Igiene delle Mani - Laboratorio 1 - 16.12.2020 (PDF)

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Questo documento (PDF) fornisce una panoramica sull'igiene delle mani come prima misura di prevenzione delle infezioni ospedaliere. Descrive i cinque momenti chiave per il lavaggio delle mani secondo l'OMS, distinguendo tra flora residente e flora transitoria della pelle.

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Prima lezion Laboratorio I - 16.12.202 ⌦IGIENE DELLE MAN È la prima misura di prevenzione delle infezioni ospedaliere, l’infermiere è responsabile delle infezioni. →Infezioni ospedaliere: infezioni che il paziente non...

Prima lezion Laboratorio I - 16.12.202 ⌦IGIENE DELLE MAN È la prima misura di prevenzione delle infezioni ospedaliere, l’infermiere è responsabile delle infezioni. →Infezioni ospedaliere: infezioni che il paziente non ha al momento in cui entra nella struttura ospedaliera. Il paziente contrae l’infezione all’interno dell’ospedale. Se trasmettiamo un’infezione ospedaliera ad un paziente : Viene meno il principio di sicurezza che va garantito al paziente all’interno di una struttura Il paziente che è arrivato per una determinata patologia può aggravare la sua situazione patologica se aggiungiamo un’infezione ospedaliera Se un paziente ricoverato viene infettato dopo l’operazione è pericoloso, e il recupero post-operatorio sarà più lungo. Non bisogna sottovalutare l’aspetto economico: un’infezione ospedaliera contratta in ospedale ha un costo molto alto. Quindi oltre ad arrecare un danno al paziente si compromette l’economia della struttura sanitaria. Principale veicolo d’infezione: le mani, sono il veicolo più comune per la trasmissione di microrganismi da paziente a paziente, e da operatore a paziente. (ES: se tocco una ferita infetta e poi tocco una mucosa dell’occhio o cambio il catetere vescicale al paziente alcune infezioni si possono trasmettere anche solo con il contatto. ) La cute dell’uomo è colonizzata da batteri. Noi abbiamo sia una ora residente che una ora transitoria. FLORA RESIDENTE : vive negli strati cutanei più profondi, raramente causano infezioni, proteggono anzi dalla colonizzazione di germi nocivi e non vengono rimossi dal lavaggio acqua-sapone. Anche usando prodotti antisettici con il lavaggio sociale delle mani, non viene rimossa. FLORA BATTERICA TRANSITORIA : si trova sulla pelle delle mani. È costituita da più microrganismi che possono essere uccisi o eliminati con l'aiuto del semplice lavaggio delle mani con acqua e sapone. I batteri sono ovunque, anche solo toccando asciugamani o lenzuola usate. Si possono eliminare con lavaggio antisettico altrimenti il lavaggio delle mani non elimina i batteri che possono infettare il paziente. È importante anche l’igiene della biancheria utilizzata dai pazienti e continuo lavaggio delle mani sia prima che dopo al fine di non infettare il paziente assistito al momento o il paziente successivo. ▶︎Cinque momenti fondamentali per fare l’igiene delle mani: (5 momenti ufficiali secondo l’OMS) 1. PRIMA DEL CONTATTO CON IL PAZIENTE (es stretta di mano, visita clinica...) 2. PRIMA DI UNA MANOVRA ASETTICA (es medicazione ferite, inserimento catetere…) 3. DOPO L’ESPOSIZIONE AD UN LIQUIDO BIOLOGICO (es manipolazione rifiuti a rischio infettivo, manipolazione di liquidi peritoneale, pleurico…) 4. DOPO IL CONTATTO CON IL PAZIENTE 5. DOPO IL CONTATTO CON CIO CHE STA ATTORNO AL PAZIENTE (es cambio lenzuola, modifica velocità di infusione…) tutta l’unità di degenza del paziente : letto, comodino, asta, campanello, sono le cose più sporche che ci siano perché sono piene di microbi e germi! ▶︎LAVAGGIO DELLE MANI →l’uso dei. Guanti non sostituisce il lavaggio delle mani! Se la procedura da fare non richiede l’uso dei guanti basta lavarsi le mani prima e dopo l’operazione da effettuare (rispondere al campanello, dare da bere ad un paziente…) Ci sono più tipi di lavaggio mani: LAVAGGIO IGIENICO o LAVAGGIO SOCIALE DELLE MANI LAVAGGIO CON SOLUZIONE IDROALCOLICA e 0 I fl fl LAVAGGIO ANTISETTICO DELLE MANI LAVAGGIO PRE-OPERATIORIO DELLE MANI ▶︎LAVAGGIO IGIENICO o LAVAGGIO SOCIALE DELLE MANI Oggetto: lavaggio delle mani con sapone detergente (NO saponetta!!) Finalità: prevenire la trasmissione delle infezioni attraverso le mani. Eliminare lo sporco visibile e ridurre la flora microbica transitoria. Chi deve farlo: tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, OSS, personale tecnico…) Quando farlo: All’inizio e alla fine del turno di servizio Prima e dopo la manipolazione di dispositivi usati dal paziente Prima e dopo ogni contatto, procedura pulita e non invasiva sul paziente Dopo il rifacimento dei letti Prima di qualsiasi contatto con pazienti particolarmente a rischio (neonati, immunodepressi) Prima e dopo aver mangiato Quando le mani sono chiaramente sporche Dopo essersi soffiati il naso Dopo l’uso di servizi igienici Prima e dopo la raccolta di campioni biologici Prodotto/ materiale da utilizzare: lavabo, sapone e acqua, carta assorbente monouso non sterile/ asciugatori ad aria, contenitore per rifiuti Avvertenze e raccomandazioni : Non indossare anelli, braccialetti, orologi e monili vari Tenere le unghie corte e pulite, senza smalto e unghie finte. Unico anello concesso è la fede Tempo necessario : 1 minuto (dai 40 ai 60 secondi), veloce ma ben fatto. Procedura: 1. Versare il sapone sul palmo della mano 2. Sfregare rigorosamente le mani l’una contro l’altra 3. Sfregare il palmo destro sul dorso della mano sinistra e viceversa 4. Sfregare i palmi tra di loro con le dita intrecciate 5. Decontaminare la punta delle dita di ogni mano l’una dopo l’altra sfregandole contro l’altra mano 6. Assicurarsi che i pollici tocchino i polsi dell’una e dell’altra mano 7. Massaggiare rigorosamente la parte superiore delle dita nel palmo dell’altra mano con le dita intrecciate. 8. Sciacquare accuratamente, avendo cura di tenere le mani sopra il livello dei gomiti per evitare che l’acqua degli avambracci contamini le mani 9. Asciugare tamponando mani e polsi con una salvietta in carta monouso o asciugatore ad aria 10. Usare la salvietta stessa per chiudere il rubinetto 11. Eliminare la salvietta nel contenitore dei rifiuti evitando di toccarlo con le mani ✓ Lavaggio sociale : sapone neutro detergente in 40/60 secondi ✓ Lavaggio antisettico : differente dal sociale in base al detergente che viene usato, detergente antisettico in 3 minuti. Utilizzato prima delle pratiche per l’asepsi con maggiore attenzione nei confronti dei pazienti più a rischio come pazienti immunodepressi o oncologici. ▶︎LAVAGGIO CON SOLUZIONE IDROALCOLICA Oggetto: frizionamento alcolico delle mani Finalità : tecnica alternativa al lavaggio sociale Chi deve farlo : tutti gli operatori (medici, infermieri, OSS, personale tecnico…) Quando farlo: Quando le mani non sono visibilmente sporche Dopo la rimozione di guanti non sterili Prima di manipolare un dispositivo Dopo contatto con oggetti Prodotto/ materiale da utilizzare : soluzione gel idroalcolica pronta all’uso Avvertenze e raccomandazioni : rimozione di eventuali gioielli, tenere unghie corte e pulite Tempo necessario : 20/30 secondi fino a completa asciugatura Procedura : 1. Versare sul palmo della mano una quantità di prodotto sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani 2. Frizionare le mani palmo contro palmo 3. Il palmo destro sopra al dorso sinistro, intrecciando le