dei processi psicologici complessi Valore del comportamento nella situazione e non avuta da essa Focus sulla sequenza temporale degli eventi, più Oggi si tende a parlare di più di contesto ecologico per cui non è tanto importante il tipo di contesto in cui avviene l'osservazione quanto piuttosto che vi sia un accordo tra la percezione della situazione sperimentale da parte del soggetto e le condizioni ambientali che il ricercatore si prefigge di ottenere Il ricercatore ha indagato il significato psicologico e sociale dell'esperienza propria del soggetto nella situazione ambientale in questione Fatto da Isa Il significato soggettivo della situazione corrisponde all'esperienza relativa all'ambiente a cui il ricercatore desidera generalizzare i suoi dati Validità ecologica: una ricerca è valida quando l'ambiente di cui i soggetti fanno esperienza ha proprio le caratteristiche che il ricercatore suppone o assume 2.2: La prospettiva etologica Etologia: è la scienza nata dalla combinazione della zoologia, biologia e psicologia che di recente si occupa dello studio di comportamenti umani in ambienti naturali. Il comportamento secondo gli etologi deriva dall’azione della selezione naturale. L’obiettivo è quello di comprendere il perché biologico di un determinato comportamento, che si suppone risultare dalla selezione naturale: è una scienza che si colloca quindi in una prospettiva evoluzionistica Lo studio del comportamento umano può essere suddiviso in 4 categorie: 1. La causa immediata: che cosa ha spinto ad agire così adesso? 2. Lo sviluppo delle reazioni: che tipo di sviluppo ha avuto per rispondere in questo modo? 3. Il valore adattivo: che funzione ha tale comportamento? 4. La storia evolutiva del comportamento: perché risolve un particolare problema di sopravvivenza in tal modo? Esempio: sorriso sociale: parallelismi con specie animali per comprendere il decorso evolutivo specifico di quel comportamento nella specie umana Enfasi su descrizione, intesa come pura osservazione quanto più completa e dettagliata possibile I comportamenti complessi vengono scomposti e ridotti alle componenti elementari (espressioni del volto, vocalizzazioni, posture ecc) che vengono poi combinati insieme in costellazioni più complesse. L’ Etogramma o catalogo comportamentale o è uno dei prodotti attesi dell’osservazione ecologica, che comprende una lista completa di descrizioni riferite a specifici comportamenti, è una descrizione completa di un comportamento. Questo è solitamente costruito in modo gerarchico: prima si sceglie un tema generale comportamentale, successivamente si passa nello specifico andando a individuare sottoclassi. L’etologia ci insegna ad indagare i fenomeni non soltanto nei contesti in cui naturalmente si verificano, ma anche nel loro svolgersi nel tempo Fatto da Isa Punti di forza: Forte critica agli atteggiamenti interpretativi Aderenza al dato osservativo: descrizioni ricche e molto utili del comportamento infantile Attenzione ai comportamenti infantili fino ad allora trascurati: dinamiche di gruppo, comunicazione non verbale, interazione tra pari ecc. Punti di debolezza: Anche la descrizione più obiettiva implica una selezione delle informazioni Rischio di eccessiva frammentazione con le microcategoria Somiglianze tra approccio etologico e ecologico Osservare e misurare il comportamento piuttosto che manipolarlo Importanza dell’osservatore in condizioni naturali 2.3: Osservazione piagetiana L’osservazione piagetiana mette insieme l’atteggiamento del clinico che parla e ascolta con le persone di interesse e con quello dello sperimentatore che accompagna l’osservato nelle zone critiche di interesse La metodologia utilizzata viene chiamata metodo critico che comprende l’osservazione controllata quasi sperimentale delle azioni dei bambini. Piaget non si limita a registrare comportamenti ma interviene e modifica le condizioni. Il metodo deve restituire una storia e da ciò deriva la necessità di osservazioni continuative, giorno per giorno. Piaget anticipa la tendenza attuale di studiare in profondità il cambiamento psicologico mentre è in corso, condensando in brevi periodi di tempo più osservazioni. Punti di forza: Continuità Sistematicità accuratezza delle descrizioni ricchezza delle informazioni Abbondanza di dettagli Profondità dello sguardo Punti di debolezza: Spesso i dati possono risultare poco accurati Piaget non differenzia nei primi due stadi l’imitazione di suoni dall’imitazione di gesti e questo lo porta a sottovalutare il diverso significato dei due comportamenti e il differente effetto sul bambino Fatto da Isa 2.4: Osservazione psicoanalitica Nasce in ambito clinico e ha lo scopo di far conoscere al clinico le prime fasi dello sviluppo infantile attraverso l’osservazione. Nello studio psicoanalitico, si utilizzano dati acquisiti per via ricostruttiva, ottenuti tramite l’analisi di bambini o adulti; e dati acquisiti tramite l’osservazione diretta del bambino in relazione con la madre. La metodologia dell’osservazione viene introdotta negli anni 60 in casa, sia in interazione con la madre e con altri familiari dalla nascita fino ai due anni. L’osservatore è al tempo stesso neutrale e partecipante, aperto alle richieste ma non coinvolto. Esther Bick afferma che l’osservazione diretta rappresenta una opportunità per partecipare allo sviluppo di un bambino dalla nascita in poi e migliorare attraverso questa esperienza la capacità di capire i bambini. Questa