Summary

Questo documento presenta un programma di Economia Agraria per l'anno accademico 2021/2022, presso l'Università di Foggia, affrontando diversi aspetti del credito agrario, inclusi i processi produttivi, i mercati dei prodotti agricoli e le principali politiche agricole.

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ECONOMIA AGRARIA Anno Accademico 2021/2022 Il credito agrario DIPARTIMENTO DI ECONOMIA Corso di laurea: Economia Aziendale Docente: Prof. Piermichele La Sala 1 Programma 1. Processi produttivi in agricoltura: l’azienda agraria, le scelte dell'imprenditore agricolo e i fattori prod...

ECONOMIA AGRARIA Anno Accademico 2021/2022 Il credito agrario DIPARTIMENTO DI ECONOMIA Corso di laurea: Economia Aziendale Docente: Prof. Piermichele La Sala 1 Programma 1. Processi produttivi in agricoltura: l’azienda agraria, le scelte dell'imprenditore agricolo e i fattori produttivi; 2. Il bilancio economico agrario; 3. I mercati dei prodotti agricoli e agro-alimentari: domanda, offerta, mercato, prezzi; 4. Le filiere e il sistema agroalimentare: creazione del valore, forme di coordinamento, modello di produzione agro-alimentare, modelli di consumo alimentare, qualità, ambiente e territorio rurale; 5. Il credito agrario; 6. Il rischio d'impresa in agricoltura; 7. Le innovazioni per lo sviluppo agricolo e rurale; 8. La transizione ecologica e digitale in agricoltura; 9. Le principali politiche agricole e gli effetti sulle aziende agrarie; 10.Gli stakeholders dell'azienda agraria. 2 IL CREDITO Il credito è lo scambio di due prestazioni separate nel tempo e consiste in una cessione attuale di servizi o di una somma di denaro da parte del creditore dei beni, contro la promessa, da parte del debitore, del pagamento dei beni o dei servizi o della restituzione della somma. In genere la somma restituita è superiore a quella prestata di una percentuale corrispondente all’interesse, a scadenza determinata o indeterminata. Quindi, il credito è un prestito di capitale che un soggetto concede ad un altro a fronte di una promessa di restituzione futura in una o più soluzioni, secondo modalità e tempi contrattualmente specificati. 3 Il credito in agricoltura Possiamo riproporre una serie di parole chiave collegate al settore agricolo: ambiente e paesaggio fattore terra fattore lavoro fattore tecnologia Tutti gli aspetti di interazione fra i fattori risultano forieri a propria volta di effetti anche in diversi ambiti e, di conseguenza, anche le prerogative finanziarie del settore non possono non tener conto di aspetti che si influenzano reciprocamente per far emergere in modo ancor più evidente le prerogative di programmazione dell’approccio al credito e alla finanza nel settore primario. La finanza in ambito primario è declinabile sostanzialmente nella dotazione di flusso monetario a servizio della produzione. La rotazione di capitale è declinata con esigenze bioeconomiche delle aziende di produzione primaria e con i cicli propriamente legati alla conduzione; in modo del tutto diverso si affronta, invece, la dotazione finanziaria a sostegno del capitale richiesto per investimenti ossia per la ottimizzazione e lo sviluppo del capitale agrario. 4 Il credito in agricoltura Il credito per l'agricoltura, l’agroenergia e l'agroalimentare si imposta come un aggregato di modalità operative e forme tecniche riconducibili in via esclusiva ad un omogeneo insieme di percettori che si contraddistinguono per caratteristiche comuni basate sull’appartenenza settoriale. Gli investimenti in agricoltura rappresentano tutti quegli interventi del capitale di debito per dotare l'azienda agricola degli strumenti necessari a svolgere e sviluppare la propria attività. La dotazione di capitale di debito si manifesta con l'intervento di forme tecniche di finanziamento riconducibili ai mutui e ai finanziamenti a medio-lungo termine: le modalità di rimborso e la durata dei mutui, con le appropriate garanzia collaterali, rappresentano le specifiche di base delle forme tecniche. 5 Il credito in agricoltura Le garanzie rispetto alla dotazione di capitale di debito possono essere di natura bancaria o extra bancaria ovvero perpetuarsi con riferimento a garanzie reali, garanzie personali o improprie. Le garanzie riconducibili ad un ambito bancario sono le FIDEIUSSIONI BANCARIE. In via accessoria alla forma di finanziamento possono essere utilizzate le garanzie reali come strumenti per la mitigazione del rischio in capo al concedente. Il PEGNO che si costituisce per contratto deve identificare il bene o i crediti e realizzare lo spossessamento, con la consegna ad una parte terza. Nell'ambito delle modalità di affidamento nel settore agroalimentare vige una specifica norma, la legge Borri del 1985, secondo la quale per costituire garanzia su pegno non vi è la necessità di consegnare il bene ad un terzo ma è sufficiente l'identificazione del bene stesso in un registro vidimato che consente di smaterializzare la garanzia. 6 Il credito in agricoltura Sempre relativamente al presidio del rischio, l'IPOTECA assume un ruolo prioritario rispetto agli altri diritti reali. Esistono due forme di ipoteca tendenti a rafforzare la garanzia con effetto cautelativo: ipoteca giudiziale: segue una sentenza che rechi la condanna ad un pagamento; quindi, obbliga ad un risarcimento che deve essere reso esecutivo tramite decreto dell'autorità giudiziaria; ipoteca legale: si configura come un più ampio istituto volto a mitigare il rischio tramite l'iscrizione anche contro la volontà del debitore nei casi della legge prevede (un creditore non pagato, un erede limitato nel godimento del bene ereditato, lo Stato ecc.). 7 Il credito in agricoltura Oltre alle garanzie reali e l'ordine dei privilegi previsti dal Codice civile, le banche accompagnano la concessione di credito con garanzie improprie: si tratta di una tecnica bancaria specificatamente utilizzata per gli affiancamenti negli ambiti agricolo e agroalimentare e rimangono nell'ambito del credito esercizio. La cessione di credito prevede che una parte ceda il proprio credito ad un terzo e in tal modo il debitore originario ceduto si troverà nella condizione di dover onorare il debito nei confronti del terzo; sulla base della cessione, la banca affiderà per una somma analoga il creditore anticipando i tempi di incasso. Operano garanzie pro soluto, quando il cedente non deve rispondere di eventuali inadempienze, o pro solvendo, se il cedente rimane responsabile dell' inadempienza del debitore. Pur potendo avere vita propria, spesso la cessione si accompagna il mandato irrevocabile all'incasso: a differenza della cessione di credito, non viene trasferita la titolarità del credito stesso e si applica così solo nella legittimazione a riscuotere senza vincoli coercitivi. 8 Il credito in agricoltura Una considerazione molto utile nell'ambito della valutazione è quella del valore dei terreni come base della leva finanziaria. Il valore fondiario è notoriamente un aggregato di tre indicatori: il valore fondiario propriamente detto: per indagare la proprietà e la struttura dei valori fondiari propriamente detti ci sono diverse fonti pubbliche con cui è possibile ricostruire un'accurata valutazione economica dei terreni, i cui valori risultano ovviamente in connessione con le caratteristiche fisiche, economiche e politiche della zona geografica di riferimento. In Italia è sufficiente reperire i dati sia da ISMEA sia dalle annuali rilevazioni Istat su superficie e conduzione; il valore del soprassuolo: il valore commerciale che acquisisce un determinato fondo in seguito alla conduzione di una determinata cultura; per questa valgono le considerazioni da svolgere circa le caratteristiche della cultura praticata (ad esempio secondo che sia una cultura a lunga permanenza o cultura stagionale); l'eventuale valore aggiunto da diritti o autorizzazione all'impianto o allo sfruttamento: vale a dire in base al sistema di protezione normativa che opera irrevocabilmente effetti sul mercato quale forma di barriera all'entrata di carattere normativo. Tale componente è essenzialmente costituita dal valore di mercato identificato dalle caratteristiche intrinseche che possono assumere le forme di conduzione in determinati contesti. Si richiama, al proposito, il concetto di barriere all'entrata ovvero un sistema di tutela normativa di prezzo, tecnologica, degli spazi di mercato che non consente ad altri di entrare ma soprattutto consente di far assumere valore. 