dita tra loro e viceversa 4. Palmo contro palmo intrecciando le dita tra loro 5. Dorso delle dita contro il palmo opposto, tenendo le dita strette tra loro 6. Frizione rotazionale del pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa 7. Frizionare rotazionando in avanti e indietro con le dita della mano destra strette nel palmo sinistro e viceversa … una volta asciutte le mani, sono sicure. Frizionamento non corrisponde al lavaggio sociale, ma è un’alternativa che dura meno e si asciuga da sola. Stesse azioni. ▶︎Lavaggio chirurgico Per operatori nel setting della sala operatoria e prima di praticare manovre invasive e dura 5-8 minuti. Si deve eseguire il lavaggio di mani ed avambracci. VIDEO: LAVAGGIO MANI STABILITO DALL’OMS/WHO - INFERMIERI ONLINE Emogas analisi in cui si prende l’arteria radiale per effettuare il prelievo.. ▶︎DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Tutti i dispositivi di protezione individuale devono essere sempre usati in determinati casi specifici. Scopo: protezione dell’operatore da uno o più rischi Art 74 del D.Lgs. 81/07 “ Salvaguardare la persona che li indossa ” DEFINIZIONE: “Si intende per dispositivo di protezione individuale qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo” (Art. 74 del D.Lgs 81/07) La divisa non è un DPI, infatti non protegge ma è solo un indumento ordinario. Non costituiscono DPI: gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore. Utilizzo di mezzi di barriera per evitare il contatto di cute e mucose con sangue e materiale biologico potenzialmente infettanti “Sicurezza sui luoghi di lavoro, misure di prevenzione e protezione collettiva e individuale, utilizzo di DPI. Le calzature sono DPI, sono fornite dalle aziende. Campo di utilizzo: possono essere utilizzate per la protezione del piede in mansioni in cui non si evidenzino rischi meccanici (urti, schiacciamenti), ad esempio si possono impiegare in settori di tipo assistenziale, infermieri, fisioterapisti, OSS ecc.., Responsabilità del datore di lavoro : provvedere ad una corretta ed adeguata formazione e disporre di tutti i DPI necessari, sempre aggiornati, fornire istruzioni se non li conosciamo. Preposti : sono i coordinatori a cui far riferimento (coordinatore infermieristico), nel caso in cui il lavoratore volesse segnalare un mal funzionamento o mancanza di un DPI. Conoscere le caratteristiche dei DPI e le modalità di trasmissione delle malattie infettive: Via parenterale: sangue e/o emoderivati (Epatiti B e C e AIDS) Contatto : scabbia Oro fecale : diarrea Via aerea, droplet : sars, meningite, varicella Gastro virale → TRASMISSIONE PER VIA AEREA: Mascherina chirurgica correttamente indossata oppure Filtro facciale FFP1 Non deve indossare MAI filtri facciali FFP2 FFP3 ( rischio contagio per le persone e l'ambiente !!) →MASCHERINE : MASCHERINA CHIRURGICA : 2 ore al massimo, protegge chi circonda MASCHERINA KN9S e FFP2/FFP3 : 8 ore al massimo, protegge chi la indossa e chi ci circonda MASCHERINA KN9S e FFP2/FFP3 CON FILTRO : protegge solo chi la indossa FILTRO FACCIALE PIENO : malattie mortali e infettive ☞Si usa mascherina con visiera e/o occhiali: Prelievi ematici pazienti non collaboranti e/o pediatrici Trasfusioni di sangue e derivati Attività chirurgiche e medicazioni complesse Tutte le manovre invasive compiute sul paziente Molto discusso è l'uso durante prelievi routinari venosi e la somministrazione di terapie ev. Attività di laboratorio, strisci di vetrini, utilizzo di vetreria Detersione e disinfezione di materiale tagliente Eccezionalmente durante l'igiene al letto del paziente che presenta vomito incoercibile e scariche diarroiche imponenti e molto acquose →GUANTI : (vietato indossare i guanti se non sono necessari: NO al telefono, NO in cucina, NO per aprire porte) ☞Si indossano per: Terapie iniettive quali intramuscolari, sottocutanee, endovenose, Trasfusioni di sangue e derivati Prelievi venosi e arteriosi Attività chirurgiche e medicazioni Tutte le manovre invasive compiute sul paziente Attività di laboratorio, strisci di vetrini, utilizzo di vetreria Smaltimento di aghi, taglienti, biancheria e rifiuti Detersione e disinfezione di materiale tagliente Trasporto di materiale biologico Ad ogni contatto con il paziente Durante il rifacimento del letto, cernita e smaltimento della biancheria infetta Durante le cure igieniche Durante la visita medica Nelle operazioni di disinfezione e detersione degli ambienti ,superfici e presidi venuti a contatto o adoperati dal paziente infetto LATTICE : laboratorio, campo medico (chirurgico). Hanno maggiore vestibilità, più sensibilità, resistenza, impermeabilità. Sono i meno costosi, “attaccano” meno sporco. Si indossano se non c’è allergia al lattice. NITRILE : Sono costosi, non danno allergia, buona resistenza e impermeabilità, non “attaccano” lo sporco, hanno poca sensibilità e vestibilità, sono meno resistenti e impermeabili e non si può maneggiare alimenti. PVC : molto resistenti, poca sensibilità e poca vestibilità. Devono essere lavati. VINILE: Costo contenuto, non crea problemi di allergie ed ha una discreta resistenza ed impermeabilità. Hanno però poca sensibilità tattile e vestibilità rispetto al l’attrice, e sono anche meno resistenti e meno impermeabili. →CAMICI DPI : MONOUSO DI TESSUTO E NON TESSUTO : poco resistenti ma vanno bene per l’igiene dei pazienti e accogliere i visitatori COTONE : poco resistente ai liquidi GORETEX : sono i migliori, ma ovviamente costosi. ☞Si usano camici e cuffie: Attività chirurgiche e medicazioni in cui si prevedono schizzi ( ascessi , ferite in cui si effettuano irrigazioni tipo gangrene e fasciti necrotizzanti, Manovre invasive ( Posizionamento di drenaggi, punture lombari, toracentesi) Attività di laboratorio, strisci di vetrini, utilizzo di vetreria Detersione e disinfezione di materiale tagliente Durante il rifacimento del letto, cernita e smaltimento della biancheria infetta Durante le cure igieniche Nelle operazioni di disinfezione e detersione degli ambienti ,superfici e presidi venuti a contatto o adoperati dal paziente infetto I calzari e la cuffia non sono necessari Seconda lezion Laboratorio I - 22.12.202 Il lavaggio delle mani è stata una procedura uscita anche nell’ultimo Osche (Esame nale di tirocinio) che è molto importante nelle nostre azioni giornaliere e sicuramente va saputa fare ed è una procedura importante per chi esamina e chi sceglie le prove gestuali degli Osche. Come si esegue il lavaggio delle mani è fondamentale. AZIONE E MOTIVAZIONE SEMPRE! Le varie azioni sequenziali di una procedura vanno motivate per evidenze scienti che. La ricerca infermieristica è molto giovane —> porsi sempre il perchè delle cose. Soluzione alcolica per lavaggio mani è fondamentale. La ricerca infermieristica è abbastanza moderna quindi purtroppo non è alla base della professione di tutti gli infermieri (?) e prende il nome di nursing. ⌦Preparazione del campo sterile usando un telo in confezione sterile. →(Pagina 22 Lynn) Ci sono tante procedure che devono essere effettuate in un campo sterile quindi con manovra asettica, e l preparazione del campo sterile ci permette di creare uno spazio di lavoro chirurgicamente asettico che sarà il nostro “Campo d’azione protetto” in cui noi possiamo muoverci liberamente con cognizione cercando di non inquinare per avere sempre materiale (medicazione, infusione, posizionare device ecc) al fine di medicare il