osservazione richiede un setting predefinito e settimanale di discussione e supervisione delle osservazioni. Questo approccio ha il grande vantaggio di offrire grandi descrizioni ricche di intuizioni del processo di crescita dei bambini. Metodologia complessa che ci consegna resoconti unici sul modo in cui si formano e si strutturano le prime relazioni. Viene a mancare invece qualsiasi controllo sull’attendibilità dei dati, perché non è prevista alcuna registrazione audio o video, inoltre l’osservatore non può prendere appunti durante l’osservazione ma soltanto dopo: questo porta il rischio che ci siano dati sporcati dalla variabile tempo. Winnicott inoltre suggerisce la necessità di distinguere “precoce e profondo”, per evitare sovrapposizioni concettuali di ostacolo alla comprensione dei fenomeni psicologici: il termine profondo riguarda eventi collocati lontano dall’esperienza attuale e dalla coscienza del soggetto, mentre il termine precoce si riferisce al bambino e al suo ambiente di sviluppo nelle prime fasi della vita. Punti di forza: Ricchezza, compartecipazione emotiva Punto di debolezza Soggettività, mancato controllo dell’attendibilità Circolarità teoria-dati senza possibilità di falsificazione In conclusione: Dal metodo etologico la rivoluzione teorica e metodologica Dal metodo ecologico, l'importanza per il significato psicologico Fatto da Isa dell’ambiente, la validità ecologico e da un punto di vista metodologico, la distinzione tra molare e molecolare Da Piaget l’approccio critico, tra osservazione e sperimentazione, e la costante circolarità tra dato empirico e teoria Dalla psicoanalisi, osservazione partecipante e risonanza emotiva Capitolo 3: Chi, che cosa, dove, come osservare Definire precisamente: ➔ Dove e quando osservare: Prendere decisioni sul setting sia da un punto di vista spaziale che temporale. Quando parliamo di setting ci si riferisce anche ai tempi di osservazione ➔ Chi osservare: Se osservare 1 solo bambino, o più soggetti. Ad esempio, bambini che interagiscono tra pari o una classe che interagisce con l’insegnante o un educatore ecc. ➔ Come osservare: gli ausili Che tipo di ausilio si vuole impiegare. Se una raccolta di informazioni in vivo con carta e matita o videoregistrazioni. ➔ Come osservare: narrativa o griglia Se in forma narrativa o con griglia osservativa 3.1: CHI: I soggetti dell’osservazione L’osservazione è usata tipicamente in età prescolare (3/6 anni) o nella prima infanzia (0/2 anni) Le ragioni a sostegno del metodo osservativo nello studio della prima infanzia o dell'età prescolare riguardano il problema della reattività alla presenza dell’osservatore, ossia l’alterazione indotta dalla presenza di un osservatore, diverse in funzione dell'età: Più il bambino è piccolo e più è vantaggioso fare osservazione perché i processi mentali, psicologici sono tutti estrinsecati attraverso il comportamento, cioè è tutto più evidente; inoltre essi saranno meno disturbati dalla presenza di un osservatore esterno e il loro comportamento risulterà meno influenzato, a differenza di quanto può accadere con ragazzi più grandi. In età prescolare, bisogna favorire la familiarità. è quindi possibile un periodo di familiarizzazione, ovvero far sì che i bambini si adattino all’osservatore e non manifestino più alcun interesse o reazione nei suoi confronti, cosa che è molto più complessa con gli adolescenti. Si può ricorrere a strategie di osservazione dissimulata. L’età entra nella ricerca sia come variabile di disegno sia come variabile evolutiva, ossia come fattore di descrizione e di spiegazione del cambiamento. Fatto da Isa Per studiare lo sviluppo nel corso del tempo gli studiosi utilizzano tre disegni di ricerca: Disegno Caratteristiche Vantaggi Limiti Esempi Trasversale Più bambini di Dà Non consente di Come si diversa età informazioni valutare la sviluppa sono studenti sulle stabilità delle l’autoregolazio contemporanea differenze di differenze nel ne si mente età. è rapido tempo confrontano ed economico bambini di 2/3/4 anni rispetto ad una variabile (Don’t touch: mettere davanti un oggetto o caramelle e dire di non toccare finché l’adulto non torna nella stanza) Longitudinale Gli stessi Dà Perdita dei Reclutare 60 bambini sono informazioni soggetti del bambini di 2 studiati a più sul tempo. La anni e riprese per cambiamento ripetizione delle incontrarli di lunghi periodi individuale. prove può nuovo a 3 anni, Valuta la minacciare la poi a 4 ecc. stabilità delle validità differenze Microgenetic I bambini sono Dà Non consente di Osservare lo o studiati informazioni valutare il stesso bambino intensivamente sui processi cambiamento 2 volte per breve responsabili nel lungo settimanali per periodi di tempo del periodo 10 settimane. cambiamento Usato per capire come si sviluppa la sincronia interattiva vis a vis genitore-bambi no 3.1.1: Selezione dei soggetti Conseguentemente a chi osservare, bisogna capire come selezionare i soggetti a seconda del tipo di ricerca o del tipo di osservazione. Fatto da Isa Esistono 3 tipi di campionamenti dell’osservazione: 1. Focal sampling (campionamento basato su un individuo focale) → utilizzabile anche per comportamenti rari o per fare valutazioni cliniche. Si osserva in maniera prolungata un bambino per vedere come cambiano i comportamenti 2. Scan sampling (campionamento basato su una scansione veloce e sequenziale di tutti gli individui) → è funzionale quando ci sono molti individui ( aula) e si vogliono osservare comportamenti frequenti (glace, numero di sguardi che un bambino presenta verso altri bambini in un dato tempo ridotto). L’attenzione cade sempre verso il soggetto. Nessun bambino viene osservato 2 volte finché non sono stati osservati tutti una volta. 