9 Il credito in agricoltura Per avere un quadro completo della struttura valoriale occorre considerare anche un approccio che consenta di mettere in evidenza le prerogative della filiera nella quale l'azienda opera. Notoriamente l'attività di produzione agricola si suddivide in fasi interconnesse con gradi più o meno ampi di integrazione. Anche il territorio sul quale l'impresa svolge direttamente la propria attività assume valori in funzione della configurazione di diversi fattori. Le caratteristiche pedoclimatiche rappresentano un attributo determinante per la riuscita del prodotto e, pertanto, fanno parte di un processo di valorizzazione dal quale prendono le mosse altri tratti distintivi. Anche la esclusività del luogo, le sue caratteristiche di pregio paesaggistico ma anche di fruibilità complessiva si pone come determinante fattore di valorizzazione. 10 Il credito in agricoltura Dal lato della tutela normativa assume rilevanza anche una denominazione d’origine (e quindi le certificazioni collegate) in quanto si tratta di un forma di tutela e valorizzazione territoriale. L’apporto del capitale sociale consente di completare il processo di definizione della base dei criteri di valore. Da qui nasce un concetto di interdipendenza e di valorizzazione di spazi aziendali con il contesto in cui l’azienda opera. Infine, un altro aspetto di rilievo è quello che vede, dalla metà degli anni 2000 ad oggi, la presenza di impianti energetici che hanno contribuito in modo determinante a elevare la catena del valore delle aziende e stabilizzare i redditi in agricoltura con evidenti riscontri anche sulle modalità di finanziamento dei processi e degli impianti a servizio della produzione elettrica e termica. 11 Regole del credito agrario Per credito agrario si intendono quei finanziamenti sia a breve (cioè di durata fino a 18 mesi) sia a medio e lungo termine (cioè di durata superiore a 18 mesi) a favore di imprenditori agricoli singoli o associati. Requisito Oggettivo: il credito agrario ha per oggetto la concessione di finanziamenti destinati alle seguenti attività: agricole e zootecniche, agriturismo, manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli, ma anche sperimentazione nel comparto e risparmio energetico (fotovoltaico). I prestiti agrari si suddividono in prestiti d’esercizio, che possono essere di conduzione (a breve termine) o dotazione (a medio termine), e mutui di miglioramento. 12 Tipologie di credito A breve termine (fino a 18 mesi): acquisto mezzi tecnici, conduzione, spese di lavorazione di prodotti agricoli e acquisto bestiame; Medio termine (oltre 18 mesi e fino a 60): acquisto macchine ed attrezzature, acquisto bestiame da riproduzione, piccolo miglioramento, prestito di soccorso per avversità atmosferica; Lungo termine (oltre 60 mesi): acquisto terreni agricoli, miglioramenti fondiari, costruzione fabbricati rurali, consolidamento passività. 13 Oltre al credito agrario Credito peschereccio: il credito che ha per oggetto la concessione di finanziamenti destinati alle attività di pesca e acquacoltura, nonché connesse o collaterali. Attività connesse o collaterali: l’agriturismo, la manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti. 14 Normativa di riferimento TUB, D. Lgs. 385/93 - Art. 43. Nozione 1. Il credito agrario ha per oggetto la concessione, da parte di banche, di finanziamenti destinati alle attività agricole e zootecniche nonché a quelle a esse connesse o collaterali. 2. Il credito peschereccio ha per oggetto la concessione, da parte di banche, di finanziamenti destinati alle attività di pesca e acquacoltura, nonché a quelle a esse connesse o collaterali. 3. Sono attività connesse o collaterali l'agriturismo, la manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti, nonché le altre attività individuate dal CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio). 4. Le operazioni di credito agrario e di credito peschereccio possono essere effettuate mediante utilizzo, rispettivamente, di cambiale agraria e di cambiale pesca. La cambiale agraria e la cambiale pesca devono indicare lo scopo del finanziamento e le garanzie che lo assistono, nonché il luogo dell'iniziativa finanziata. La cambiale agraria e la cambiale pesca sono equiparate a ogni effetto di legge alla cambiale ordinaria. 15 Normativa di riferimento TUB, D. Lgs 385/93 - Art. 44. Garanzie 1. I finanziamenti di credito agrario e di credito peschereccio, anche a breve termine, possono essere assistiti dal privilegio previsto dall'articolo 46. 2. I finanziamenti a breve e medio termine di credito agrario e di credito peschereccio sono assistiti da privilegio legale sui seguenti beni mobili dell'impresa finanziata: a) frutti pendenti, prodotti finiti e in corso di lavorazione; b) bestiame, merci, scorte, materie prime, macchine, attrezzi e altri beni, comunque acquistati con il finanziamento concesso; c) crediti, anche futuri, derivanti dalla vendita dei beni indicati nelle lettere a) e b). 3. Il privilegio legale si colloca nel grado immediatamente successivo ai crediti per le imposte sui redditi immobiliari di cui al numero 2) dell'articolo 2778 del codice civile. 4. In caso di inadempimento, il giudice del luogo in cui si trovano i beni sottoposti ai privilegi di cui ai commi 1 e 2 può, su istanza della banca creditrice, assunte sommarie informazioni, disporne l'apprensione e la vendita. Quest'ultima è effettuata ai sensi dell'articolo 1515 del codice civile. 5. Ove i finanziamenti di credito agrario e di credito peschereccio siano garantiti da ipoteca su immobili, si applica la disciplina prevista dalla sezione I del presente capo per le operazioni di credito fondiario. 16 Le Garanzie per l’accesso al credito ✓ I finanziamenti possono essere assistiti da privilegio legale sui seguenti beni mobili dell’impresa: frutti pendenti, prodotti finiti, bestiame, merci, scorte, materie prime, macchine, crediti anche futuri derivanti dalla vendita dei beni; ✓ Ipoteca su immobili: si applicano le norme sul credito fondiario Tipologia di garanzie per agevolare l’accesso al credito delle imprese agricole: ✓ sussidiarie: di tipo mutualistico, scattano automaticamente per ripianare le perdite subite dalle banche finanziatrici a conclusione delle procedure esecutive nei confronti del mutuatario; ✓ dirette (fideiussioni, cogaranzie, controgaranzie): integrano la capacità dei soggetti beneficiari di offrire garanzie alle banche finanziatrici. Tipologia di garanzie: (1)Privilegio legale ai sensi degli ex artt. 43 e 44 del D. Lgs. 385/93 (ope legis), (2) Privilegio convenzionale speciale ai sensi degli ex artt. 44 e 46 del D.Lgs. 385/93, (3)Fideiussione, (4) Pegno, (5)Garanzia diretta SGFA, (6)Garanzia sussidiaria SGFA (7)Agrifidi, Confidi, FidiPescaItalia. 17 Il credito in agricoltura Molti fattori influenzano la decisione di un agricoltore di prendere in prestito denaro, tra cui: atteggiamento verso il rischio; le dimensioni e il tipo di attività dell'azienda agricola; il rapporto dell'agricoltore con i fornitori di input e gli acquirenti di output; la disponibilità degli istituti di credito a fornire prestiti a condizioni accettabili per l'agricoltore. Aumentare il capitale a disposizione degli agricoltori attraverso il prestito consente loro di espandere le loro attività agricole ma questo, a sua volta, obbliga per ripagare i debiti insoluti e crea il rischio di insolvenza del prestito. L'aumento del debito aumenta la probabilità che gli agricoltori non siano in grado di adempiere ai propri obblighi finanziari in annate di bassi rendimenti. Gli agricoltori altamente indebitati operano in un contesto di maggiore rischio finanziario. Il credito per i singoli agricoltori è più facilmente accessibile, ad esempio, attraverso le cooperative e a costi di transazione inferiori. Il default del prestito e i costi di riscossione dei prestiti insolventi possono essere ridotti allo stesso modo quando gli individui sono insieme responsabili per prestiti di gruppo. 