paziente in campo asettico: come per es. —> PICC: Catetere venoso centrale ad inserzione periferica, quindi visivamente non lo vedremo nelle grosse vie centrali (come ad esempio i vasi del collo, vene inguinali ecc) ma incanalata in una semplice branchiale, potremmo prendere una periferica del braccio o ad esempio una brachiale, a questo punto questo PIC (più lungo di un semplice venoso periferico) arriva no all’atrio destro, si può fermare anche prima, si possono tagliare ma dipende dall’anatomia della persona (se il paziente è grande o piccolo, il pediatrico è un mondo a parte). Quando viene posizionato, e si fa una volta perchè se ben trattato e lavato, può stare in sede anche 6-8 mesi. Quando si posiziona va fatto in campo sterile. ▶︎CAMPO STERILE —> Telo sterile oppure si possono usare anche kit preconfezionati già pronti industrialmente dove all’interno si troverà: Il telo sterile e altri strumenti che ci servono per fare una medicazione o posizionare un PIC o addirittura un catetere vescicale. Elementi per l’incontinenza. Incontinenza urinaria si può trattare in diversi modi. ▶︎CATETERE VESCICALE —> il modo più invasivo ma che protegge di più da lesioni date per esempio da una forte umidità da incontinenza urinaria, va intercettato il rischio ed evitare sul paziente la lesione cutanea posizionando un catetere. Metodo invasivo e al quanto fastidioso, ma in quel modo siamo sicuri che l’umidità non si presenti. Poi c’è la mobilizzazione, la cura della cute, l’igiene che deve essere molto accurata. Ma almeno il fattore di rischio maggiore è stato eliminato. ⁃ Nelle donne si mette per forza il Catetere vescicale. ⁃ Per l’uomo ci sono differenti opzioni come ad esempio il dispositivo esterno che si chiama “Urocondom” che è un cappuccio forato inserito nel pene, a cui viene attaccata la Sacca di raccolta delle urine. È meno invasivo, è privo di rischio infettivo. Non ha bisogno di una manovra sterile e quindi di un campo sterile e 0 fi fi fi Tutte le manovre sterili hanno alla base la preparazione di un campo sterile, che assolutamente non è una mansione attribuibile. La professione infermieristica ha af ancato il personale di supporto, un supporto molto ben preparato: Collaborazione con gli OSS. Ma ci sono cose che non è possibile attribuire all’OSS, come la terapia. Non si può af dare una manovra sterile ad un altro soggetto differente dall’infermiere. L’infermiera insegna al suo OSS a fare determinate cose. Valutare se l’OSS a te assegnato sia competente e cosa sa fare in quanto è l’infermiere che assevera le cose. →MATERIALE E FASI PER MANOVRE STERILI: ✓ Telo sterile ✓ Materiale aggiuntivo speci co per le manovre che devo fare ✓ Dispositivi di protezione individuali in base alle indicazioni in cui viene spiegata la manovra. →ACCERTAMENTO: Valutare e controllare di aver preparato un area sterile, perchè il piano d’appoggio va messo in orizzontale non in pendenza, all’altezza della vita o del gomito sarebbe meglio così da lavorare in posizione comoda e corretta ed avere una visuale ottimale. Noi dobbiamo sempre tutelarci e possiamo metterci tempo per fare una manovra sterile. Per mettere un PIC ci vuole tempo per esempio e con un campo sterile scomodo scomodano anche l’infermiere per tutto il tempo che deve eseguire la manovra. ▶DIAGNOSI INFERMIERISTICHE: Da ogni procedura fuoriescono delle diagnosi infermieristiche (Libro NANDA) ⁃ Rischio infezione: Diagnosi di rischio, previdenziale. Se il campo sterile non è sterile viene messa a repentaglio lo stato di benessere di un paziente quindi il campo DEVE ESSERE STERILE! Se si sbaglia a fare una cosa e invece che rifare il campo sterile che per qualsiasi motivo non è più sterile viene mantenuto lo stesso campo (ormai non più sterile) viene messa a rischio e peggiorata la situazione del paziente. ⁃ Protezione inef cace: Sempre per l’incolumità del paziente. Dai problemi nascono le diagnosi quindi se c’è una problema di protezione inef cace c’è una diagnosi da validare e valutare. —> OBIETTIVO PRINCIPALE: MANTENERE IL CAMPO STERILE!! Farlo e non contaminarlo. →AZIONI DA FARE: Tutte le procedure vanno valutate, l’infermiere piani ca e poi valuta gli obiettivi da raggiungere. ✓ Bisogna stare distanti dal telo sterile che deve essere appoggiato su piano operatorio quindi deve essere manipolato a distanza e maneggiarlo a distanza dai lembi quindi a circa 3-4 cm dai lembi del telo. Se non rispetto questo campo il campo è stato contaminato. ✓ Se un oggetto viene aperto e va a poggiare in quei 2,5cm di perimetro laterale di campo considerato non sterile perchè adoperato per sistemare il telo nel piano di appoggio, VA BUTTATO TUTTO IL CAMPO STERILE. Se invece l’oggetto cade a terra non ha contaminato il campo sterile. ✓ Il telo all’interno ha un kit di confezione sterile. Materiale che dovrà essere distribuito bene su tutto il campo sterile. ✓ I movimenti all’interno di un campo sterile devono essere sterili, l’infermiere deve essere sterile e quindi deve indossate guanti sterili. Nei kit per PIC o CATETERI VESCICALI ci sono due guanti sterili addirittura perchè viene presa in considerazione che ci sia la possibilità che uno possa forarsi o contaminarsi. Capita di fare procedure da solo senza supporto OSS. Quindi non avere supporto mentre siamo sterili. (Pagina 27, procedura 1.6 spiega come si aggiunge e si dispone il materiale all’interno del campo sterile Pagina 25 foto kit del campo sterile) fi fi fi fi fi fi ✓ MAI ABBANDONARE IL CAMPO STERILE LO INIZI E LO FINISCI PERCHE’ SEI RESPONSABILE! ✓ SE CI SIAMO SCORDATI QUALCOSA SI CHIEDE AIUTO MA NON SI LASCIA IL CAMPO STERILE NON SORVEGLIATO E SE NON POSSIAMO TENERE D’OCCHIO IN CONTINUAZIONE IL CAMPO STERILE LO DOBBIAMO CONSIDERARE POTENZIALMENTE CONTAMINATO. (Se si abbandona il campo sterile perchè è stato dimenticato del materiale e non c’è un collaboratore che possa prendere il materiale mancante permettendoci di rimanere a sorvegliare il campo sterile, oppure se ci chiamano per un’urgenza, il paziente tocca il campo sterile anche in modo involontario). —> Infezione ospedaliera al paziente è molto più grave e costosa. Quando qualsiasi parte del campo sterile diventa contaminata —> Eliminare tutto il campo e prepararne uno nuovo. ✓ CAMPO STERILE, TUTTO QUELLO CHE CI VA DENTRO DEVE ESSERE STERILE. Quando viene aperto il kit le cose vanno maneggiate sempre esternamente dai lembi. Una mano è detta DOMINANTE e l’altra NON DOMINANTE, con la mano DOMINANTE si mantiene ben saldo il materiale che viene aperto (non deve cadere) e l’oggetto lo lascio cadere da un’altezza di 10/15cm dentro al campo sterile. Tutto deve essere sistemato in modo logico e preciso. “Dare eleganza” al campo sterile. Le procedure devono esser sempre fatte in un certo stile, dividendo nel campo il materiale liquido dalle eventuali garze e aghi, non tutto posizionato al centro anche perchè non c’è carrellino è una situazione non perfettamente orizzontale e le cose possono cadere. Con la mano dominante tenere il pacco di garze utilizzando la confezione in cui sono rinchiuse come un guanto, la confezione delle garze deve essere manovrata con la mano non dominante stando attenti a non mettere in contatto la confezione con il telo sterile ✓ Le soluzioni vanno aperte in maniera sterile. Il contenitore appena aperto va sistemato in posizione stabile. Deve essere NUOVO, controllando anche la data di scadenza delle soluzioni liquide come ad