Anatomia 2 PDF
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Università "Magna Græcia"
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This document provides detailed information about the structure and function of the human skin, including its layers, various cells, and proteins involved. It details the keratinocytes, melanocytes, Merkel cells, and Langerhans cells. The document also outlines the structure and function of the dermis, highlighting its role in connecting the skin to underlying tissues.
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Riprendendo la scorsa lezione; L’envelope cornificato rappresenta l’organizzazione dell’ultima tappa del processo di differenziazione dei cheratinociti che dallo strato basale, regione in cui sono stati prodotti, risalgono tutti gli strati dell’epidermide stessa, acquisendo caratteristiche morfologi...
Riprendendo la scorsa lezione; L’envelope cornificato rappresenta l’organizzazione dell’ultima tappa del processo di differenziazione dei cheratinociti che dallo strato basale, regione in cui sono stati prodotti, risalgono tutti gli strati dell’epidermide stessa, acquisendo caratteristiche morfologiche e chimiche differenti. Quindi ciò che cambia tra un cheratinocita dello strato basale e uno dello strato spinoso sono le proteine, varia l’organizzazione delle cheratine stesse. Le proteine che intervengono nella formazione dell’envelope cornificato sono: L’involucrina La filaggrina:si trova nello strato granuloso e anche nello strato spinoso, ma in quest’ultimo viene attivata dall’enzima transglutaminasi, il quale converte il precursore inattivo, la profilaggrina, in filaggrina. Essa, una volta attivata, formerà dei ponti disolfuro tra le cheratine. La loricrina Il livello di assemblaggio di tutte queste proteine dell’envelope cornificato sarà massimo nello strato corneo, per far sì che i corneociti rimangano fuori dal nutrimento sottostante, proveniente dal derma per diffusione, per far sì che vadano incontro a morte cellulare. Al livello dello strato basale i cheratinociti sono accompagnati dai melanociti, le cellule di Merkel e le cellule di Langerhans. MELANOCITI: La funzione principale del melanocita è la sintesi delle melanine, ovvero si occupa della pigmentazione della cute. I melanociti possono produrre due tipi di melanina, la feomelanina e la eumelanina. La feomelanina è di colore più chiaro, determinando così una carnagione più chiara, l’eumelanina è invece un pigmento più scuro,determinando una carnagione più scura. I melanociti possiedono diverse terminazioni dendritiche, le quali vanno ad “abbracciare” il cheratinocita rilasciando il pigmento in delle vescicole, i melanosomi. Tra un soggetto di carnagione chiara e uno di carnagione scura non varierà il numero dei melanociti, ma varierà il numero di melanosomi,in quanto sono loro ad avere al loro interno i pigmenti. I melanosomi, una volta rilasciati,migrano verso i cheratinociti tramite le terminazione dendritiche del melanocita,e a questo punto il cheratinocita lo fagocita;questo consentirà la pigmentazione delle cellule della pelle e quindi dei cheratinociti stessi. Altra funzione dei melanociti è quella di protezione dalle radiazioni ultraviolette,esporsi alle radiazioni luminose eccessivamente comporta infatti un aumento dello stress ossidativo delle cellule della cute stessa,i melanociti hanno un’azione ossidante capace di contrastare questa situazione. Un difetto nei melanociti può determinare una ipopigmentazione localizzata(vitiligine) o generalizzata(albinismo) CELLULE DI MERKEL: Al pari dei melanociti derivano dalla cresta neurale,si organizzano sottoforma di dischi,i cosiddetti dischi di merkel,e si comportano come recettori tattili della sensibilità cutanea. Queste cellule prenderanno infatti contatto con una serie di terminazioni nervose conferendole il ruolo di meccanocettori. Troveremo questo tipo di cellule soprattutto nella cute che risulterà essere provvista di peli,e