18 Il credito in agricoltura Impieghi bancari per branca di attività economica alla clientela 19 Il credito in agricoltura Finanziamenti oltre il breve termine al settore agricolo per destinazione d’investimento 20 Il credito in agricoltura L’indagine qualitativa sull’accesso al credito delle aziende agricole (Panel Ismea) rileva un basso ricorso al finanziamento bancario da parte del settore primario, ma un’elevata percentuale di successo. Il 23,2% delle imprese ha richiesto un finanziamento di medio-lungo periodo; il 23,9% per finanziare l’attività ordinaria; il 23% per attività di marketing; 15,8% per crescita su mercato nazionale; 14% per crescita su mercati esteri (www.ismea.it). 21 Il credito in agricoltura Inoltre, secondo le informazioni della Banca d’Italia, il credito concesso al sistema produttivo nel suo complesso (esclusi i pronti contro termine, ma incluse le sofferenze), a giugno 2019 è diminuito del 6,6% su base annua. Per quanto riguarda il credito del settore primario, lo stesso stock a giugno 2019 è diminuito del 2,9% su base annua. Il credito richiesto dalle imprese agricole per investimenti, che a differenza del precedente contiene i soli prestiti in bonis, dopo aver chiuso il 2018 con un -1,8%, a giugno 2019 ha segnato un -3,3%. A sostenere il credito al settore non sembrerebbe essere stata sufficiente neppure la possibile spinta derivante dall’avanzamento della spesa pubblica per le imprese agricole nell’ambito delle politiche per lo sviluppo rurale. 22 Il credito in agricoltura Approfondiamo alcuni concetti: EVOLUZIONE DEL MODERNO SISTEMA DI CREDITO IN AGRICOLTURA ATTORI E REGOLE DEL CREDITO AGRICOLO LE FORME TECNICHE DI AFFIDAMENTO ALLE AZIENDE E ALLE FILIERE AGROALIMENTARI E LE TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTO L’APPROCCIO BANCARIO AL MONDO AGRICOLO E AGROALIMENTARE: IL RATING DELLE IMPRESE AGRICOLE GLI STRUMENTI FINANZIARI IN AGRICOLTURA 23 Evoluzione del moderno sistema di credito in agricoltura Oggi il credito in agricoltura è fondamentale e svolge diverse funzioni. L'accesso al credito contribuisce a promuovere lo sviluppo, a incrementare il fatturato, ad aumentare la capacità produttiva e la qualità, a preservare il patrimonio, a evitare contenziosi con le banche e, infine, rendere elastica la relazione tra controparti (Banca e Controparte affidata) a sostegno dell'attività produttiva. Il percorso evolutivo moderno del credito in agricoltura può essere distinto in tre fasi: Fase 1 - dagli anni 70 agli anni 80; Fase 2 - dagli anni 90 al 2000; Fase 3 - dal 2000 ad oggi. Nella prima fase, i contraenti interessati furono gli agricoltori mediante il credito agrario; nella seconda fase prevalentemente le aziende agricole mediante il credito di filiera agricola; nella terza fase, le imprese agricole che si avvalgono di strumenti finanziari. La politica ha assunto un ruolo sempre più preponderante orientando i finanziamenti per il settore primario e legiferando in merito alle norme che consentono l'accesso al credito agevolato. 24 Evoluzione del moderno sistema di credito in agricoltura La prima fase fu fortemente disciplinata da norme legislative. Il credito di scopo era distinto in credito di esercizio e credo di miglioramento. Il credito era concesso sia per sostenere i prezzi sia per fornire sostegno ai redditi. Le agevolazioni per l'agricoltore derivavano da interventi su scala nazionale e da politiche regionali. La seconda fase ebbe inizio nel ‘93 a seguito della stesura del TUB che portò innovazione sia sulla natura del credito, sia sui soggetti erogatori: in primis, esso vide la nascita della Banca Universale, modello di gestione bancaria impegnato nell’erogazione di servizi e nell’offerta di prodotti finanziari, che diveniva unico soggetto erogatore. Il credito era concesso in base alla natura dell'attività d'impresa ma non in base alle tecniche adottate. Furono introdotti i servizi di investimento e i servizi accessori (assicurazioni) e fu ampliato il range di potenziali beneficiari che includevano anche operatori coinvolti nella filiera agroalimentare. Il TUB precisava che le banche non dovessero limitarsi alla sola erogazione del credito bensì dovessero svolgere attività di supporto agli investimenti. Nella terza fase, l'accesso al credito in agricoltura fu modificato in seguito all’approvazione della riforma Fischler del 2003 che introdusse il disaccoppiamento degli aiuti, il regime di pagamento unico, la modulazione degli aiuti diretti e il principio della condizionalità. In tal modo c'è stata un’opera di ridimensionamento degli aiuti volto incrementare la qualità delle produzioni piuttosto che la quantità mediante erogazioni a fondo perduto e co-finanziamenti volti a favorire le aziende agricole, spesso considerate insolvibili dalle banche a causa della mancanza dei requisiti necessari alla valutazione economico finanziaria (ad es. contabilità, amministrazione, organizzazione). 25 Evoluzione del moderno sistema di credito in agricoltura In tale periodo l’agricoltura vide la soppressione delle unità ad essa dedicate in quanto il settore agricolo era considerato dal sistema bancario di scarsa rilevanza strategica, di bassa reddittività e soggetto ad un elevato rischio di insolvenza. Tale cambiamento acuì il clima di sfiducia degli imprenditori nei confronti delle banche. Nel 2004, l'accordo di Basilea II ridusse il sostegno pubblico alle imprese agricole. Alle banche furono indicati criteri oggettivi quantitativi per standardizzare la valutazione delle pratiche di accesso. L’accesso al credito fu reso più semplice mediante una maggiore adattabilità temporale dei rimborsi una più ampia varietà di prodotti finanziari utilizzabili. Infine, si potenziò il Fondo di rotazione per garanzie e finanziamenti a tassi agevolati. Il credito agricolo non godeva più del regime speciale. 26 Accordo di Basilea II Basilea II è l'accordo maturato dal Comitato di Basilea per la Supervisione Bancaria, sostitutivo di Basilea I, al fine di sopperire alle lacune del precedente accordo, nato con l’obiettivo di stabilire standard comuni in merito alla gestione del credito delle banche diventata poco prudente. Il compito principale del primo accordo è stato quello di mettere ordine nel quadro normativo delle banche relativamente al modo con cui gli istituti di credito valutavano i rischi delle aziende a cui facevano credito. Basilea viene inquadrato come un atto di autoregolamentazione del sistema creditizio su scala internazionale. Infatti, le indicazioni del Comitato di Basilea diventano atti giuridicamente vincolanti per le singole banche solo con il loro recepimento da parte delle banche centrali nazionali. L'accordo Basilea I valutava le aziende in base a requisiti molto semplificati: si limitava a prendere atto della storia patrimoniale di un’azienda e della sua capacità attuale di rimborso, ma non si proponeva di valutare in modo dinamico la capacità dell’azienda di generare reddito (fatto che assume importanza notevole nelle aziende che fanno innovazione). L’implementazione del nuovo accordo da parte delle banche è stata completata alla fine dell’anno 2007. Basilea II si articola su tre pilastri: 1) Requisiti patrimoniali minimi: il coefficiente di solvibilità fissato all'8%. Tale coefficiente fissa l'ammontare minimo di capitale che le banche devono possedere in rapporto al complesso delle attività ponderate in base al loro rischio creditizio. Sono stati introdotti poi i concetti di rischio operativo (ad es. frode interna, frode esterna, risarcimenti richiesti da dipendenti, violazione delle norme a tutela della salute e sicurezza del personale, pratiche discriminatorie, responsabilità civile e penale) e di rischio di mercato (definito come il rischio di perdite derivanti da negoziazione di strumenti finanziari sui mercati, indipendentemente dalla loro classificazione in bilancio). Per la misurazione del rischio di credito le banche potranno utilizzare varie metodologie di calcolo dei requisiti. Tra queste maggior risalto va dato ai sistemi di internal rating, il cui compito principale è rappresentato dal garantire una maggior sensibilità ai rischi. 2) Basilea II prevede che le Banche Centrali abbiano una maggiore discrezionalità nel valutare l'adeguatezza patrimoniale delle banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti minimi stabiliti. 