esempio il betadine. Va scritta sempre. La data di apertura nelle confezioni multi-dose. Con i kit sterili già preconfezionati, all’interno possiamo trovare tutto ciò che è necessario. in genere va aggiunto nulla, sono presenti anche le siringhe pre-riempite (Soluzione disinfettante, lubri cante, anestetica). Non capita quasi mai di dover aggiungere soluzioni. Del contenitore multi-dose non è sempre possibile sapere con certezza se davvero non è contaminato o non scaduto, con il kit preconfezionati è molto più sicuro. VIDEO. PREPARAZIONE CAMPO STERILE: https://www.youtube.com/watch?v=_598q1Lx8mc 1. Eseguire il lavaggio delle mani 2. Controllare l’integrità, la presenza di umidità e la contaminazione delle confezioni sterili. - TELINO: Aprire l’involucro del telino, afferrare i margini del telino con la punta delle dita di una sola mano, spiegare il telino sollevandolo e allontanandolo da tutti gli oggetti mentre lo si spiega (tenendolo sempre e solo con le punte delle dita ai lati), tendere il telino su di una super cie in modo che la parte inferiore tocchi la super cie, aggiungere altri oggetti sterili al campo sterile. - RESTANTI OGGETTI: Stando di fronte al campo sterile rimuovere l’involucro. Esterno e prendere con la mano NON dominante l’oggetto sterile, con la mano dominante tirare l’involucro indietro e lontano dal campo sterile verso il braccio non dominante che regge l’oggetto e posizionare l’oggetto sul campo lasciandolo cadere senza toccarlo a qualche cm di altezza. 3. Aggiungere soluzioni al campo sterile: togliere il tappo dalla bottiglia della soluzione, mantenere la bottiglia a 10/15cm al di sopra del recipiente posizionalo nel campo sterile. Versare lentamente la soluzione del recipiente in modo che non schizzi. 4. Indossare i guanti sterili con TECNICA APERTA: prendere il polsino del guanto destro usando il pollice e l’indice della mano sinistra, tirare il guanto sulla mano destra lasciando il polsino girato in basso. Usando la fi fi fi mano destra con il guanto inserire le dita sotto il polsino del guanto sinistro, tenendo le dita della mano destra sotto al polsino del guanto piegato, tirare il guanto sulla mano sinistra. Tendere i polsini e calzare meglio il guanto se necessario, facendo attenzione a non contaminarli. 5. Se si usa una soluzione per detergere un sito chirurgico usare una pinza sterile per evitare la contaminazione nei guanti I guanti sterili spesso sono nei kit, delle volte ce ne sono anche 2, bisogna stare attenti a non contaminare il guanto quindi non toccare mai la pelle con la parte sterna del guanto. STERILE CON STERILE dovrebbe aiutarti a ricordare la procedura. Si tocca solo le parti interne del guanto che entreranno a contatto con la pelle. I guanti infatti si indossano afferrandoli dal risvoltino del polsino. Avendo una mano con guanto sterile indossato a quel punto si tocca nell’altro guanto solo la parte sterile per indossarlo. Con i guanti sterili indossati l’operatore diventa sterile. I MATERIALI STERILI HANNO UNA SCADENZA. La sterilità nisce. Se la scadenza è terminata non c’è più sterilità e c’è contaminazione. Campo sterile è una procedura chirurgica. QUANDO UTILIZZO DELLE SOLUZIONI COME IL BETADINE LI DEVO LAVORARE CON L’USO DI GARZE E LE GARZE NON LE TENGO CON LE MANI MA CON DELLE PINZE AL FINE DI NON CONTAMINARE I GUANTI. I guanti vanno rimossi (procedura 1.7) prendendoli dal rovescio, ovvero usare la mano dominante per afferrare il guanto dalla parte opposta vicino al polso della parte esterna. Rimuovere il guanto ripiegandolo su se stesso (con lo stesso concetto della vestizione) per evitare di disperdere la contaminazione. Far scivolare le dita della mano senza guanto tra il polso e il guanto. Prestare attenzione a non toccare la superficie esterna del guanto che è la parte contaminata. VIDEO, INDOSSARE GUANTI STERILI: https://www.youtube.com/watch?v=ex8l__wv1HY Rispettare sempre il perimetro di 2,5cm e considerarlo sempre perimetro potenzialmente contaminato. Una volta indossati i guanti sterili le mani vanno sempre tenute sopra alla vita all’altezza dello sguardo per controllarle sempre e non contaminale. VIDEO: RIMOZIONE GUANTI STERILI: https://www.youtube.com/watch?v=2SSKZ--CYkE Evitando di toccare la pelle prendere il guanto dalla parte esterna perchè quelle dita che prendono il guanto sono contaminate. S lare il guanto con attenzione, non veloce e accartocciarli nel palmo della mano. La mano è pulita e il guanto è sporco quindi va toccato dentro che è meno sporco, evitando sempre di toccare l’esterno s lo il secondo guanto e si buttano. I guanti sterili vanno buttati sempre nel bidone del rischio infettivo (sacco rosa). Per rischio di potenziale infezione. Lavarsi le mani dopo. ⌦PARAMETRI VITALI I parametri vitali fanno parte della parte più pratica del secondo periodo di tirocinio. Ma è la prima cosa che fanno fare ai tirocinanti. (Capitolo 2 del Lynn) I parametri vitali fondamentali sono 4. 1. TEMPERATURA CORPOREA: grado centigrado. °C 2. FREQUENZA CARDIACA: battiti per minuto, BPM 3. FREQUENZA RESPIRATORIA: atti respiratori 4. PRESSIONE ARTERIOSA: millimetri di mercurio, mm Hg fi fi fi 5. DOLORE: va sempre accertato anche quando è 0 (assente) in una scala numerica. Ad un bambino o incapaci di intendere e di volere che non parla si guarda la mimica facciale, si usa scali non verbali. Misurato con scala numerica o alfanumerica, verbale o non verbale ecc. 6. SATURAZIONE: di ossigeno, si prende perifericamente dal letto ungueale delle dita. Non è proprio un parametro vitale ma viene considerato tale. E uno strumento simile alla pinza che si attacca al dito e rileva a livello periferico la saturazione di ossigeno nel sangue. Si misura in percentuali. I parametri vitali sono dati da interpretare, sono numeri accompagnati da unità di misura. I valori di riferimento sono dei range. Dobbiamo sapere se i valori dei parametri sono entro il range o meno, alti o bassi. L’età è una variabile fondamentale. Es. La frequentazione cardiaca può essere 180 in un paziente, si può pensare a tachicardia ma poi si osserva che il paziente è un neonato, e quindi rientra nel range della normalità. Comunque c’è una tabella con i range dei valori dei parametri vitali. Monitor raccoglie tutti i parametri vitali, soprattuto in terapia intensiva con paziente critico, con cui con dei sensori si rilevano tutti. ▶TEMPERATURA CORPOREA: Febbre o piressia è un segno clinico, uno stato patologico temporaneo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamica e una conseguente elevazione della TC al di sopra del valore considerato normale (36-37,5C° a seconda sito di rilevamento). La differenza da capire è tra segno e sintomo. Segno = oggettivo, si vede si misura (un ematoma, una lesione una cicatrice). La febbre anche se non è evidente è un segno in quanto dà caratteristiche associate (colorazione della pelle, accaldamento, sudorazione). Ci sono vari siti per rilevare la temperatura corporea (orale, rettale, simpatico, ascellare ecc). In base al sito di rilevamento si controlla il valore se è allarmante o meno. Valore maggiore di 37,4°C, c’è febbre, epitesi e ipertermia. Valore superiore a 40°C o 39°C è un iperpiressia. Se non c’è febbre apiressia. Minore di 35°C ipotermia. Dobbiamo sempre valutare il fattore età, e altri fattori (emozioni, agitazione, aumento circolazione). Ci sono per essere precisi tanti fattori che modi cano la temperatura corporea, per essere precisi vanno considerati. La febbre è un importante meccanismo di difesa che quando non supera i 39°C, aiuta l’organismo favorendo l’aumento dei globuli bianchi e sopprimendo la crescita batterica e, normalmente evolve in 4 fasi: 1. FASE PRODROMICA: coincide con l’inizio della produzione delle prostaglandine, mediatori ogistici e che il paziente manifesta nei sintomi aspeci ci (non riconducibili alla febbre). Ancora non c’è rialzo termico. 