3. Behaviour sampling (campionamento basato sull’individuo che manifesta un dato comportamento) → Lo si utilizza quando interessa osservare comportamenti rari o con frequenza irregolare. Si ha la certezza di poter catturare tutti i comportamenti. Laddove si presenta il comportamento, lì andrà l’attenzione. Al fine di massimizzare il numero di informazioni che si vogliono raccogliere, si raccolgono tutti gli episodi comportamentali che si manifestano in un determinato contesto e si determina ogni quanto si determina, verso chi La scelta dipende dalle caratteristiche del comportamento e dal livello di dettaglio della valutazione A seconda dei tipi di comportamenti che devono essere rilevati possono essere adatte le diverse strategie: Rilevazione SCANSIONE RAPIDA: quando si prevede che il comportamento si verifichi molto frequentemente e in molti individui, si rileva solo la comparsa (glace e interaction) Rilevazione basata sul CAMPIONAMENTO DI COMPORTAMENTI: comportamenti rari o con frequenza irregolare; controllo completo dell'ambiente e dei soggetti (codifica strategie sociali) Rilevazione su un INDIVIDUO FOCALE: risulta molto dettagliata, ma comporta tempi di osservazione molto prolungati, utile per comportamenti rari e dettagliati Osservare il singolo individuo, la diade il gruppo Singolo individuo: verrà rilevato il comportamento sociale del singolo bambino registrando al tempo stesso le reazioni dei suoi interlocutori. A turno si osserverà un bambino e si prenderà nota di tutto ciò che quel bambino dirà o farà nel periodo di tempo stabilito per l’osservazione Fatto da Isa Diade: si dovrà tener conto simultaneamente del comportamento di entrambi i partner. L’interesse dell’osservatore riguarda quindi l’attività congiunta e gli effetti prodotti dalle azioni di ciascuno sull’altro. Gruppo: l’osservazione sarà più complessa perché questo non può essere descritto semplicemente sommando i comportamenti e modalità di funzionamento. le procedure quindi prevedono la descrizione delle diverse configurazioni gruppali, della loro composizione e stabilità in rapporto al contesto, al tipo di attività, al momento della giornata. 3.2: DOVE E QUANDO: Il setting osservativo - i luoghi Scelta del contesto osservativo: setting in cui è più probabile la manifestazione del fenomeno Utilità delle osservazioni preliminari: Può essere utile per osservazioni preliminari per capire qual è il contesto fisico e sociale migliore per osservare quel preciso comportamento, tenendo conto della differenza tra ambiente e situazione. L’ambiente è l’insieme di caratteristiche fisiche come luce, grandezza, arredo. La situazione sono i suoi significati psicologici e sociali. ○ Voglio osservare il comportamento nei conflitti spontanei e mi rendo conto che i momenti della mensa, dell’accoglienza non sono appropriati perché troppo strutturati dall'insegnante. Mentre i momenti più favorevoli sono merenda e gioco libero perché sono più favorevoli alla realizzazione di conflitti (i bambini sono meno controllati) Utilità della strutturazione del contesto: La strutturazione è diversa dalla manipolazione di una variabile indipendente (quello è un disegno sperimentale) ma ha a che fare con le scelte di organizzazione del setting sia dal punto di vista fisico che sociale affinché aumenti la probabilità di comparsa del comportamento che mi interessa. ○ La strange situation è fortemente manipolata, tuttavia non bisogna rendere la situazione troppo innaturale. Necessità di variare i setting osservativi: Non ci si può fermare ad un solo ambiente ma bisogna variare ○ Interazione conflittuale tra pari osservare i bambini A mensa, nel gioco libero, a merenda Creare situazioni diverse. Situazioni in cui i bambini hanno 1 giocattolo da dividersi oppure 2 giocattoli identici ma uno dei due rotto ecc. La scelta dipende dall'interesse teorico: Sulla base del modello teorico in cui ci si muove si fanno delle scelte di contesto ad esso coerenti ○ Se si studia l'attaccamento, interessa attivare il sistema di attaccamento del bambino Fatto da Isa Wright differenzia ambiente (a connotazione fisica) e situazione, mentre Bayley distingue 2 livelli di strutturazione. Ciascuno può avere elevata o assente strutturazione. Grado di strutturazione Grado di struttura dell’ambiente (fisico) delle situazioni imposto dall’osservatore (si interviene sul significato) Ambiente naturale (non Ambiente artificiale per forza garanzia di validità) Non strutturato Studio sul campo non Studio in laboratorio non strutturato strutturato Strutturato Studio sul campo Studio in laboratorio strutturato strutturato 3.2.1: La definizione dei tempi Precisa pianificazione dei tempi di osservazione, dei momenti della giornata e dei giorni. I tempi riguardano 2 livelli: 1. Durata degli episodi osservativi: quanto tempo devo osservare ciascun bambino o fenomeno 2. Momenti e/o giorni in cui effettuarle: non si può osservare il bambino nello stesso momento perché non si terrebbero conto di altri aspetti Se si osservano più soggetti, frammentare le osservazioni e garantire a tutti i soggetti gli stessi tempi di osservazione Esempio: Osservazione in classe Ogni bambino per 20 secondi