in particolare nello strato basale dell’epidermide stessa. Hanno una forma tondeggiante con citoplasma ricco di vescicole,la porzione centrale è leggermente più scura e risulta essere prossima alla membrana plasmatica,proprio questa regione di cellula prenderà contatto con le terminazioni nervose o meglio con una fibra nervosa amielinica dotata di un disco. CELLULE DEL LANGHERANS: Rappresentano una specializzazione delle cellule dendritiche della linea monociti macrofagi,sono responsabili del riconoscimento e del successivo fagocitamento di un antigene che risulta estraneo all’organismo. Per fare ciò, siccome l’epidermide non risulta essere vascolarizzata, devono migrare verso il derma. Nel momento in cui migrano diventano granuli di birket, dette anche cellule a velo. Una volta che queste particelle migrano verso il derma potranno presentare l’antigene ai linfociti B e ai linfociti T per dare il via ad una risposta immunitaria. Nel momento in cui questo sistema funziona troppo, potrebbe verificarsi una malattia autoimmune, poiché queste cellule riconoscono estranee anche corpi che non lo sono. Un esempio potrebbe essere la psoriasi, malattia che prevede il tipico aspetto della pelle a scaglie, dovute ad un'eccessiva presenza di cellule morte. IL DERMA: I cheratinociti posano su una lamina basale, costituita da tre membrane, lucida, densa e reticolare, detta anche sub basale. Per la realizzazione di questo complesso interagiranno delle giunzioni desmosomiali e una serie di complessi proteici, interverranno quindi filamenti di ancoraggio, fibrille di ancoraggio, placche di ancoraggio e fibre di collagene che si assembleranno per la corretta giunzione dermo- epidermica, che andrà a connettere l’epidermide e il derma sottostante. Il derma è quello strato di tessuto connettivo costituita da due porzioni; un tessuto connettivo lasso più superficiale e un tessuto connettivo denso più profondo. Quello più superficiale è detto derma papillare mentre il denso viene detto reticolare. -Il derma papillare: Il confine tra il derma (in rosa) ed epidermide (in violetto), ha un andamento ondulato. Questo è dato dalla perfetta sovrapposizione tra la lamina basale e il derma sottostante, tutto ciò è dovuto a tutto quel sistema di proteine e fibrille di ancoraggio, la giunzione epidermica. Queste onde rivolte verso l’alto sono estensioni del derma e prendono nome di papille dermiche, le onde rivolte verso il basso prendono nome di creste epidermiche. La perfetta apposizione di creste e papille determina delle impronte digitali le quali sono uniche, nemmeno i gemelli omozigoti possiedono le stesse impronte. Non solo il derma papillare rilascia delle impronte anche il: -derma reticolare, il quale è ricco di fibre di collagene e fibre elastiche, le quali saranno responsabili di un'altra tipologia di segni rilasciati sulla cute, ovvero le linee di Langer, dette anche linee di tensione. Esse vengono principalmente utilizzate in chirurgia plastica, questo perché esse indicano la direzione verso cui la cute tende a dirigersi spontaneamente; quindi, i tagli chirurgici saranno effettuati parallelamente a queste line, per fare il modo che la pelle possa generarsi nel modo migliore possibile. VASCOLARIZZAZIONE DELLA CUTE: Il derma al contrario dell’epidermide risulta vascolarizzato,e questo è reso possibile dalla presenza della rete arteriosa del derma e del plesso venoso profondo del derma(posto nella porzione più profonda del derma stesso). Dal plesso arterioso del derma partono una serie di arteriole che risalgono lungo il derma e prendono il nome di arteriole a candelabro,queste si vanno a porre a ridosso del derma papillare,dunque a livello delle papille dermiche.Una volte giunte a questo livello andranno a formare la rete arteriosa sottopapillare da dove ripartiranno delle anse capillari interpapillari che a loro volta si andranno a porre nella porzione ancora più superficiale del derma papillare.Successivamente da quì l’estremità