2. FASE DI INSORGENZA O ASCESA (insorgenza, quando sale la temperatura) manifestazione di segni e sintomi, si presenta vasocostrizione e per questo si ha freddo e brivido. Con grosse infezioni si hanno picchi febbrili, con brividi scuotente perchè il paziente fa balzi sul letto per questi brividi fortissimi. Ma è inutile rilevare la temperatura no a che non passa la sensazione di freddo o brivido in quanto sicuramente si alzerà, aspettare che passi il brivido. 3. FASE STAZIONARIA O DELL’ACME FEBBRILE (stazionarietà) si evidenziano tutti i sintomi di una febbre che perdura nel tempo (dura tutto il tempo di produzione delle prostaglandine), caldo, pelle fi fi fi fl arrossata, cefalea, mialgia, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. Sono tutti segni e sintomi di questa fase che perdura nel tempo. 4. FASE DI RISOLUZIONE O DI DEFERVESCENZA (sparizione segno clinico) anche prendendo la Tachipirina, la temperatura si normalizza e torna alla normalità. Si ha l’inattivazione della. Produzione delle prostaglandine, abbiamo vasodilatazione con caldo e sudorazione. Situazione con fase graduale o immediata. → Tipi di febbre: Febbre continua: Una febbre che ha raggiunto i 40°C (molto alta) e che si mantiene costante in tutto il periodo di fastigio (fase dell’Acme febbrile), con oscillazioni sempre inferiori a 1°C (in assenza di farmaci o antibiotici) può essere riconducibile a una polmonite. Febbre remittente: le oscillazioni sono di 2-3°C, senza mai raggiungere la defervescenza. —> Tubercolosi, setticemie, malattie virali. →LA CURVA TERMICA: Ogni volta che si rileva la temperatura corporea si ottiene un numero che deve essere inserito all’interno di un gra co. si ha una gra ca della temperatura dove è suddivisa in un asse cartesiano in assi con temperatura (X) e fascia oraria (Y) a intervalli regolari. Si sviluppa questo gra co cartesiano unendo i puntini ottenendo la curva termica. All’occhio clinico (allenato) con questa curva è possibile dedurre che tipo di febbre può essere (continua, remittente, intermittente). Da ciò è possibile associare una patologia. →Rilevazione della TC Per rilevare la temperatura servono i guanti monouso, DPI, ma non solo, serve anche tipo in questo periodo di COVID-19 indossare anche la mascherina, il termometro e la CARTELLA INFERMIERISTICA in cui va sempre commentata la rilevazione o ogni operazione. Si veri ca il funzionamento del termometro —> si inserisce il termometro nel sito speci co per la misurazione —> Aspettare il tempo necessario per la misurazione —> Garantire il comfort del paziente —> Registrare la misurazione nella Cartella infermieristica —> confrontare il valore rilevato con le misurazioni precedenti —> segnalare eventuali alterazioni —> Riordino del materiale. In base al sito speci co c’è un diverso strumento di misurazione. (Tipi di rilevamento della temperatura, Lynn). = DOMANDA ESAME OSCHE = La temperatura timpatica (rilevata a livello del timpano, dentro la cavità dell’orecchio) è uguale alla temperatura orale (dentro la cavità orale) che è uguale alla temperatura rilevata a livello dell’arteria temporale (con lo strumento appropriato). Adesso si rileva con strumento infrarossi. La temperatura all’interno delle cavità (interna) sarà sempre più alta di quella ascellare. La differenza è circa 1°C tra rilevazioni in cavità interne e rilevazioni esterne (Pagina 42 Lynn). →Fattori che possono alterare la curva termica: 1. Consumo di alimenti 2. Età 3. Condizioni climatiche 4. Sesso 5. Attività sica 6. Ritmo circadiano 7. Emozioni 8. Patologie 9. Farmaci fi fi fi fi fi fi fi ▶FREQUENZA CARDIACA: Valori a riposo (60 minima, 70/75 normale, 80/90 massima). È la misurazione all’interno di un’unità di tempo pari a un minuto dei battiti cardiaci. Delle volte si propaga all’interno delle arterie l’onda sanguigna causata dalla contrazione del ventricolo sinistro del cuore che si può percepire mediante il tatto, palpando con le dita l’arteria oppure con l’auscultazione. Differenza che palpando (rilevazione pappatoria) si fa nell’arteria radiale (al polso), carotide (al collo), inguinale ecc, ovunque ci sia un’arteria che pulsa è possibile rilevare palpatoriamente la frequenza. →ACCERTARE IL POLSO APICALE TRAMITE AUSCULTAZIONE: Con l’auscultazione si rileva solo nel polso apicale (Pagina 59 Lynn) che si trova nella punta del cuore precisamente con il fonendoscopio (Pagina 64 Lynn), toccare lo spazio tra la quinta e sesta costa (spazio intercostale) e muoversi lungo la linea emiclaveale sinistra del cuore. In situazioni si scarsa circolazione, negli anziani oppure anche in persone non collaboranti con cui c’è dif coltà rilevare la frequenza cardiaca con palpazione a livello periferico, o non si sente perchè c’è pressione bassa, si posiziona il fonendoscopio alla punta del cuore e si rileva a livello apicale. - Ampiezza: indica di quanto si distende la parete arteriosa. - Ritmo: indica se le pulsazioni sono susseguite regolarmente (battito ritmico) o non regolare (battito aritmico) - Frequenza: quantità di pulsazioni al minuto. < di 60 battiti = Bradicardia —-> Riduzione della FC > di 60 battiti = Bachicardia —-> Aumento della FC (>100bpm a riposo) →METODO PALPATORIO: Con i polpastrelli dell’indice e del medio viene palpata l’arteria: centrale carotidea, oppure radiale. Solitamente quando si fa un accertamento infermieristico, si prende l’arteria radiale per la rilevazione del polso. Se non è palpabile, o non si riesce a rilevare si cerca l’arteria apicale con il fonendoscopio, ma non si cercano arterie centrali. Una rilevazione carotide con troppa pressione si innesca qualcosa con la compressione eccessiva, è possibile provocare danni infatti. Palpando le arterie radiali non possono essere arrecati danni. Sempre con indice e medio si procede. Ci si posiziona a lato del letto del paziente, in cui si può fare la rilevazione a livello dell’arteria radiale, (polso sx lato sx, polso dx lato dx). Ci si posiziona nel lato preciso in cui si effettua l’azione. ABC dell’infermieristica. OBIETTIVO: Controllare le tre caratteristiche( frequenza, ampiezza e ritmo) SITO PIU’ ACCESSIBILE: Arteria radiale (polso radiale) —> misurazione polso periferico Su attribuzione dell’infermiere per contribuire alla diagnosi, compito che può essere attribuita al personale di supporto, dopo veri ca che lo sappia fare. Controllare l’ef cacia di una terapia e seguire l’evoluzione di una patologia. MATERIALE: Orologio con secondi, modulo e penna. Il paziente deve essere in posizione comoda, seduta con braccio disteso, sempre dire cosa si va a fare. Se il paziente ha compiuto un’azione da poco si deve riposare 5/10 minuti. fi fi fi Lavarsi sempre le mani prima di sistemare i polpastrelli con pollice sulla regione dorsale (pollice sotto). Sistemare invece i polpastrelli dell’indice, medio e anulare all’altezza della faccia interna del polso lungo l’arteria radiale. Esercitare una pressione tale da permettere la percezione delle