in diversi momenti della giornata per almeno 50 volte (ripetizioni). Non posso osservare il bambino A per meno tempo del bambino B e non posso osservare il bambino A sempre la mattina o il B sempre la sera. Scelta del contesto osservativo: setting in cui è più probabile la manifestazione del fenomeno: alcuni esempi: Setting don't touch per disciplina Comportamenti fr (comportamenti genitoriali spaventati spaventanti) in assenza di giochi e strutturazione AQS e jack in the box Strategie di regolazione emotiva in età tra 2 e 3 anni (ERP in lab) Scelta dei tempi di osservazione: precisa pianificazione dei tempi di osservazione, dei momenti della giornata e dei giorni. Fatto da Isa Comportamenti sociali in classe con Q-sort (momenti strutturati vs non strutturati, tempo dedicato a ogni bambino) 3.3: COSA OSSERVARE: Tipologie di eventi Gli eventi comportamenti possono essere suddivisi in due grandi categorie. La differenza sta nel come si andranno a rilevare le informazioni e nell’estensione temporale. I comportamenti possono essere: 1. Momentanei 2. Durevoli (stati comportamentali) La durata può essere espressa come tempo medio, totale o percentuale Esempi di comportamenti infantili, incrociando le due dimensioni: Comportamento momentaneo e frequente (battito delle ciglia) Momentaneo e infrequente (colpo di tosse) Durevole e frequente (produzione verbale in interazione) Durevole o infrequente (manifestazione di aggressività fisica) Le misure che si possono ricavare da un’osservazione sono: Frequenza: Ha a che fare con quante volte un comportamento si presenta, è un conteggio sul numero di volte che può essere assoluto (frequenza grezza) o proporzionale (un bambino lo osservo per 5 minuti, l'altro per 10, rapporto il tempo di osservazioni col numero di osservazioni di un comportamento) Durata: Quanto a lungo dura il comportamento Latenza: il tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e la manifestazione di una risposta, quanto tempo dopo si manifesta il comportamento che può essere indicativo di una certa prontezza o inibizione comportamentale Intensità: quante volte si presenta un comportamento in relazione con altri comportamenti Densità: definita come la pervasività di un comportamento rispetto agli altri 3.4: COME OSSERVARE: I dispositivi di rilevazione Ci sono vari metodi su come si possono raccogliere le informazioni: descrizione e definizione di come raccogliere le informazioni: descrizione narrativa e griglie di osservazione: 1. DESCRIZIONE NARRATIVA (es. q sort) Dosare il tempo di osservazione con tempo di trascrizione. Osservare il fattore che ci interessa e raccontare narrativamente ciò che si sta osservando, questo è quello che si fa con la metodologia q-sort applicata a vari costrutti. Fatto da Isa 2. GRIGLIA DI OSSERVAZIONE: un insieme di descrizioni comportamentali, che è utilizzato per rilevare solo i comportamenti rilevanti per il ricercatore. Sono dei codici come una lettera, un numero, un acronimo o una parola chiave che sono tra loro strettamente legati su criteri di natura teorica e operativa che individuano specificamente i comportamenti che ci interessa osservare in un determinato contesto. Ad esempio una griglia di osservazione potrebbe essere: il bambino guarda la madre, il bambino guarda l’oggetto, il bambino guarda altro. I vantaggi della griglia sono: 1. economico e maneggevole 2. molto preciso e non c’è difficoltà di applicazione degli indicatori comportamentali soprattutto quando sono previsti pochi codici 3. le informazioni si possono facilmente quantificare. 3. REGISTRAZIONE DI EVENTI CON PULSANTI O SOFTWARE: Come observer Pro o Interact. Questo software permette di codificare in tempi molto precisi, secondo per secondo, ciò che il bambino fa e ha il vantaggio di poter registrare la frequenza e la durata dei comportamenti che ci interessano e soprattutto ci permette di vedere la simultaneità e la concomitanza dei comportamenti, si possono associare comportamenti differenti. Bisogna fare inoltre una scelta di metodo per quanto riguarda l’uso di dispositivi di rilevazione, nel caso in cui vogliamo utilizzare supporti cartacei oppure supporti tecnologici, ad esempio per quanto riguarda questi ultimi sono molto utilizzate le riprese fatte mediante cellulari o videocamere. La videoregistrazione ha diversi vantaggi: Codifica successiva alla rilevazione: si può separare il momento dell’osservazione con la codifica del comportamento poiché in alcune osservazioni potrebbe essere complicato osservare e codificare due eventi simultaneamente Rivedere più volte il comportamento da codificare, ad esempio a rallentatore Confronto tra osservatori diversi: possiamo porre lo stesso vide a più osservatori per vedere se c’è accordo tra le osservazioni e per avere una garanzia dell’affidabilità delle osservazioni. Dislocazione temporale Possibilità di vedere il video più volte minimizzazione del rischio di cambiare i criteri di codifica col passare del tempo Ovviamente presenta anche degli svantaggi: Fatto da Isa Non ha la stessa mobilità e la velocità dell'occhio umano: non riesce sempre a catturare tutti gli eventi che accadono durante un’osservazione. Non possiamo far tenere la telecamera in mano ad una persona perché sarebbe un elemento esterno che va a modificare l’affidabilità dell’osservazione poiché alla presenza della telecamera il bambino può non comportarsi in maniera autentica. Limitatezza ampiezza del campo Deterioramento materiale