3) Il terzo requisito è quello della disciplina e della trasparenza del mercato che introduce più stringenti regole di trasparenza per l'informazione al pubblico. Particolare rilevanza viene data al rating interno: possibilità, per gli istituti di credito, di affiancare ai rating emessi dalle agenzie specializzate, anche rating prodotti al proprio interno. Questo permette alle banche di dotarsi di maggiori strumenti per il rischio di impresa garantendo agli istituti un maggior numero di informazioni rilevanti e permettendo loro di formulare valutazioni più concrete e realistiche. Tuttavia ciò implica vincoli più stringenti in termini di rapporto tra rischi e finanziamenti. Ecco perché una delle critiche a Basilea II è rappresentata dall’effetto di carattere restrittivo nella concessione del credito alle imprese. Il primo effetto è che le imprese di più basso rating (generalmente Pmi) vedrebbero peggiorate le loro condizioni di credito. 27 Evoluzione del moderno sistema di credito in agricoltura Nel 2010 ha avuto inizio la terza fase del moderno processo evolutivo dell’accesso al credito in agricoltura: una nuova valutazione del merito creditizio secondo le regole di Basilea II, accordo sui requisiti minimi di capitale, che ha imposto alle banche di accantonare quote di capitale proporzionate al rischio assunto, il rating. Dal 2010 le aziende agricole hanno assunto sempre più le caratteristiche di imprese, con un maggior orientamento al mercato, capace di gestire liquidità e di assicurarsi a copertura dei rischi. Per quanto riguarda le banche, la difficile valutazione del rating del settore è spesso addotta come motivazione del mancato supporto alle aziende. Attualmente l’accesso al credito è rivolto principalmente al consolidamento delle passività, al miglioramento fondiario e per favorire l'accesso a nuove tecnologie. 28 Evoluzione del moderno sistema di credito in agricoltura Dal 2012 è stato istituito il Fondo di credito attraverso cui è possibile ottenere finanziamenti destinati a investimenti anche a condizioni agevolate. Per facilitare sempre più l'accesso al credito delle imprese agricole, nel 2016 è stato firmato un accordo tra il MIPPAF e la Banca Intesa San Paolo che prevede lo stanziamento di un budget di investimenti pari a 6 miliardi di euro per un periodo temporale di tre anni. L’ABI e l’ISMEA nel 2016 hanno siglato una convenzione quadro che esplicita modalità, regole e linee guida per l’erogazione e la gestione dei finanziamenti in agricoltura. Le banche cercano di stabilizzare le posizioni con strumenti di erogazione a medio-termine (18-60 mesi) controllando accuratamente e dilazionando il rientro dell'esposizione; i produttori cercano di mobilitare la liquidità superando il sistema delle cambiali agrarie. 29 Evoluzione del moderno sistema di credito in agricoltura Durante la programmazione 2007-2013 è stato stipulato l'accordo Jeremie volto a facilitare l'accesso al credito delle PMI e sono stati introdotti strumenti finanziari o prodotti finanziari per facilitare l'accesso al credito (ad es. microcredito, garanzia pubblica, risk sharing). Durante la programmazione 2014-2020 è stato firmato l'accordo di Basilea III per la regolamentazione del capitale nelle banche. Nell’attuale sistema di accesso a credito, le banche controllano i rientri economici con forme tecniche frazionate per ottimizzare il portafoglio clienti. In particolare, utilizzano per lo più posizioni a breve mentre i produttori mirano a ottenere liquidità a disposizione nel lungo periodo. 30 Accordo Basilea III Il nuovo Basilea 3 si è concentrato particolarmente sul patrimonio di vigilanza delle Banche e sulle capacità di contenimento del rischio. In sostanza l’obiettivo dei nuovi parametri è quello di rendere le Banche più robuste contro possibili situazioni di crisi e per garantire ciò è importante che queste detengano fondi necessari per fronteggiare i rischi. Secondo Basilea 3 le banche dovranno possedere un patrimonio di vigilanza più elevato che dovrà essere direttamente proporzionale agli investimenti che l’Istituto compie. Con tali soluzioni i governatori della Banche centrali vogliono rendere gli Istituti europei più solidi e sicuri per i clienti finali. 31 Le difficoltà di accesso al credito agrario L’attività agricola è particolarmente soggetta alla stagionalità e tale caratteristica si riverbera sui flussi di cassa e sulla rotazione del capitale investito. In altri termini gli investimenti sono distribuiti sul medio-lungo periodo mentre le entrate sono stagionali e tale situazione determina un problema di liquidità per l’imprenditore agricolo ed incertezza per eventuali creditori e operatori che offrono credito nel settore primario. Da un lato i creditori devono considerare che la restituzione del credito concesso sarà operato in rate pluriennali, dall'altro gli agricoltori richiedono risparmi flessibili e prodotti finanziari specifici per soddisfare le loro irregolari esigenze. Ovviamente tali peculiarità implicano maggiori costi di gestione dei prodotti creditizi. Le PMI agricole non sono realmente diversificate in termini di rischio e tale concentrazione dei rischi di produzione e di prezzo limita la redditività delle imprese e la loro capacità di essere insolventi. Alcuni dei principali rischi che affliggono il settore primario, come ad es. i rischi meteorologici e di prezzo, sono di natura sistemica e, dunque, colpiscono l'intero portafoglio della finanza agricola oltre a danneggiare simultaneamente l'intero reddito dell'azienda agraria. Tale situazione determina una notevole vulnerabilità del sistema agricolo. A meno che il creditore non riesca a proteggere il portafoglio crediti contro rischi più sistemici, la mancanza di una diversificazione del rischio espone il creditore al rischio di adempienza o insolvenza. 32 Le difficoltà di accesso al credito agrario Alla base di tale mancanza di diversificazione risiede il dilemma rischio-rendimento che gli agricoltori devono affrontare. In particolare, per massimizzare i profitti, i produttori devono assumere maggiori rischi. Diversamente, sarebbe auspicabile che l'agricoltore adottasse strategie di mitigazione del rischio quali, ad esempio, la diversificazione del portafoglio di attività. Non avendo la possibilità di limitare i rischi cui il settore primario p esposto, i creditori tendono a proteggersi mediante un razionamento del credito richiedendo notevoli garanzie spesso di natura immobiliare. Gli agricoltori spesso non dispongono delle garanzie tradizionalmente richieste dalle banche per prestiti a lungo termine a causa delle semplificazioni legali di cui beneficia il settore primario. Le garanzie generalmente richieste agli agricoltori sono molto più alte del necessario. Il finanziamento agricolo è anche soggetto a elevati costi di transazione che gli intermediari finanziari devono affrontare per valutare le imprese agricole ossia per le operazioni di rating (costi fissi che sarebbero coperti solo in caso di prestiti elevata entità). 33 Le difficoltà di accesso al credito agrario Quindi, le difficoltà di accesso al credito agricolo derivano dalla scarsa disponibilità di informazioni economiche e patrimoniali relative alle imprese del settore primario. Tali imprese sono considerate rischiose dalle banche che spesso non concedono prestiti se non a tassi di interesse elevati che sarebbero poco sostenibili per le imprese agricole. Tali difficoltà tendono a generare l’esclusione finanziaria di interi segmenti di imprese agricole. In un simile quadro si inserisce l’utilizzo di strumenti finanziari appartenenti alla categoria dei prodotti finanziari che possono facilitare gli investimenti in ambito rurale. 34 Le difficoltà di accesso al credito agrario L’agricoltura europea è chiamata oggi ad affrontare uno scenario inedito. Il ripensamento del sostegno pubblico all’agricoltura e la crescente competitività che caratterizza i mercati internazionali aumentano l’esposizione al rischio degli agricoltori. In questo contesto, la questione dell’accesso al credito risulta di fondamentale importanza, quale mezzo per sostenere processi di ristrutturazione e riorganizzazione dell’attività agricola. Con la soppressione dei regimi speciali, il credito agrario è assimilato al credito di impresa ed è pertanto soggetto alle stesse regole di accesso che vigono per le imprese non agricole in termini di dotazione finanziaria e organizzativa, rapporti dialettici con gli istituti creditizi e gestione del rischio di insolvenza. Diviene quindi cruciale comprendere quali siano gli strumenti di cui gli agricoltori possono disporre e quali strategie adottare per accedere più agevolmente al credito. 