pulsazioni. Contare il numero di pulsazioni in un minuto. Non usare mai il pollice perchè si avvertirebbero le pulsazioni proprie. Le pulsazioni vanno contate usando un orologio. Annotare il dato (prima su un foglio poi sulla cartella infermieristica del paziente), confrontare con altre rilevazioni fatte in precedenza, se vi sono dubbi ripetere la rilevazione. Riferire all’infermiere eventuali alterazioni delle caratteristiche del polso. Se il polso è RITMICO, contare per 15sec. e poi moltiplicare x 4. Oppure 30 sec. e poi moltiplicare x 2. Se non si sente bene o è. Irregolare, cioè ARITMICO il polso si ascolta per 60sec. Si annota il dato nella cartella e si confronta con precedenti accertamenti. Se il compito viene attribuito a OSS, OSS deve sempre informare l’infermiere. ▶︎FREQUENZA RESPIRATORIA: Fattore età incide molto. La misurazione degli atti respiratori che una persona compie in 1 Minuti. L’atto respiratorio è caratterizzato da due fasi, inspirazione ed espirazione, movimento considerato unico. L’introduzione e l’espulsione dell’aria è un solo movimento. Bradipnea = valori bassi < 10 atti respiratori, al di sotto della norma. Si può osservare nel trauma cranico, ictus. Cerebri o stato di coma. Tachipnea = valori alti > 24 atti respiratori, aumento dei valori standard. Si può osservare nell’insuf cienza cardiaca, stati febbrili e sindromi dolorose. Ci sono patologie associate, tutti i segni e sintomi servono per arrivare a deduzioni diagnostiche. →Rilevazione della FR: Può essere un compito attribuito all’OSS, l’infermiere deve veri care le modalità di osservazione e rilevazione, dormire le. Indicazioni speci che sul paziente. La frequenza respiratoria si rileva con gli occhi, guardando la cassa toracica che si alza e si abbassa. E’ l’unico parametro alterabile dalla volontà del paziente. La cosa fondamenta quando si rileva la frequenza respiratoria è non dirlo al paziente, mentre si fa un’altra azione stare attenti anche al movimento la cassa toracica con l’occhio. Perchè essendo al corrente della cosa un paziente può essere in uenzato. 1. Lavarsi le mani 2. Identi care il paziente 3. Invitare e/o aiutare il paziente ad assumere una posizione supina (una posizione poco confortevole può in uenzare il respiro, una posizione adeguata invece facilita l’osservazione dei movimenti della gabbia toracica e conseguentemente la rilevazione della FR) 4. Veri care quale attività stava compiendo la persona ed eventualmente attendere qualche minuto prima si iniziare la misurazione (la rilevazione si effettua quando la persona è a riposo) 5. Appoggiare una mano sul torace e osservare e /o sentire il compimento di un atto. Respiratorio (inspirazione ed espirazione) senza informare la persona su ciò che viene fatto (spiegare come già detto potrebbe richiamare l’attenzione della persona sulla respirazione e quindi modi carla). 6. Contare guardando l’orologio, il numero (frequenza) lo sforzo necessario a compiere gli atti (qualità), la regolarità dei medesimi (ritmo), e le caratteristiche dei movimenti della gabbia toracica (profondità). 7. Annotare le caratteristiche rilevate 8. Lavare le mani 9. Avvisare l’infermiere se presenti alterazioni. Sintomo = Dato soggettivo, non si vede non si misura. fl fi fi fi fi fi fi fl ▶︎PRESSIONE ARTERIOSA: È la pressione del sangue arterioso misurata a livello del cuore. È intesa come l’intensità della forza che il sangue esercita culla parete delle arterie a seguito della spinta data dal cuore. Si rileva nell’arteria branchiale, al di sopra dell’avambraccio tramite strumento, ovvero un manicotto per la pressione, lo S gmomanometro. Formato da manicotto in cui va inserito il fonendoscopio. Si distingue in: Sistolica :(massima) il cuore si contrae e spinge il sangue nelle arterie e nelle vene polmonari, misura il momento di massima pressione data dalla contrazione del ventricolo sinistro. (Pas 90-140) Diastolica (minima) il cuore si rilassa per riempirsi di sangue prima di contrarsi di nuovo. Il ventricolo è. In condizioni di riposo (Pad 60-90) Valore normale:120/80 mm Hg Variabili: età, sesso o razza, gravidanza, postura, esercizio sico, stagioni, altitudine, ritmo circadiano ecc. È possibile attribuire la procedura di rilevazione all’OSS, se l’infermiere attribuire all’OSS deva validare la tecnica utilizzata, fornire le indicazioni sul paziente, ricordare di riferire immediatamente i valori out-range. La valutazione iniziale viene fatta in collaborazione con l’infermiere per garantire al paziente il comfort e un adeguato ambiente, e aiutarli a posizionarlo in maniera adeguata. Assolutamente MAI prendere la pressione se c’è un’infusione o una ferita nel braccio, arto plegico o stola per emodialisi. La pressione si prende in clinostatismo: in piedi O in ortostatismo: da disteso. Può variare, se è molto diversa trai due, orto è normale e quando ti alzi precipita ci sono problemi cardiocircolatori. SCOPO: ottenere dati di base o alterazioni. Valutare lo stato emodinamico. La determinazione del valore deve essere stabilita facendo la media di 3 rilevazioni, compiete a distanza di circa 2 minuti. Monitorare la risposta a determinati trattamenti terapeutici e diagnostici e a condizioni patologiche. →Materiale per la rilevazione: Essendo stato abolito l’impiego di dispositivi contenenti mercurio, abbiamo a disposizione 2 tipo di strumenti: I. S gmo ANEROIDE: senza liquido. Caratterizzato da un manometro dove si trovano i valori pretori che si auscultano mediante il fonendoscopio. II. S gmo ELETTRONICO: in cui non serve il. fonendoscopio perchè i valori vengono rilevati da un trasduttore inserito nel manicotto. →Procedura: > chiudere la. valvola del bulbo e gon are sino a quando scompare il polso (Silenzio). > rilasciare lentamente > il primo suono (Prima lettura) che si ausculta in contemporaneo con la ricomparsa del polso indica la Pressione Sistolica (massima) > l’ultimo tono (ultima lettura), prima del silenzio, indica la diastolica (minima) fi fi fi fi fi fi Terza lezion Laboratorio I - 08.11.202 Pressione uscita nell’esame osche. (Procedura Pagina 69, 2.7 Lynn) I toni di Korokov —> serie di rumori da ascoltare quando si valuta la pressione arteriosa dell’arteria branchiale. I toni sono 5: 1. La prima fase caratterizzata da toni deboli ma chiari che gradualmente aumentano di intensità, il primo tono battente riguarda la pressione sistolica (massima). 2. La seconda fase caratterizzata da suoni schiacciante, o suoni ovattanti. Questi. Toni possono temporaneamente sparire, specialmente nelle persone con ipertensione. La scomparsa dei toni durante l’ultima parte della prima fase e. Durante la seconda fase è chiamata gap ascoltatorio e può coprire un ambito. Fino a 40 mm Hg. Il mancato riconoscimento di questo gap può causare seri errori di sottovalutazione della pressione sistolica o di sopravvalutazione della pressione diastolica. 3. La terza fase è caratterizzata da toni forti e distinti, dati dal usso del sangue che circola liberamente attraverso l’arteria sempre più aperta. 4. La quarta fase è caratterizzata da toni secchi e distinti, toni smorzati e sof anti. Negli adulti l’inizio di questa fase è considerata la prima pressione diastolica. 