tecnico e perdita di informazioni Condizionamento sul comportamento. Accorgimenti per ridurre la reattività dei soggetti o Adulti: sapersi registrato è diverso dal vedersi registrato: nascondere telecamera, dare copia o Bambini, dopo: familiarizzazione, osservatore passivo, interrompere con garbo gli approcci Osservazioni videoregistrate vs in vivo: VANTAGGI SVANTAGGI 1. Dislocazione temporale 1. Limitata ampiezza del campo 2. possibilità di rivedere più volte il 2. Deterioramente materiale video tecnico (es. microfoni) e perdita di 3. minimizzazione del rischio di informazioni cambiare i criteri di codifica col 3. Reattività dei soggetti osservati passare del tempo 4. controllo dell’affidabilità Oltre alla videoregistrazione vi sono altre procedure che possono essere utilizzate, secondo Spradley (1980): 1. Osservazione dal vivo, carta e matita: Possono essere effettuate annotazioni di tutte le attività del soggetto osservato oppure su griglie cartacee stabilite in precedenza, come le check-list, rapidi e facili da usare, utilizzate per studiare comportamenti infrequenti. 2. Osservazione distaccata: ha i principi dell’approccio etologico. Si caratterizza da un assenza di coinvolgimento ma anche da un’assenza fisica dell’osservatore nel contesto del setting osservativo. Può esserci uno specchio unidirezionale, una telecamera, un paravento 3. Osservazione con partecipazione passiva: prevede un’assenza di coinvolgimento, non c’è nessuna forma di interazione ma l’osservatore è fisicamente presente nella situazione 4. Osservazione con partecipazione moderata: c’è un equilibrio tra distacco e coinvolgimento, se il bambino cerca un’interazione con l’osservatore gli si risponde e con garbo si interrompe l’osservazione Fatto da Isa 5. Osservazione con partecipazione attiva: l’osservatore partecipa alla provocazione dell’evento che gli interessa osservare, è parte attiva del fenomeno che vuole osservare 6. Osservazione con partecipazione completa: l’osservatore è parte del fenomeno osservato, condivide gli scopi e le regole del contesto. ESERCITAZIONE: organizzazione di una osservazione sistematica Le insegnanti delle classi di prima media sono interessate a verificare se il livello di attenzione degli alunni sia influenzato dalle modalità di conduzione della lezione e dall'argomento trattato. Delineare una possibile organizzazione delle sessioni osservative precisando Il contesto e i tempi di osservazione Chi osservare: focale, sequenziale o su comportamento La modalità di registrazione ed eventuali accorgimenti per ridurre la reattività Il contesto: contesto osservativo, in aula. Tempi di osservazione: brevi, un'oretta in ogni tipo di lezione diversa. In un periodo centrale (evitare periodi estivi o troppo pieni) In diversi situazioni: lezioni frontali, verifiche, lavori di gruppo Modalità di osservazione: Osservazione con partecipazione passiva Capitolo 4: La scelta delle unità di analisi. Lo schema di codifica 4.1: Da dove cominciare per codificare? La selezione delle categorie di codifica è cruciale in uno studio osservativo. Bakeman e Gottman suggeriscono un sistema ideale, dove le categorie devono essere vicine ai dati per rappresentarli e sufficientemente distanti per comprenderli. L’osservazione comportamentale può avvenire attraverso resoconti narrativi basati su registrazioni audio o video, oppure definendo un repertorio di comportamenti predefiniti e rilevandoli sul campo. Questa distinzione riflette il concetto di metodi chiusi, che registrano specifici aspetti del comportamento, e metodi aperti, che si basano su descrizioni globali del comportamento. Cos’è un sistema di codifica? Un sistema di codifica è un insieme di categorie che devono essere ben definite, fanno riferimento agli indicatori comportamentali di un costrutto che si vuole valutare, che sono chiaramente in relazione tra di loro. Cioè che vanno a catturare Fatto da Isa tutte le possibili manifestazioni comportamentali della dimensione che ci interessa osservare. Se mi interessa la dimensione dello sguardo del bambino nell’interazione con il caregiver, io potrò scrivere “il bambino guarda l’oggetto, guarda la madre, guarda altro”. Bisogna prevedere tutte le possibili categorie comportamentali che si andranno a presentare. La codifica è un processo teoretico, non meccanico, che deve essere coerente con le idee e le domande del ricercatore. Ogni codifica è specifica per la ricerca a cui è destinata e difficilmente può essere applicata altrove. è preferibile creare nuove categorie di codifica anziché adattare sistemi preesistenti a nuove ricerche. La costruzione dei sistemi di codifica impone i seguenti passi: 1. Costruite deduttivamente uno schema a priori, concettualmente e teoricamente fondato (ordine concettuale) nel quale vengono individuate delle categorie, non caratterizzate da contenuti specifici, ma di carattere generale, da specificare in un secondo momento e ulteriormente articolate attraverso la verifica sui dati. OPERAZIONALIZZAZIONE 2. Dati: identificati e raggruppati in unità di significato (ordine strutturale) che li rappresentano ad un livello più astratto e formale di quanto non sia la semplice descrizione. Approccio induttivo I vari tipi di processo sono: Deduttivo → Il ragionamento parte da una teoria generale e procede alla formulazione di ipotesi specifiche che possono essere testate ○ la ricerca è guidata da una teoria preesistente ○ Si formulano previsioni specifiche basate