venosa del capillare darà origine al plesso venoso sotto capillare che percorrerà il derma sotto forma di venule a candelabro per poi raggiungere la porzione più profonda del derma stesso e confluire all’interno del plesso venoso profondo del derma stesso. -anastomosi arteriolo-venulare:Esso rappresenta una via alternativa. Nel momento in cui la temperatura scende sotto lo zero, per evitare di disperdere calore, il sangue non raggiungerà le anse capillari, ma si fermerà prima. Ci sarà quindi una congiunzione tra un'arteriola ed una venula per evitare la dispersione di calore. Questa è una soluzione che l’organismo adotta in caso di temperatura ambientale molto bassa. ANNESSI CUTANEI:La cute è un organo molto esteso e ricco di annessi cutanei, uno di questi annessi è rappresentato dalle unghie. La maggior parte degli annessi cutanei partono dal derma, ma le unghie rappresentano un'eccezione. UNGHIE:non nascono dal derma ma dall’epidermide.Nel caso delle unghie troverò solo 2 strati: -lo strato corneo:caratterizzato da cellule rigide quali i corneociti che andranno a formare appunto la porzione rigida dell’unghia,caratterizzata da un livello di organizzazione di cheratine massimo,il vero e proprio corpo dell’unghia,chiamato anche pietra ungueale. La piastra ungueale poggerà direttamente su uno -strato basale:questo corrisponde al letto ungueale,altamente vascolarizzato e questo giustifica il suo colorito roseo. Altre porzioni dell’unghia sono il margine libero detto anche distale,e il margine prossimale dove troveremo la radice dell’unghia. Della radice dell’unghia l’unica porzione visibile è la lunula,il resto della radice infatti risulta essere nascosto dal vallo ungueale.Al livello della radice inoltre superficialmente notiamo uno strato di cellule morte rappresentato dalle cuticole. Al livello dello strato basale delle unghie invece troverò il solito pull di cellule responsabile della produzione di tutte le componenti delle unghie stesse.Queste cellule una volta raggiunta l’estremità distale dell’unghia(margine libero)saranno destinate a morire per consentire alle unghie di crescere in lunghezza ma non in spessore.La regione in cui avverrà la concentrazione di questo tipo di cellule prenderà il nome di iponichio. FOLLICOLO PILIFERO:E’ formato da due porzioni: -Fusto,parte libera(visibile sulla superficie corporea). -Radice,parte profonda. La crescita del pelo è una crescita ciclica e segue 3 fasi: 1)Anagen:fase di crescita attiva del follicolo pilifero durante la quale questo raggiunge la sua piena maturazione. 2)Catagen:fase di involuzione che segue la fase di anagen,ha l'obiettivo di far divenire inattivo il follicolo pilifero ed è una vera e propria fase di degenerazione. 3)Telogen:fase di riposo con durata variabile,in questa fase il pelo perde la sua connessione con il follicolo pilifero divenendo clava del pelo. In realtà ci sarebbe una quarta fase che non è altro che il ritorno all’anagen dalla telogen e consiste nella riformazione del pelo. La velocità di crescita del pelo dipenderà da una serie di fattori ormonali,alimentari o anche banalmente dallo stress,questo causa infatti la perdita dei capelli. Al follicolo pilifero sono in genere associate 2 strutture: -muscolo erettore del pelo:si attiva dopo una stimolazione(es.pelle d’oca),nel momento in cui il muscolo si contrae entra in contatto con la: -ghiandola sebacea:schiacciandola,questa è in grado di secernere un secreto che prende il nome di sebo;il sebo viene rilasciato all’interno del follicolo pilifero che successivamente si occuperà del rilascio del sebo sulla superficie cutanea. N.B:Esistono anche ghiandole sebacee non associate al follicolo pilifero e che logicamente non secerneranno il secreto attraverso questo meccanismo,ma il sebo verrà rilasciato direttamente sulla superficie cutanea senza passare attraverso il follicolo pilifero stesso.