5. La quinta fase è l’ultimo tono percepito prima del periodo di silenzio continuo: la pressione che corrisponde all’ultimo torno percepito è la seconda misurazione diastolica. L’utilizzo del fonendoscopio, va messo bene con le ogive rivolte verso il basso nei canali uditivi. ☞ Come si posiziona la testina del fonendoscopio? NON SOTTO IL BRACCIALE COME ERRONEAMENTE SI VEDE E SI FA, (il bracciale va posizionato nella parte alta del braccio) MA VA POSIZIONATO SOPRA L’ARTERIA OMERALE, non sotto il manicotto. Il manicotto deve essere ben posizionato se va posizionata la testina del fonendoscopio. La testina è la parte che permette di sentire il primo tono e l’ultimo tono. È molto importante posizionare bene il manicotto della giusta misura per il braccio. La misura è importante per non alterare la rilevazione. È una procedura da fare in un momento di tranquillità soprattutto del paziente perché la pressione è suscettibile alle emozioni, fatica. Importante che sia un momento di tranquillità perché se si ottenesse un risultato alterato potremo mettere a rischio la vita del paziente. Sono. Parametri vitali e se sono alterati è gravissimo. I segni sono tangibili, oggettivi. I sintomi sono quelli riferiti dal paziente. Accertamenti con gli 11 modelli di Gordon: per piani care e fare diagnosi. Accertamento —> Anamnesi di segni e di sintomi. ▶ESAME OBIETTIVO, esame fatto con i 5 sensi: - Occhi fanno ispezione - Mani per palpazione e percussione - Orecchie auscultazione La pressione arteriosa è un esame obiettivo, perchè vengono usate: - Orecchie —> Per auscultare i toni di Korokov - Mani —> Per palpare quando si rileva la pressione arteriosa l’arteria omerale. ✏︎ e 1 fi fl fi La pressione arteriosa si può rilevare anche senza fonendoscopio. Come si sentono il primo e l’ultimo tono? I toni non si sentono dal manicotto, ma senza fonendoscopio si può rilevare la pressione arteriosa sistolica ovvero solo la massima, posizionando il manicotto gon andolo, si palpa l’arteria radiale (quando il manicotto è gon o non si sente il circolo è chiuso dal manicotto), si svita la valvola lentamente e il primo tono dall’arteria radiale (tatto) è la sistolica ovviamente non si sente l’ultimo tono perchè una volta che si sente il polso poi c’è sempre. La pressione sistolica è la più importante, i medici mettono il manicotto e palpano l’arteria appunto per sentire la sistolica. Quando si fa l’accertamento di un paziente, anamnesi ed esame obiettivo per ricordarsi l’esame obiettivo c’è il famoso acronimo IPPA: I. = ISPEZIONE P. = PALPAZIONE P. = PERCUSSIONE A. = AUSCULTAZIONE Questo si fa su tutto il distretto corporeo, si chiama esame obiettivo testa-piedi, perchè dalla testa ai piedi è possibile fare un esame obiettivo, si può fare un accertamento di tutto in un paziente. Ricerca Video Cassai VIDEO MISURAZIONE PRESSIONE ARTERIOSA ED ERRORRI: https://www.youtube.com/watch? v=AEO7g4GQV08 Durante misurazione pressione il paziente non deve parlare, non deve tenere le gambe accavallate, rimanere poggiato allo schienale e tenere il braccio rilassato. ▶︎MOBILIZZAZIONE Fa parte dei bisogni fondamentali e quindi primari dell’uomo. De nizione: insieme delle azioni e di operazioni che permettono al corpo di muoversi in modo coordinato e funzionale, è coordinato da vari apparati come sistema muscolare scheletrico e sistema nervoso. Esistono delle patologie molto importanti e gravi legate ad un danno dei due sistemi. Valutare sempre il grado di indipendenza del paziente e in base a questo valutare il tipo di assistenza. Il paziente deve essere sempre informato cosi si ottiene implicitamente il suo consenso anche cercando di avere anche un feedback assicurandosi che ha capito cosa verrà fatto, più uno spiega le cose più ci sarà collaborazione, anche da parte del paziente e sarà meno faticoso anche fare determinate manovre. →Compiti equipe assistenziale: - Informare correttamente - Richiedere collaborazione - Rispetto della privacy, tutte le persone ospiti devono essere mandate fuori e fatte uscire (in ogni manovra che viene fatta) sia nei confronti del paziente ma anche di quelli del compagno di stanza tirando semplicemente la tendina, procedere con movimenti idonei, sincroni e sicuri. - Non procurare dolore e quindi non provocare danni - Non danneggiare la persona - Infondere sicurezza quando si eseguono delle manovre, sempre, anche se non sei esperto non devi trasmettere la tua insicurezza alle altre persone facendo credere che hai padronanza della materia - Prevenire complicanze dovute all’immobilizzazione, mobilizzazione compito importante. La principale complicanza dell’immobilizzazione sono le lesioni da pressione. fi fi fi ✄OBIETTIVI - Riuscire a formulare un giudizio circa lo stato di salute o malattia del paziente, attraverso l’osservazione del comportamento del paziente (della sua posizione a letto e il suo modo di muoversi). Questo è l’esame obiettivo attraverso l’osservazione. - Prevenire complicanze dovute all’immobilizzazione (lesioni cutanee da pressione (lesioni da decubito), polmonite (stare sempre a letto fa si che le secrezioni si fermano e ristagnano), trombosi venose super ciali o profonde agli arti inferiori tutte causate da scarsa o assente mobilità) - Lavorare un modo da non arrecare danni sici all’operatore (corretto movimento carichi) ⌦POSIZIONE DEL PAZIENTE: ▶︎Posizione Attiva e Passiva ATTIVA: Assunte in maniera autonoma dal paziente. Supina (disteso), dorsale, laterale dx o sx, prona (a pancia in giù), seduto o semiseduto. PASSIVA: Posizioni fatte assumere attraverso delle manovre grazie all’operatore. →Supino dorsale: Il paziente giace sulla schiena. È una delle posizioni alternative per il paziente allettato. Favorisce il rilassamento e induce il sonno. Viene usata dopo la chirurgia spinale e dopo alcune procedure di anestesia spinale e per eseguire procedure diagnostico-terapeutiche. Non è assolutamente da utilizzare per il paziente con dispnea o a rischio di aspirazione. Si porta il piano del letto in posizione orizzontale allineando il paziente testa-tronco. Posizioniamo poi gli arti superiori con l’avambraccio esteso con il gomito leggermente esso, polso in posizione supina ed esteso e con la mano aperta. Allineato gli arti inferiori per ultimo. Meglio posizionare un archetto alzacoperte sul fondo del letto. →Supino laterale dx o sx: Il paziente giace sul anco privo di coscienza in posizione di sicurezza con utilizzo di cuscini se il paziente non riesce a mantenere la posizione da solo (obbligato a letto soprattutto per non far prendere brutte posizione agli arti rispetto la super cie in cui si riposa). Il paziente giace sul anco quindi e con il peso appoggiato sull’anca e sulla spalla. La gamba e il braccio non appoggiano al materasso e il dorso e la testa sono stabilizzati da cuscini. Posizione per evitare pressione sulle prominenze ossee del dorso e lo sviluppo di lesioni da pressione nell’area sacrale. Posizione anche assunta per prevenire l’inalazione di liquidi in caso di incoscienza. O per eseguire procedure diagnostico- terapeutiche come esplorazione rettale o clistere. ☞Procedura: 1.Portare il piano del letto in posizione orizzontale 2.Allineare testa e tronco 3.Ruotare la persona su un lato posizionando una mano sulla spalla e una sul bacino 4.Posizionare gli arti superiori come segue: ◦ Braccio del lato sul quale viene posizionata la persona: gomito esso e polso esteso ◦ Braccio opposto: gomito esso e polso esteso Nota: sostenere il braccio opposto con un cuscino ◦ Mani: aperte con le dita addotte e il pollice leggermente esso Nota: il polso non deve reggere il peso del corpo fi fl fi fi fl fi