sulla teoria ○ Le conclusioni sono logiche e certe, se le premesse sono vere Prendere una teoria sulla competenza emotiva e derivare comportamenti attesi nei bambini Teorico → Un approccio teorico si basa sulla formulazione, discussione o utilizzo di teorie per spiegare un fenomeno ○ può essere utilizzato sia con metodi deduttivi che induttivi ○ si focalizza sull’elaborazione concettuale, non necessariamente sulla raccolta diretta di dati Esaminare le teorie esistenti sulla competenza emotiva e scegliere quella che meglio spiega i fenomeni osservati Induttivo → Parte dall’osservazione di dati o fenomeni specifici e porta alla formulazione di teorie o modelli generali. ○ Si basa sull’osservazione e sull’analisi di casi specifici ○ Le conclusioni non sono certe ma probabilistiche ○ Usa i dati per costruire teorie Fatto da Isa Osservare i comportamenti emotivi di un gruppo di bambini, e formulare una teoria sulla competenza emotiva. Empirico → Si basa sull’osservazione diretta, sulla raccolta di dati e sulla verifica sperimentale. ○ è guidato dall’esperienza e dalla raccolta di dati ○ Può essere usato sia in approcci induttivi che deduttivi ○ Si focalizza sulla verifica o sulla scoperta tramite metodi scientifici Conduzione di esperimenti o osservazioni sistematiche sui comportamenti emotivi dei bambini Ateorico → Un approccio ateorico non si basa su alcuna teoria preesistente, ma si concentra sull’osservazione o sull’analisi dei dati senza un quadro concettuale chiaro. ○ si limita alla descrizione dei dati raccolti ○ Non tenta di collegare i risultati a una teoria più ampia Osservare e descrivere i comportamenti dei bambini senza collegarli a una teoria preesistente LA DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE: 1. Operazionalizzazione: si individuano degli indicatori osservabili, rendendoli operativi, di dimensioni psicologiche che sono latenti, non osservabili (sistema motivazionale dell’attaccamento, intelligenza). 2. Precise o mutualmente esclusive: ogni comportamento può essere codificato in una sola categoria che quindi è chiaramente distinguibile da un’altra. Ogni codice cattura una dimensione specifica di un costrutto, inoltre le categorie sono ben distinte le une dalle altre. 3. Esaustive: le categorie devono essere sufficientemente ampie da ricoprire tutte le manifestazioni del costrutto 4. Affidabili: osservatori differenti devono usarle allo stesso modo LA SCELTA DELL’UNITÀ DI ANALISI: Approccio molecolare: tipicamente ateorico, il più piccolo segmento comportamento osservabile. (singola parola o comportamento non verbale “Il bambino spinge il compagno”) Piccoli segmenti di comportamento Approccio molare: unità di analisi più ampia consistente in un insieme di comportamenti o un’interazione completa. (scambio interattivo completo). ampi segmenti di comportamento I sistemi di codifica si distinguono per la presenza di codici basati su caratteristiche fisiche e codici basati su caratteristiche sociali. Codici fisici → componenti alla fisiologia dell’organismo Codici sociali → processo sociale di condivisione dei significati Fatto da Isa 4.2. La costruzione dello schema di codifica 1. Studio pilota: formulare ipotesi provvisorie, raccogliere dati su un piccolo campione. in questa fase è conveniente prendere nota sia dei comportamenti oggetto di indagine sia di quanto avviene a livello di contesto o a livello di comportamento non verbale 2. Si costruisce lo schema identificando unità di significato, creando una lista ampia di codici rilevanti alle ipotesi: cosa si viene a creare è una lista provvisoria ampia di codifica nella quale viene incluso tutto quello che appare di rilievo 3. Fase di selezione: vengono individuate le categorie di codifica più adatte a rappresentare e analizzare il materiale 4. Esplicitare i criteri che hanno guidato la scelta, precisando i significati e gli standard di applicazione per ciascuna Prima dell’uso nella raccolta definitiva dei dati, i sistemi di codifica devono essere verificati tramite il calcolo dell’accordo tra codificatori indipendenti, con un accordo ideale non inferiore all’80%. Mentre l’approccio molecolare lo ereditiamo dal modello etologico. Non è che una scelta sia più valida dell’altra, entrambe sono funzionali. Tipicamente l’approccio molecolare può essere ateorico. L’approccio molare tipicamente è teorico perché io vado a contemplare una configurazione di comportamenti dotata di significato, significato che attribuisco sulla base di una teoria di riferimento. Match positivo: in quel dato momento il caregiver ed il bambino stanno esprimendo la stessa tonalità emotiva (positiva negativa neutra) non solo con espressioni facciali. Esercizio foto: immagina di avere un sistema di codifica che abbia questi comportamenti. Devono essere precise chiare mutualmente esclusive e collocate sullo stesso L.V. di ampiezza ESERCIZIO Primo sistema di codifica: Grado di partecipazione sociale Assenza di impegno in un’attività specifica Gioco solitario Comportamenti di osservazione Gioco parallelo Gioco associativo/cooperativo Secondo sistema di codifica: complessità cognitiva del gioco Gioco funzionale: movimenti muscolari semplici o ripetitivi con o senza oggetti Gioco costruttivo: manipolazione di oggetti per costruire o creare qualcosa. Gioco drammatico: creazione di una situazione immaginaria che potrebbe soddisfare desideri e necessità del bambino Fatto da Isa Gioco con regole: accettazione di regole previste