35 Le difficoltà di accesso al credito agrario Nonostante l’ampiezza del portafoglio impieghi del sistema finanziario italiano nei confronti delle imprese agricole, il settore risulta caratterizzato da particolari difficoltà di accesso al credito: Il costo dei finanziamenti presenta un differenziale di tasso di oltre il 30% rispetto alla media delle imprese industriali; I tempi di attesa per la concessione dei fidi possono superare i 180 giorni. 36 Le difficoltà di accesso al credito agrario L’accesso al credito costituisce un problema fondamentale per il settore primario: stando ai dati rilasciati dal MIPAAF, oltre il 17% delle imprese italiane ha rinunciato, per mancanza di risorse finanziarie, a programmi di investimento. Le microimprese hanno subito maggiormente (circa 18,4% su base nazionale) gli effetti della morsa creditizia. Tra il 2011 e il 2014 gli impieghi bancari relativi al credito agrario sono cresciuti del 2%. Tuttavia le erogazioni creditizie di durata superiore ai 12 mesi sono diminuite di oltre il 40%. Di conseguenza, la rilevanza percentuale delle varie linee di credito (per arco temporale) sul totale dei finanziamenti si è modificata. Più precisamente, le linee di credito di breve periodo sono divenute maggiormente rilevanti, mentre quelle di medio periodo hanno subito una flessione. Le linee di credito di lungo termine sono rimaste stabili. Le difficoltà del credito agricolo derivano dalla scarsa presenza di informazioni economiche e patrimoniali relative alle imprese del settore primario. Tali imprese sono considerate rischiose dalle banche, che spesso non concedono prestiti, se non a tassi di interessi elevati che sarebbero poco sostenibili per le imprese agricole. Tali difficoltà tendono a generare l’esclusione finanziaria di interi segmenti di imprese agricole. In un simile quadro si inserisce l’utilizzo degli strumenti finanziari, appartenenti alla categoria dei prodotti finanziari, che possono facilitare gli investimenti in ambito rurale. 37 Le difficoltà di accesso al credito agrario Il rapporto banca – impresa incontrava e continua ad incontrare difficoltà in quanto ci sono carenze informative sui dati contabili, dovute in molti casi a una sovrapposizione e confusione tra patrimonio personale e aziendale e alla dimensione media delle aziende, ancora molto piccola in Italia. Le informazioni a disposizione delle banche per valutare l’affidabilità delle imprese agricole in genere sono meno numerose e articolate rispetto a quelle ottenibili per imprese operanti in settori diversi. In particolare perché la maggioranza delle imprese agricole opera in un regime di contabilità semplificata. Anche per questo motivo le banche tendono ad allargare l’orizzonte informativo oltre i dati di bilancio, integrando questi ultimi con informazioni di tipo più prettamente qualitativo e patrimoniale. Il vero problema delle imprese agricole, ma più in generale delle imprese italiane, è il basso grado di patrimonializzazione. Sicuramente forme di aggregazione o di collaborazione possono favorire una soluzione della questione, nella misura in cui il capitale di tali nuove organizzazioni sia coerente con il volume dell’attività che si intende sviluppare e delle esigenze di credito sottostanti alla stessa. 38 Gli attori istituzionali del mercato del credito Il credito agrario è regolato da istituzione di diversi livelli: il MIPAAF ricorre a diversi istituti ed enti per le attività di sua competenza e, in particolare: AGEA (Agenzia Erogazioni in Agricoltura): preposta alle funzioni di organismo di coordinamento e organismo pagatore ed è incaricato della vigilanza del coordinamento degli organismi pagatori; è anche incaricata di verificare la coerenza delle attività degli organismi pagatori nei confronti delle linee guida comunitarie, di promuovere l'applicazione armonizzata della normativa comunitaria delle relative procedure di autorizzazione, all’erogazione e contabilizzazione degli aiuti comunitari da parte degli organismi pagatori e al monitoraggio delle attività ISMEA (Istituto di servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare): preposto alla erogazione del credito in agricoltura grazie alla convenzione stipulata con l’Associazione Bancaria Italiana – ABI. Il MIPAAF ha assegnato a ISMEA il ruolo di intermediario fra banche e tessuto imprenditoriale agricolo demandando la funzione di titolare gestore del fondo per l'accesso al credito. 39 Gli attori istituzionali del mercato del credito Sulla base degli indirizzi del MIPAAF, ISMEA elabora e diffonde dati e informazioni relativi ai mercati agricoli, forestali, agroindustriali, agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura; svolge la funzione fondamentale di fornire informazioni relative al mercato dell'assicurazione e del credito; presta attenzione alle politiche per la riduzione dei rischi produttivi e di mercato, per il ricambio generazionale, per la promozione della competitività e dell’innovazione tecnologica. Inoltre, ISMEA ha un ruolo fondamentale nell’erogazione di finanziamenti, nella concessione di garanzie alle imprese del settore agricolo, agroindustriale, agroalimentare, della pesca e dell’ acquacoltura, ed alla concessione di servizi assicurativi e di gestione del rischio. Quindi, l’Istituto svolge le seguenti attività: Informazione, al fine di aumentare la trasparenza dei mercati agroalimentari; supporto le imprese, favorendo l'imprenditoria e ricambio generazionale; diffusione delle assicurazioni agevolate, mediante la promozione di strumenti ad hoc; supporto alle istituzioni e all’intervento pubblico in agricoltura. In considerazione delle difficoltà peculiari dell’accesso al credito in agricoltura ISMEA ha stipulato nel 2016 con l’ABI, che rappresenta il sistema creditizio finanziario italiano, una convenzione per pattuire termini e condizioni generali per l'attivazione di interventi del Fondo Credito (fondo rotativo). 40 Gli attori istituzionali del mercato del credito La procedura di funzionamento del fondo prevede che le erogazioni di finanziamenti in favore delle imprese agricole avvenga in collaborazione con le banche che partecipano alle operazioni, con una quota di risorse pubbliche non superiore al 50% del valore complessivo dei singoli prestiti e con erogazione di un finanziamento a tasso agevolato da parte di ISMEA. Il finanziamento complessivo è dato dalla somma del finanziamento agevolato concesso da ISMEA e del finanziamento bancario. Per gli imprenditori in stato di insolvenza è previsto l'intervento del fondo di garanzia ISMEA a favore delle banche. 41 Gli attori istituzionali del mercato del credito A livello territoriale l’ABI può stipulare accordi con le diverse regioni: in Puglia nel 2016 presso la Camera di Commercio di Foggia è stato stipulato un accordo tra la Regione Puglia e la commissione regionale ABI Puglia per favorire i finanziamenti del PSR 2014-2020. L’accordo definisce le linee guida per facilitare l'accesso al credito da parte dei potenziali beneficiari ossia degli imprenditori in possesso di un decreto di concessione di contributo a valere sul PSR per la realizzazione di investimenti. La Regione si impegna a promuovere l'iniziativa di finanziamento dettando regole vincolanti per l'accesso al contributo per le imprese; l’ABI promuove l'accordo alle banche della Regione Puglia al fine di coinvolgerle nel programma e queste, a loro volta, inviano alla regione la propria adesione con atto formale. Oltre alla Regione Puglia, l’ABI ha stipulato l’accordo con altre 7 Regioni. Obiettivi dell'accordo sono: a) favorire la crescita del territorio; b) facilitare l'accesso al credito mediante nuove modalità procedurali che migliorano l'utilizzo delle risorse; c) facilitare la realizzazione degli investimenti mediante l'utilizzo la gestione delle risorse del PSR in modo più semplice e snello; d) consentire alle banche di utilizzare un modus operandi uniforme nel territorio nazionale evitando confusione per le imprese. 