(labbra,palpebre) ALTRE PARTI DEL FOLLICOLO PILIFERO -FUSTO DEL PELO:Rivestito dalla cuticola.Al suo interno trovo del parenchima rappresentato da una porzione corticale esterna e una porzione midollare interna. -AL LIVELLO DELLA RADICE invece il follicolo pilifero sarà rivestito da una serie di guaine aggiuntive.La guaina dello strato più esterno è rappresentato dalla membrana vitrea,avrò poi un ulteriore strato di guaina esterna ,seguita da uno strato di guaina interna fino ad arrivare alla cuticola. -ALLA BASE del follicolo pilifero ci sarà la papilla dermica,connettivo pieno di vasi e nervi,con presenza di melanociti che determinano la pigmentazione dei peli.Al livello del bulbo sono presenti le cellule germinative cioè staminali,in grado di differenziarsi in 1)tutte le componenti proprie del pelo 2)in componenti proprie dell’epidermide(cheratinociti) 3)possono divenire anche una risorsa per differenziarsi in componenti proprie della ghiandola sebacea. GHIANDOLE ESOCRINE SUDORIPARE:Preposte alla produzione del sudore. -ECCRINE:Molto più abbondanti sulla superficie corporea rispetto alle apocrine.Producono un secreto incolore,inodore e che attraverso la sua evaporazione impedisce l’aumento della temperatura corporea.Il secreto verrà rilasciato direttamente nella superficie cutanea non avendo un sistema di dotti. -APOCRINE:il secreto delle ghiandole apocrine(basti pensare alla ghiandola mammaria),risulta essere molto più denso. La ghiandola mammaria è definita una ghiandola apocrina sudoripara modificata,perché caratterizzata da un secreto molto denso,quasi lattiginoso. Le ghiandole apocrine risentiranno di stimolazioni da stress,saranno in grado di secernere feromoni sessuali e saranno responsabili dell’odore della pelle. Il secreto viene incanalato in un sistema ramificato di dotti prima di essere escreto nella superficie cutanea Il lume nelle ghiandole apocrine risulta molto più ampio rispetto a quello delle eccrine,e sarà circondato da cellule con attività secernente. GHIANDOLA MAMMARIA:Si sviluppa nel sottocute e si trova nella regione pettorale al livello della parete toracica anteriore,che si sviluppa lungo la linea/cresta lattea;linea che parte dall’apice dell’ascella,prosegue lungo il capaezzolo passando per la mammella,infine prosegue al livello della regione addomino-pelvica dove termina al livello del tubercolo pubico. La maturazione della ghiandola mammaria è strettamente correlata a fattori ormonali;possiamo riconoscere da un punto di vista macroscopico 2 parti: -corpo:tessuto adiposo e collagene -apice:areola e capezzolo TOPOGRAFIA:si trova nella regione pettorale, nella parete toracica anteriore e poggia sul muscolo grande pettorale,questo è preceduto dalla fascia pettorale,dal quale dipartono una serie di legamenti,i cosiddetti legamenti sospensori/di cooper che hanno funzione di collegare da un lato il derma sovrastante della ghiandola mammaria,e da un altro collegare il tessuto adiposo della ghiandola mammaria al muscolo sottostante. C'è una differenza tra il seno maturo di una donna che non è in uno stato di gravidanza e il seno maturo della donna che è in gravidanza, cioè a partire dal terzo mese di gravidanza avrò lo sviluppo della componente ghiandolare secernente propria della ghiandola mammaria. E quindi il seno di una mammella riposo, matura ma non in stato di gravidanza, sarà formato prevalentemente da tessuto adiposo e da collagene la componente ghiandolare vi sarà ma non sarà sviluppata, e appunto si svilupperà al momento della gravidanza. A livello della mammella a riposo non avrò gli adenomeri della ghiandola quindi la componente secernente localizzata a livello degli adenomi della ghiandola mammaria saranno sviluppati soltanto a partire dal terzo mese fino a tutto il periodo dell'allattamento. La ghiandola in realtà ha un'organizzazione lobulare, è costituita da circa 15-20 lobuli e divisa in grandi lobi all'interno dei quali troverò dei lobuli. All'interno di ciascuno di questi lobuli avrò una componente secernente. TESSUTO DELLA GHIANDOLA MAMMARIA:A questo livello