e adeguamento ad esse nel corso del gioco. Inserisci i comportamenti nelle varie categorie comportamentali. Associare ad ogni comportamento il sistema di codifica: Frase 1: Entra ed esce da un tunnel di legno: gioco solitario, gioco funzionale Frase 2. Sta seduto a osservare altri bambini che giocano: Comportamento di osservazione, al cognitivo niente Frase 3: Si avvicina a due bambini che battono le mani e si mette a batterle anche lui: gioco parallelo, gioco funzionale Frase 4: Si butta per terra e fa finta di nuotare: gioco solitario, drammatico Frase 5: Insieme ad altri bambini decide di fare il girotondo stabilendo le posizioni di ognuno: gioco associativo cooperativo gioco con regola Frase 6: Dopo aver guardato una bambina che sfoglia un libro ne prende uno anche lei, le si siede accanto e sfoglia il proprio: gioco parallelo, gioco funzionale Frase 7: Si unisce a dei bambini che corrono per la stanza facendo finta di essere un treno: gioco associativo e gioco drammatico Frase 8: Si guarda intorno senza prestare attenzione a nulla in particolare: assenza di impegno, / Frase 9: Gioca con un altro bambino facendo finta di sparargli: gioco associativo cooperativo, gioco drammatico Frase 10: Corre qua e là per la stanza: gioco solitario, gioco funzionale Frase 11: Fa finta di fare il cavallo e dice a due compagni di salire su di lui: gioco associativo cooperativo, gioco drammatico Frase 12: Si mette seduto in cerchio con altri bambini e a turno si lanciano la palla: gioco cooperativo, gioco con regole Frase 13: Prende una macchinina, fa finta di lavarla e di fare benzina: gioco solitario, gioco drammatici Frase 14: Si sdraia vicino a un altro bambino e fa finta di dormire come lui: gioco parallelo, gioco drammatico Frase 15: Insieme a un altro bambino finge un incontro di karate: gioco associativo, gioco drammatico Frase 16: insieme a un altro bambino fa scivolare le macchinine da uno scivolo: gioco cooperativo, funzionale Frase 17: Si sdraia a terra e guarda il soffitto: nessuna attività di gioco, / Frase 18: Gioca con una bambola accanto a una bambina che ne tiene un’altra, entrambi fanno finta di cullarla: gioco parallelo, gioco drammatico Frase 19: Mette una serie di pentoline una sull’altra: gioco solitario, costruttivo Frase 20: Gioca con le costruzioni con una bambina facendo le costruzioni e porgendogliele: gioco associativo, gioco costruttivo Fatto da Isa Capitolo 5: La rivelazione dei dati + Capitolo 4 di Cassibba e Salerni 5.1: Rilevare eventi o intervalli temporali? Una volta identificate le categorie di codifica serve decidere le unità a cui assegnarli come (A-B) ovvero come applicare la codifica In uno studio osservativo le scelte possibili sono due: 1. Rilevare un evento a. individuare gli eventi codificabili b. decidere quale codice assegnare 2. Rilevare un intervallo temporale a. intervalli o eventi in successione → rilevazione continua. Adatta per: i. eventi scarsi e irregolari ii. eventi momentanei iii. registrazione diretta sul campo iv. campo di osservazione molto vasto v. poche categorie nel sistema di codifica b. Trascorre un lasso temporale tra una codifica e l’altra → rilevazione intermittente 5.2: Rilevazione per eventi MISURE: Per ciascuna categoria della griglia di osservazione è possibile calcolare: Frequenza assoluta di comparsa: somma del numero di volte in cui è comparso il comportamento Frequenza relativa o proporzionale al tempo di osservazione: 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 Percentuale di comparsa dei comportamenti: 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖/𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑖 · 100 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑠𝑎 Durata media di ciascun comportamento: 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 Percentuale di tempo rispetto alla durata totale dell’osservazione: 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 · 100 RILEVAZIONI DI EVENTI CON INFORMAZIONI TEMPORALI Esempi: 1⃣ Bambino osservato: Paolo Orario sull’osservazione: 9:30 - 10:00 (mezz’ora) Aggressività verbale: 8 Fatto da Isa Aggressività fisica: 5 Frequenza assoluta di comparsa: 8 e 5 Frequenza proporzionale al tempo di osservazione: 8 Aggressività verbale: 30 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖 = 0, 27 5 Aggressività fisica: 30 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖 = 0, 17 Percentuale relativa ai comportamenti manifestati: 13 = 8+5 → totale comparsa comportamenti 8 Aggressività verbale: 13 = 0, 62 · 100 = 62% 5 Aggressività fisica: 13 = 0, 38 · 100 = 38% 1⃣ Bambino osservato: Maria Orario sull’osservazione: 9:30 - 9:50 (20 minuti Aggressività verbale: 8 Aggressività fisica: 3 Frequenza assoluta di comparsa: 8 e 3 Frequenza proporzionale al tempo di osservazione: 8 Aggressività verbale: 20 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖 = 0, 4 3 Aggressività fisica: 20 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖 = 0, 15 Percentuale relativa ai comportamenti manifestati: 11 = 8+3 → totale comparsa comportamenti 8 Aggressività verbale: 11 = 0, 73 · 100 = 73% 3 Aggressività fisica: 11 = 0, 27 · 100 = 27% RILEVAZIONE DI EVENTI IN SEQUENZA, SENZA INFORMAZIONI TEMPORALI Adatto per Stati comportamentali che evolvono uno nell’altro (cambiamenti di stato). Registrazione (dal vivo è molto difficile Da 0 a 1: durata primo secondo Da 1 a 2: durata secondo secondo ecc. Per convenzione, nel calcolo della durata