42 Le forme tecniche di affidamento alle aziende e alle filiere agroalimentari Si rintracciano numerosi studi che si occupano della ricostruzione dei dati valoriali rispetto proprietà agricole. Risulta invece più difficile ricostruire i dati sulle fonti di finanziamento che stanno alla base della dimensione valoriale dei terreni. È possibile suddividere i finanziamenti a sostegno degli investimenti in due ambiti di finalizzazione: l'investimento viene ascritto all'acquisto comunemente indicato come riordino fondiario o al miglioramento come investimento di dotazione e implementazione dei fattori legati al bene fondiario. L'investimento per acquisto o riordino fondiario implica scelte sulla durata e forma tecnica legata alla garanzia sottostante e un approccio di medio lungo termine la cui sostenibilità è legata alla durata del bene durevole. Nel caso di apporto di capitale di debito si tratta di utilizzare forme tecniche rateali con garanzia forte alla base: l'ipoteca volontaria o il pegno rappresentano le alternative alla base del finanziamento concesso in questo caso dall' intermediario finanziario. Nel reperimento delle fonti di finanziamento il presidio del rischio non verte solo sulla garanzia reale fondiaria ma questa si integra in diverse modalità operative a seconda del sistema creditizio vigente con il sistema di privilegio sui frutti pendenti. 43 Le tipologie di finanziamento Le modalità di finanziamento delle imprese agricole sono diverse; se prendiamo ad esempio le tipologie di finanziamento previste da Unicredit a supporto PMI agricole queste si distinguono in base all’obiettivo che il finanziamento si prefigge di ottenere: - prestito di conduzione - mutuo agrario ipotecario - finanziamenti di dotazione - flexicredito agrario - finanziamento per i piani di sviluppo rurale - convenzioni con i venditori - apertura di credito ipotecario in conto corrente - anticipo dei contributi spettanti dal PSR - anticipo dei contributi Agea - microcredito per lo sviluppo rurale 44 Il rating delle imprese agricole Durante gli ultimi decenni ai rischi di produzione si sono sommati crescenti rischi di mercato, rischi di tipo finanziario e di tipo istituzionale. Se da un lato il sostegno pubblico all’agricoltura è stato ridefinito, dall'altro i mercati internazionali stanno sensibilmente aumentando l'esposizione al rischio delle imprese agricole che sono soggette a diverse tipologie di rischio: di produzione, di mercato, finanziario, istituzionale. Oggi le imprese agricole sono considerati simili alle imprese industriali, commerciali o di servizi in cui la parte rilevante del rischio economico è sempre più funzione delle azioni degli stakeholder piuttosto che degli eventi naturali avversi: in termini generali, il rischio tende sempre più a configurarsi come risultato dell’interazione dell'impresa con altri agenti economici. L’accesso al credito diviene, così, uno strumento di intervento ex post nella gestione dei rischi d’impresa, un mezzo di sostegno dei processi di ristrutturazione e riorganizzazione della base agricola. L'attribuzione del rating consiste nella formulazione di un giudizio sintetico sul merito creditizio dell'azienda. Successivamente, tale giudizio consente di posizionare l'azienda in una classificazione definita ex ante; le informazioni prodotte sono utili alle banche per comprendere e valutare la solidità o la fragilità patrimoniale dell'azienda: più alto è il livello di rischio di un'azienda, più sarà difficile l'accesso al credito a condizioni vantaggiose. 45 Il rating delle imprese agricole Il rischio di default e il rating sono oggi calcolati con parametri innovativi da agenzie di rating mondiali e valutano aspetti qualitativi ed aspetti quantitativi: la valutazione dell'azienda si basa sull'analisi della sua redditività e del grado di indebitamento, nonché della disponibilità di capitale. L'attribuzione del rating consiste nella formulazione di un giudizio sintetico sul merito creditizio dell'azienda. Successivamente, tale giudizio consente di posizionare l'azienda in una classificazione definita ex ante; le informazioni prodotte sono utili alle banche per comprendere e valutare la solidità o la fragilità patrimoniale dell'azienda: più alto è il livello di rischio di un'azienda, più sarà difficile l'accesso al credito a condizioni vantaggiose. 46 Il rating delle imprese agricole Nel settore primario è molto utilizzata l'analisi basata sugli indici di bilancio che è una tipologia di analisi che costituisce l’elemento fondamentale del recente approccio del rischio di insolvenza. Uno degli indici di rating più diffusi per l'analisi di rating nel settore primario è l’EM Score di Altman, basato su un algoritmo simile a quello utilizzato dalle agenzie di rating. L’EM Score di Altman valuta lo stato generale di affidabilità delle aziende osservato utilizzando valori desunti dai bilanci (redditività, liquidità, solvibilità, leverage, dimensione ecc.). La formula è composta da 5 indicatori, differentemente pesati per ottenere un indicatore unico che sintetizza lo stato di equilibrio dell’azienda: A. Equilibrio finanziario ovvero il rapporto tra attivo corrente meno passivo corrente su totale attivo; B. Capacità di autofinanziamento ovvero il rapporto tra utile non distribuito su totale attivo; C. Redditività ovvero il rapporto fra utile operativo e totale attivo; D. Solvibilità ovvero il rapporto tra valore di mercato del capitale e totale indebitamento; E. Utilizzo del capitale ovvero il rapporto fra vendite e totale attivo. 47 Il rating delle imprese agricole Il valore dell’EM Score consente di classificare le aziende rispetto ad una scala di lettere dalla A alla D con 20 gradazioni. Il grado di affidabilità delle imprese agricole italiane non è trascurabile: in particolare, una quota significativa di circa il 35% di aziende sono abbastanza sicure (ottengono un rating pari o superiore a BBB+); in particolare, si evidenzia una forte concentrazione delle piccole imprese nelle aree della vulnerabilità ed una grande presenza nell'area della sicurezza delle medie grandi imprese. 48 Il rating delle imprese agricole Un’altra tipologia di modello di rating, in particolare per il rischio di credito, è quello implementato da ISMEA con Moody’s KMW che rappresenta un innovativo sistema di rating specifico per le aziende agricole ed agroalimentari italiane. Attraverso il modello è possibile monitorare l’affidabilità e la solidità delle aziende agricole italiane al fine di facilitare l'accesso al credito; inoltre, lo strumento consente alle banche una precisa valutazione del rischio. La valutazione dell’azienda agricola è eseguita sulla base di modelli statistici che considerano sia fattori quantitativi che fattori qualitativi basati sulle informazioni finanziarie pubblicamente disponibili, sul patrimonio informativo dell’ISMEA e su variabili di tipo competitivo, strutturale e gestionale. 49 Il rating delle imprese agricole In particolare, sono stati sviluppati tre specifici modelli di rating per la valutazione del rischio di credito delle aziende agricole in funzione delle diverse tipologie di aziende da valutare: - aziende di capitale con obbligo di bilancio; - piccole e medie aziende agricole senza obbligo di bilancio; - cooperative agricole. Per tali tipologie aziendali vi sono 5 gruppi di indicatori specifici di indagine e di valutazione: 1. Economia 2. Mercato 3. Management 4. Business 5. Finanziari 50 Il rating delle imprese agricole Le variabili di tipo economico e di mercato si riferiscono allo scenario economico e al contesto di mercato in cui opera l'azienda; i valori di tali fattori provengono direttamente dalle banche dati ISMEA. Le variabili relative al management e al business sono raccolte tramite dati ISMEA e si riferiscono a fattori di tipo soggettivo; L'aspetto finanziario è rilevato mediante le variabili di bilancio degli ultimi due anni. ISMEA affianca ai modelli di rating diversi strumenti che, partendo dalla gestione economica dell'impresa, esaminano e valutano la struttura finanziaria, il rischio di credito e la solvibilità, identificando le principali leve operative per accrescere la competitività delle aziende agricole e agroalimentari. 