l’epidermide sarà molto sottile,mammaria, infatti è possibile osservare anche le vene più superficiali. E questo è importante nel caso di cancro al seno perché grazie alla sottigliezza della pelle si possono osservare a livello macroscopico e visivo dei difetti nel drenaggio linfatico; e questo mi determinerà l'insorgenza di alterazione della morfologia, cioè avrò la retrazione del capezzolo e avrò il tipico aspetto a buccia d'arancia nei casi più gravi. DESCRIZIONE MICROSCOPICA:A livello microscopico abbiamo detto che il parenchima apocrino ghiandolare della mammella si suddivide in lobi, all'interno dei quali troverò i lobuli secernenti.Qui sono presenti anche una serie di dotti, una serie di canalicoli, perché appunto la ghiandola mammaria possiederà più dotti escretori. Tutti questi dotti convoglieranno ad un certo punto in un unico dotto che prende il nome di dotto galattoforo. Il dotto galattoforo quindi raccoglierà il latte proveniente da tutti i canalicoli propri delle unità lobulari dove verrà secreto il latte, infine tutti questi condotti convoglieranno il latte in un'ulteriore sede che prende nome di seno galattoforo che è una sorta di cisterna di raccolta. Fino a che il neonato tramite la suzione non prenderà il latte dalla madre, esso resterà convogliato lì. Solo nel momento in cui sarà stimolato il capezzolo il latte potrà fuoriuscire. PERCORSO DEL LATTE:L'unità lobulare della ghiandola mammaria si trova a livello degli acini. Il sangue, quindi il latte raggiunge il dotto galattoforo appunto dagli acini, che si trovano in profondità, a livello dei lobuli, il secreto, che viene rilasciato, viene convogliato in alcuni dotti che prendono il nome di dotti alveolari, chiamati così perché si trovano dentro gli alveoli. Alveoli o acini sono la stessa cosa e rappresentano la sede dove è presente l’adenomero che rilascia il secreto. Dai dotti alveolari il secreto viene convogliato nei dotti interlobulari, perché stanno all'interno del lobulo. Dal dotto interlobulare il secreto viene convogliato ad altri dotti che prendono il nome di dotti extralobulari, cioè fuori dai lobuli. Dai dotti extra lobulari il secreto verrà finalmente convogliato nel dotto galattoforo per poi raggiungere poi il seno galattoforo e quindi raccogliere come una sottoforma di cisterna tutti i secreti rilasciati da tutte le componenti singole ghiandolari. Dotti alveolari→dotti interlobulari→dotti extralobulari→dotto galattoforo→seno galattoforo Chiaramente le cellule secernenti che si trovano a livello degli acini, si chiamano cellule piramidali secernenti che saranno circondate a loro volta da un altro tipo particolare di cellule che sono cellule mioepiteliali, cioè cellule ad attività contrattile. Ovvero si contrarranno in risposta ad uno stimolo,lo stimolo è rappresentato dal rilascio da parte dell'ipofisi dell'ossitocina. Chiaramente la possibilità di una donna di produrre latte non dipende assolutamente dalla grandezza del seno. La grandezza del seno sarà semplicemente correlata alla quantità di tessuto adiposo di cui la ghiandola mammaria è fornita. Inoltre vediamo che a livello del capezzolo e dell'areola sono presenti anche delle ghiandole,ghiandole sebacee, che sono responsabili anche del colore del capezzolo e dell'areola stessa. In particolar modo questa regione avrà una pigmentazione un po' più scura rispetto al resto della superficie della ghiandola mammaria. Inoltre sono presenti anche delle ghiandole accessorie che prendono nome di ghiandole di Montgomery. Queste ghiandole sono molto importanti perché sono in grado di secernere un secreto con una consistenza oleosa che ha il vantaggio delle donne in fase di allattamento di prevenire l'insorgenza delle ragadi, cioè quelle fessurazioni che sono apportate dalla continua suzione del capezzolo da parte del bambino, del neonato. Quindi questo secreto ha una funzione assolutamente protettiva. E poi troviamo anche ghiandole sebacee che non saranno associate ai follicoli piliferi.