si include il secondo del tempo di inizio, ma si esclude quello del tempo di fine. Quindi a 0.00 a 0.11 sono 11 secondi, con primo quello a 0 a 1 e l’11 esimo quello dal 10 all’11 esimo. Fatto da Isa ESERCITAZIONE IN AULA 1 Sul PDF sono riportati i dati relativi alle osservazioni, ciascuna della durata di 5 minuti (=300 secondi), del comportamento interattivo di una madre col suo bambino a 6 e poi a 10 mesi. Lo schema di codifica è esaustivo con 3 categorie mutualmente escludentesi: P: la madre parla col bambino M: la madre manipola l’oggetto I: La madre è inattiva Calcolare le principali misure per ogni comportamento e comparare le due madri, evidenziando le differenze: fr di comparsa % di comparsa durata totale durata media % tempo occupato da ciascun comportamento L’esercitazione in PDF: Esercitazione 1 Risoluzione: La durata di osservazione totale è di 5 minuti Frequenza totale di comparsa: Interazione educatrice-bambino Interazione educatrice-bambino 6 mesi 10 mesi Comportamento Frequenza Comportamento Frequenza M 8 M 9 P 12 P 4 I 8 I 9 Percentuale di comparsa rispetto al totale degli eventi: Interazione educatrice-bambino Interazione educatrice-bambino 6 mesi 10 mesi Comportamento % Comparsa Comportamento % Comparsa M 8 · 100 = 28, 6% M 9 · 100 = 40, 9% 28 22 P 12 · 100 = 42, 8% P 4 · 100 = 18, 2% 28 22 I 8 · 100 = 28, 6% I 9 · 100 = 40, 9% 28 22 Fatto da Isa Da queste misure, emerge che l’educatrice tende ad intervenire verbalmente per guidare l’interazione più di quanto non faccia col bambino di 10 mesi; la frequenza degli interventi di manipolazione e la frequenza dei periodi di inattività sono abbastanza simili nelle due situazioni. Durata totale: 6 mesi: M: 16+12+16+19+10+14+16+15=118 secondi P: 11+8+10+12+10+11+3+12+12+13+9+35=146 secondi I: 5+8+3+3+5+2+4+6= 36 secondi 10 mesi: Fatto da Isa M: 9+13+20+13+10+16+8+23+26=138 secondi P: 15+5+6+7= 33 secondi I: 14+17+12+12+8+14+13+17+22= 129 secondi Durata media: Interazione educatrice-bambino Interazione educatrice-bambino 6 mesi 10 mesi Comportamento Durata media Comportamento Durata media M 118 · 100 = 14, 75% M 138 · 100 = 15, 3% 8 9 P 146 · 100 = 12, 17% P 33 · 100 = 8, 25% 12 4 I 36 · 100 = 4, 5% I 129 · 100 = 14, 33% 8 9 % tempo occupato da ciascun comportamento Interazione educatrice-bambino Interazione educatrice-bambino 6 mesi 10 mesi Comportamento % tempo Comportamento % tempo M 118 · 100 = 39, 3% M 138 · 100 = 46% 300 300 P 146 · 100 = 48, 7% P 33 · 100 = 11% 300 300 I 36 · 100 = 12% I 129 · 100 = 43% 300 300 Differenze: Con il bambino di 6 mesi l’educatrice tende ad utilizzare maggiormente il canale verbale per mantenere viva la sua attenzione, mentre con quello di 10 mesi sa di poter contare anche sull’uso di un giocattolo. Potrebbe essere per questo motivo che, col bambino di 10 mesi, l’educatrice scelga di rimanere maggiormente inattiva rispetto a 6 mesi. MISURE STIME: Per ciascuna categoria della griglia di osservazione è possibile calcolare: Stima frequenza di comparsa: numero di intervalli non consecutivi in cui il comportamento si verifica Stima durata complessiva del comportamento: numero di intervalli (consecutivi e non) in cui si presenta il comportamento moltiplicato per la Fatto da Isa durata di ciascun intervallo Stima durata media di un comportamento: durata complessiva di un comportamento diviso la frequenza di comparsa del comportamento (non il numero di intervalli!) Percentuale di tempo occupato in quel comportamento rispetto alla durata totale dell’osservazione: durata complessiva del comportamento diviso la durata totale dell’osservazione moltiplicato per cento (per confronto intra sessioni) ESERCITAZIONE IN AULA La griglia mostra le differenze nel comportamento interattivo della madre e del padre con il bambino di 10 mesi in una situazione di gioco. Il primo sistema di codifica è un comportamento visivo: GO: guarda oggetto GB: guarda bambino GA: guarda altro Il secondo sistema di codifica è di manipolazione: MO: manipola oggetto NMO: non manipola oggetto La rilevazione è continua di intervalli di 2 secondi in 2 sessioni interattive di 4 minuti ciascuna (1 con M e 1 con P) Verificare le seguenti ipotesi: Per la madre: GB/MO > GB/NMO Per il padre: GB/NMO > GB/MO la madre guarda di più il bambino quando sta manipolando l’oggetto che quando non lo sta manipolando, il padre si comporta in maniera opposta Calcolare (le stime di): 1. Durata totale di comparsa 2. Frequenza di comparsa 3. Durata media di comparsa L’esercitazione in PDF: Esercitazione 2 Risoluzione: Frequenza di comparsa: Contare tutte le volte in cui appaiono i vari sistemi di codifica. Gli intervalli consecutivi vengono contati come 1 Madre Padre Fatto da Isa GB/MO= 10 GB/MO= 2 GB/NMO= 8 GB/NMO= 7 Durata totale di comparsa: Contare tutte le volte in cui appaiono i vari sistemi di codifica singolarmente. (non più contare gli intervalli consecutivi come 1) e poi moltiplicare per la durata dell’intervallo (2 secondi). Madre Padre GB/MO= 21 · 2 = 42 GB/MO= 2 · 2 = 4 GB/NMO= 25 · 2 = 50 GB/NMO= 15 · 2 = 30 Durata media di comparsa: Madre Padre 42 4 GB/MO= 120 · 100 = 35% GB/MO= 120 · 100 = 3, 3% 50 30 GB/NMO= 120 · 100 = 41, 6% GB/NMO= 120 · 100 = 25% Commento: Madre: GB/NMO>GB/MO Padre: GB/NMO>GB/MO Andiamo a rifiutare l’ipotesi della madre, perché guarda di più il bambino quando non manipola l'oggetto, Invece accettiamo l’ipotesi del padre perché guarda di più il bambino quando non manipola l’oggetto. Fatto da Isa