51 Insolvenza e fallimento delle imprese agricole Le aziende agricole in stato di insolvenza affrontano un elevato rischio di incorrere nel fallimento. Il diritto fallimentare si muove nella logica di favorire il mantenimento dell'impresa commerciale e, quindi, la conservazione aziendale introducendo l'istituto dell'esdebitazione che è diretto a fornire all’imprenditore insolvente uno strumento di risoluzione definitiva dell’insolvenza eliminando il connotato negativo del fallimento. Questo istituto non riguarda il settore primario e la distinzione tra impresa commerciale e impresa agricola nel diritto fallimentare esclude le imprese agricole delle procedure concorsuali: tale esclusione non consente all’agricoltore di appellarsi all’istituto dell’esdebitazione rendendolo di fatto vulnerabile e poco difeso. 52 Insolvenza e fallimento delle imprese agricole Per far fronte all’eventuale insolvenza dell'impresa agricola, l'accordo di Basilea ha stabilito la possibilità di mitigare il rischio a cui sono esposti gli imprenditori agricoli attraverso garanzie esterne. Come detto, tali garanzie consentono alle banche di recuperare l'intero credito concesso e sono distinte in due principali gruppi: - reali (ad es. l'ipoteca ) - personali (ad es. la fideussione). Oltre a queste, le imprese agricole hanno beneficiato anche del supporto del fondo di garanzia oggi gestito da ISMEA quale unico gestore della garanzia pubblica in agricoltura. 53 Gli strumenti finanziari in agricoltura Negli ultimi anni, il settore primario è stato interessato per quanto riguarda gli strumenti di promozione di investimenti da tre distinte fasi : la prima nel periodo tra gli anni ‘70 e ‘80; la seconda fra gli anni ‘90 al 2000; la terza successiva al 2000. La prima fase è caratterizzata dalla prevalenza di sovvenzioni per il credito dell’azienda agraria. In tale fase l'accesso al credito è regolato da normative nazionali che stabiliscono in modo rigido le caratteristiche degli strumenti finanziari e degli operatori finanziari addetti. Il credito è diviso in credito di miglioramento e credito esercizio e le banche non sono diretti intermediari ma la concessione del credito grado gestiti da istituti di credito. Durante gli anni ‘70 e ‘80 la PAC elargisce sovvenzioni in agricoltura sotto forma di sostegno al reddito e al prezzo; contestualmente il credito agrario è agevolato mediante concessione di prestito a interessi agevolati in conto interessi o in contro capitale. In questa fase il credito agrario rappresenta per le banche una fonte di reddito abbastanza sicuro; dall'altra parte gli agricoltori beneficiano di agevolazioni economiche e finanziarie che non rispondono alle logiche del mercato concorrenziale e che contrastano l'acquisizione di competenze organizzative e imprenditoriali utili a competere sui mercati. 54 Gli strumenti finanziari in agricoltura Nella seconda fase, come si vince dal TUB, il credito agrario resta un credito di scopo, specifico dell'attività produttiva dell'impresa finanziata; inoltre, le attività bancarie rivolte al settore primario possono essere differenziate prevedendo non solo concessione di credito ma comprendendo anche offerta di servizi di investimento. Queste modifiche sanciscono il passaggio da una concessione di credito all’azienda agraria alla fornitura di servizi alla filiera. A livello comunitario la PAC si evolve e si rivolge all’orientamento delle attività produttive con una riduzione dei contributi finanziari pubblici destinati all’agricoltura ma anche con una rimodulazione che predilige gli strumenti di orientamento qualitativo delle attività produttive e quindi le forme di promozione di investimenti. 55 Gli strumenti finanziari in agricoltura A partire dal 2000 assume sempre più rilievo la finanza. La valutazione del merito creditizio secondo le nuove regole di Basilea II inizia a diventare una pratica standard: questo passaggio consente gradualmente di arrivare a una valutazione delle pratiche di fido mediante criteri oggettivi, quantitativi e standardizzati. Parallelamente continua il processo di ridimensionamento del sostegno pubblico all’agricoltura e il passaggio a modelli di gestione delle attività agricole in senso imprenditoriale: le sovvenzioni in ambito agroalimentare sono rivolte agli imprenditori e, in particolare, riguardano la promozione di strumenti di investimento e di gestione della liquidità, oltre a quella di strumenti assicurativi di copertura dei rischi. In questo quadro iniziano ad affermarsi gli strumenti finanziari nel settore primario, introdotti per la prima volta durante il periodo di programmazione 2000-2006 e confermati sia nel periodo 2007- 2013 che nel periodo 2014-2020. 56 Gli strumenti finanziari in agricoltura Tali strumenti hanno lo scopo di aiutare le piccole aziende agricole ad accedere a finanziamenti privati per realizzare progetti di investimento nel settore rurale. Gli strumenti finanziari mediante i fondi per prestiti ovvero mediante fondo di garanzia mirano ad attrarre capitali supplementari, sia pubblici che privati, affinché i fondi inizialmente erogati possano essere reimpiegati: - il primo effetto è un effetto leva, avente come effetto quello di aumentare la dotazione disponibile per l'investimento; - il secondo effetto è un effetto di rotazione, consistente nell’utilizzo dei fondi inizialmente assegnati. Generalmente, all’aumentare dell'effetto leva si ha una diminuzione dell'effetto rotazione. 57 Gli strumenti finanziari in agricoltura Il FEASR, così come tutti i fondi Strutturali e di Investimento Europei - SIE (FESR, FSE, FC, FEASR, FEAMP), è utilizzato nella programmazione 2014-2020 per incentivare e incrementare l'utilizzo degli strumenti finanziari che risultano essere rafforzati rispetto alle precedenti programmazioni e resi più semplici e accessibili rispetto ai tradizionali sovvenzionamenti a fondo perduto. Gli strumenti finanziari sono stati ideati per favorire l'accesso al credito da parte delle PMI nonché per incentivare l'innovazione delle imprese operanti sul mercato e favorire la nascita di nuove imprese; offrono la possibilità di fornire finanziamenti anche a lungo termine in condizioni finanziarie non particolarmente preferibili. Pertanto non sono semplici finanziamenti ma aiuti forniti in maniera alternativa a quelli privati ovvero agli interventi finanziari europei: in altri termini, sono strumenti aggiuntivi e non sostitutivi secondo il principio di addizionalità, ideati per risolvere un fallimento di mercato o una situazione per la quale le banche non sono disposte ad attivare finanziamenti in situazioni in cui richiedente credito fornisce garanzie insufficienti. 58 Gli strumenti finanziari in agricoltura Da questo punto di vista, gli strumenti finanziari integrano il set dei tradizionali finanziamenti concessi in agricoltura. Le caratteristiche fondamentali consistono nel non creare distorsioni del mercato; non finanziare e aiutare le aziende inefficienti; supportare e finanziare progetti di qualità; attrarre e coinvolgere finanziatori privati; facilitare la riuscita degli obiettivi strategici. Gli strumenti finanziari sono realizzati ex ante affinché sia valutato il loro grado di adattamento alla situazione del mercato locale e agli interessi dei destinatari finali. Gli strumenti finanziati consistono in prestiti ossia garanzie fornite agli intermediari del credito che a loro volta erogano finanziamenti ai destinatari finali che senza il ricorso a strumenti finanziari scontrerebbero notevoli difficoltà nell’accedere al credito. Tale meccanismo consente la condivisione del rischio tra l’ente finanziario e il Fondo messo a disposizione dall’Ue per gli strumenti finanziari. 59 Gli strumenti finanziari in agricoltura Per comprendere la natura rivoluzionaria del sistema basato sugli strumenti finanziari è utile operare un confronto tra il vecchio sistema di sovvenzione in agricoltura e il nuovo approccio basato sull’ingegneria finanziaria. In particolare, il regime di aiuti basato sulla sovvenzione segue una logica lineare nella quale i fondi a disposizione delle istituzioni sono utilizzati per erogare sovvenzioni ai beneficiari finali; differentemente, gli strumenti finanziari seguono una logica circolare nella quale i fondi a disposizione delle istituzioni sono utilizzate per supportare il finanziamento degli strumenti finanziari e, quindi, per concedere prestiti ai destinatari finali. I Fondi e gli strumenti finanziari risultano essere reciprocamente fondamentali: i prestiti erogati mediante gli strumenti finanziari risultano maggiormente efficaci rispetto alle sovvenzioni in quanto permettono di sfruttare l'effetto leva che permette la moltiplicazione e la rotazione dei capitali disponibili al Fondo. 60 Gli strumenti finanziari in agricoltura Il FEASR finanzia diverse tipologie di strumenti: - Fondo di rotazione: prestiti a breve con tasso agevolato (microcrediti) anche in assenza di garanzie, al fine di supportare piccoli investimenti; - Fondo di garanzia: garanzie finanziarie addizionali per l’accesso al credito; - Fondo di capitale di rischio: acquisto di quote (a tempo determinato) e consulenza strategica in fase di start-up o di accrescimento; - Fondo azionario: acquisto azioni e consulenza strategica. 61 Gli strumenti finanziari in agricoltura La gestione degli strumenti finanziari coinvolge diverse istituzioni: a livello nazionale sono coinvolte l’ISMEA e il MiSE; a livello regionale, la gestione di strumenti finanziari è operata da enti in house (ad es. Puglia Innovazione SPA per la Regione Puglia). ISMEA offre diversi strumenti e utilizza diversi fondi: il fondo di garanzia a prima richiesta: permette a ISMEA di fornire garanzie con copertura fino al 70% (80% in caso di giovani imprenditori) dell' importo erogato dalla banca con un limite di garanzia di 1 milione di euro per le PMI e 2 milioni di euro per le medie imprese; la garanzia può essere di varie tipologie: fideiussione, cogaranzia, controgaranzia, garanzia di portafoglio. il fondo capitale di rischio: favorisce i programmi di investimento delle imprese agricole tramite l'acquisizione di partecipazioni di minoranza o prestiti partecipativi e opera sia direttamente, mediante l'assunzione di partecipazioni di minoranza del capitale aziendale, sia indirettamente, sottoscrivendo quote di minoranza di fondi di investimenti privati che investono nelle imprese del settore. Il fondo finanzia diversi tipi di investimenti: seed capital, ossia investimenti per la fase compresa tra la valutazione e lo sviluppo del progetto iniziale e la realizzazione del prototipo; start up capital, ovvero investimenti delle piccole imprese che non hanno ancora distribuito utili e che non sono state costituite a seguito di fusione impresa; expansion capital, ossia investimenti volti alla crescita e all'espansione di società allo scopo di aumentare la capacità produttiva o di favorire lo sviluppo di un nuovo prodotto o la penetrazione di nuovi mercati. il fondo credito: opera per il rilascio di prestiti per i quali una quota è concessa a tasso agevolato e una quota, non inferiore al 50%, a tasso di mercato. Il fondo mira a favorire la crescita e l’ammodernamento delle imprese agricole. 62 Gli strumenti finanziari in agricoltura Il MiSE gestisce il Fondo di garanzia per le PMI che è destinato alle PMI e ai professionisti di ogni settore, per qualunque operazione finanziaria nell'ambito dell'attività imprenditoriale. L'intervento del fondo assistito dalla garanzia dello Stato riduce il rischio sull’importo garantito fino al massimale 2,5 milioni di euro, facilitando l'accesso al credito. Oltre ai citati strumenti di portata nazionale e regionale, vi sono strumenti di carattere transnazionale tra i quali particolarmente importante è il Fondo multiregionale di garanzia per l'agricoltura e l’agroindustria costituito dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e messo a disposizione delle Autorità di gestione dei Fondi SIE. Tale fondo, si prefigge di costituire un portafoglio multiregionale di garanzia per proteggere i prestiti destinati a finanziare gli investimenti connessi ai PSR FEASR regionali. Gli intermediari finanziari scelti dal FEI divengono gli unici intermediari del fondo. 63 Gli strumenti finanziari in agricoltura Quindi, gli Strumenti Finanziari possono favorire l’accesso al credito delle aziende agricole in quanto strumenti d’intervento per l’attuazione delle politiche di sostegno al settore (compresa la PAC): Base normativa dell’intervento pubblico: Reg. (UE) n. 1303/2013, art. 37 – 46 (Fondi SIE). Nella programmazione 2014-2020 si hanno disposizioni normative di maggiore dettaglio rispetto al passato con l’obiettivo di superare le criticità e favorire l’attivazione degli Strumenti Finanziari. Previsto l’obbligo di giustificare l’attivazione degli Strumenti Finanziari mediante una dettagliata valutazione ex ante. 64 Gli strumenti finanziari in agricoltura I contenuti della valutazione ex ante sono definiti in modo puntuale all’art- 37 par. 2 del Reg. (UE) 1303/2013: 1. Analisi dei fallimenti di mercato e delle condizioni subottimali di investimento; 2. Valutazione valore aggiunto SF e coerenza con altre forme di intervento pubblico ; 3. Stima delle risorse pubbliche e private aggiuntive che lo SF ha la possibilità di raccogliere; 4. Valutazione delle lezioni tratte dal passato e come tali lezioni saranno applicate in futuro; 5. Strategia di investimento proposta, i prodotti finanziari da offrire, destinatari finali, combinazione con sostegno in forma di sovvenzioni; 6. Risultati attesi e contributo al conseguimento degli obiettivi specifici della pertinente priorità; 7. Disposizioni per il riesame e l’aggiornamento della valutazione. 65 Gli strumenti finanziari in agricoltura Punti di forza sostegno pubblico mediante Strumenti Finanziari: natura rotativa del capitale versato; effetto leva che garantisce un maggiore impatto del Programma; attrazione di capitali privati per gli obiettivi del Programma; maggiore copertura finanziaria degli investimenti; maggiore qualità progettuale considerato che l’investimento deve essere rimborsato con le risorse generate; minore dipendenza dei beneficiari dai contributi a fondo perduto. 66 Gli strumenti finanziari in agricoltura Benefici per i destinatari finali: tassi interesse più bassi riduzione delle garanzie richieste maggiore durata del finanziamento e/o altre caratteristiche del prestito che migliorano le condizioni di finanziamento. In particolare per gli agricoltori: mitigazione dell’impatto finanziario derivante dalla volatilità dei prezzi mitigazione assenza storia creditizia mitigazione assenza sufficienti garanzie (es. giovani agricoltori) mitigazione assenza bilanci sostegno all’avvio di nuove attività e/o diversificazione 67 Accesso al credito e gestione del rischio in agricoltura Le aziende agricole che utilizzano gli strumenti di gestione del rischio messi a disposizione delle politiche hanno più possibilità di accesso al credito. In generale, infatti, si può affermare che, ad esempio, le imprese assicurate mostrano una migliore sostenibilità finanziaria degli investimenti, con potenziali vantaggi anche in termini di accesso al credito. Andrebbe opportunamente valutata la possibilità di considerare, nelle prerogative di accesso al credito e nelle condizioni di concessione dei finanziamenti bancari (principalmente i tassi di interesse e la richiesta di garanzie supplementari), la sottoscrizione di polizze assicurative e/o la partecipazione a fondi di mutualità e di stabilizzazione del reddito (IST) quali elementi di garanzia addizionali, anche ai fini delle attribuzioni del merito creditizio nei processi di assegnazione dei rating. In effetti, vi è assenza totale di collegamento tra sottoscrizione/adesione agli strumenti assicurativi/mutualistici, rating aziendale e, quindi, all’accesso al credito. 68 Approfondimenti Video di approfondimento sul credito: Il Credito all'Agricoltura dopo il COVID-19 - YouTube www.youtube.com/watch?v=yNU-og4vMN4&t=126s Credito e assicurazioni, strumenti indispensabili per le aziende agricole moderne - 22 9 2021 - YouTube www.youtube.com/watch?v=MVQ4Ki5Wof0 Testi: Fontata E. (2010), Credito agrario. La valutazione finanziari delle aziende. Edizioni Del Faro Fontata E. (2019), Il credito alle filiere agroalimentari. Mercato, valutazioni di merito, concessioni. Editore Edagricole-New Business Media 69

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