fl fl fi 5.Posizionare gli arti inferiori come segue: ◦ Arto del lato sul quale viene posizionata la persona: disteso o leggermente esso con il piede ad angolo retto ◦ Arto opposto: ginocchio esso sostenuto da un cuscino →Prona: Soprattutto ora in Covid. La persona è rivolta verso il basso con l’addome poggiato sul letto. Possibile alternativa per il paziente immobilizzato. È controindicato nel post-intervento chirurgico addominale e per pazienti con problemi respiratori spinali. ☞Procedura: Portare il piano del letto in posizione orizzontale Pronare la persona posizionando una mano sulla spalla e una sul bacino e proseguire come segue: ◦ Ruotare la testa di lato ◦ Posizionare un cuscino sotto l’addome Posizionare gli arti superiori come segue: ◦ Gomiti: essi a lato del capo ◦ Polsi: estesi ◦ Mani: aperte con le dita addotte e pollice leggermente esso Arti inferiori: leggermente essi e sostenuti da un cuscino sotto le gambe →Posizione seduta o Posizione di Fowler: Si impiega per la chirurgia. La testa della persona è sollevata rispetto alla linea orizzontale di 80-90°. Viene impiegata - con gli opportuni accessori - anche per la chirurgia della colonna cervicale e per le craniotomie posteriori, per migliorare la respirazione, alimentazione a letto e per altre attività a letto tipo igiene del viso e del cavo orale. Occorre fare molta attenzione al corretto allineamento del collo. Si applica una fascia a livello del bacino per evitare che il paziente scivoli verso il basso e si applica un poggiapiedi per lo stesso motivo. Per evitare che le ginocchia si ettano, si applica una fascia sopra le ginocchia. Quando si ripristina la posizione supina, a ne intervento, si deve assolutamente fare attenzione che le varie fasce non crei impedimenti, soprattutto quella a livello del basso ventre. ☞Procedura: Portare il piano del letto in posizione orizzontale Allineare testa e tronco Posizionare gli arti superiori come segue: ◦ Porre un cuscino a sostegno degli arti su ciascun lato del tronco ◦ Avambraccio: esteso con il gomito leggermente esso ◦ Polso: in posizione supina ed esteso ◦ Mano: aperta Allineare gli arti inferiori Sollevare la testata del letto a 60° →Posizione semi-seduta o Posizione semi-fowler: La testa della persona è sollevata rispetto alla linea orizzontale di 30-40°. Posizione di comfort utilizzata comunemente. La essione leggera degli arti inferiori va sostenuta dall’alzata della parte inferiore del letto (non deve essere eccessiva però) o da un cuscino posto sotto le ginocchia. ☞Procedura: Portare il piano del letto in posizione orizzontale Allineare testa e tronco fl fl fl fl fl fl fl fi fl Posizionare gli arti superiori come segue: ◦ Porre un cuscino a sostegno degli arti su ciascun lato del tronco ◦ Avambraccio: esteso con il gomito leggermente esso ◦ Polso: in posizione supina ed esteso ◦ Mano: aperta Allineare gli arti inferiori o etterli leggermente Sollevare la testata del letto a 45° N.B. la essione leggera degli arti inferiori va sostenuta dall’alzata della parte inferiore del letto (non deve essere però eccessiva) o da un cuscino posto sotto le ginocchia ▶︎POSIZIONE OBBLIGATA Adeguate a determinate situazioni cliniche ad esempio posizione →Trendelemburg O anti-shock molto simile a quella supina, con l'unica differenza che il bacino si deve trovare più in alto della testa (si alzano le gambe) quando si fa un drenaggio postulare e si deve favorire un ritorno venoso verso la testa, verso il cervello (svenuto o sincopo, comunque ha perso conoscenza). Posizione supina piana con la parte alta del letto abbassata di 30-40° rispetto alla linea orizzontale. →Anti-trendelemburg Mira a far sì che gli organi addominali scendano verso la pelvi liberando la regione sotto-diaframmatica (gambe verso il basso per favorire lo scorrimento del sangue verso gli arti inferiori ad esempio quando c’è rischio di sanguinamento durante un intervento chirurgico, favorisce quindi il. Frenaggio chirurgico delle raccolte pleuriche e delle stole). Prevede l’inclinazione a 25.30° del letto in modo tale che la testa e il torace risultino su un piano superiore rispetto a quello dei piedi. (Paziente comunque supino). Ha bene ci sul cranio per la contro estensione delle lesioni della colonna vertebrale. →Ginecologica Il paziente giace supino con le gambe esse e rivolte perso l’esterno. Usata per l’esame vaginale posizionare un catetere vescicale, quando nella procedura si dice posizionare il paziente. Nella donna sicuro, nell’uomo non è necessaria. Non viene usata per gli accertamenti sull’addome perchè induce la contrazione dei muscoli addominali. →Di SIMS o semiprona: il. Paziente giace sul anco con il peso distribuito verso l’osso iliaco anteriore, l’omero e la clavicola. È una via di mezzo tra la laterale di sicurezza e la prona. È controindicato in numerose patologie spinali e ortopediche. Per eseguire il clisma it (Clistere evacuativo). ☞Procedura: 1. Portare il piano del letto in posizione orizzontale 2. Pronare la persona posizionando una mano sulla spalla e una sul bacino e proseguire come segue: ◦ Ruotare la testa di lato ◦ Posizionare un cuscino sotto l’addome 3. Posizionare gli arti superiori come segue. ◦ Arto che sta sopra: posizionato sotto il cuscino ◦ Gomito: esso ◦ Polso: estesi fl fl fi fi fl fl fl fi fl ◦ Mano: aperta con le dita addotte e il pollice leggermente esso ◦ Arto del lato opposto: esteso al alto del tronco e piegato sotto il torace 4. Posizionare gli arti inferiori come segue: ◦ Arto che sta sopra: sostenuto da un cuscino ◦ Ginocchio: esso ◦ Arto opposto: esteso →Litotomica Il paziente giace supino con le anche esse, i polpacci e i calcagni paralleli al pavimento. Questa posizione scomoda e imbarazzante richiede che il paziente venga coperto, per il rispetto della privacy. È utilizzata per l’esame vaginale e rettale e può essere particolarmente dif cile per i pazienti con artrite immobilizzante o deformità articolari. È più una posizione chirurgica. →Genu-Pettorale Il paziente giace prono con le natiche elevate e le ginocchia raccolte verso il torace per consentire una procedura o un esame rettale. Un paziente con artrite o con altre deformità articolari non può essere in grado di stare in questa posizione. Anche questa è una posizione per lo più chirurgica. ▶︎POSIZIONE DI DIFESA O ANTALGICA: →Perforato addominale: Posizione caratteristiche in pressione (decubito) laterale con cosce esse sul bacino (fetale) perchè la perforazione crea dolore e rimanere raccolto su se stesso (chiude il peritoneo) riduce il dolore. La diagnosi è semplice dall’osservazione della posizione, fai TAC o ECO e vedi subito la perforazione. →Pleuritico In genere se c’è una pleurite secca si posiziona il paziente sul lato sano, con pleurite ruvida sul lato malato. La pleurite secca compare quando la pleura si irrita o si in amma, senza che avvenga la produzione del liquido all’interno del cavo pleurico. Si parla di pleurite essudativa quando si forma una certa quantità di liquido all’interno (versamento), così da causarne una raccolta più o meno abbondante dentro il cavo pleurico. →Ortopnoica Tipica di chi sta avendo problemi respiratori (dispnea) perciò lo posizioniamo un po’ inclinato se le condizioni del paziente lo consentono (favorisce l’allargamento della gabbia toracica e la respirazione), seduto sul letto e con le braccia appoggiate in un panchetto davanti o con un qualsiasi supporto migliorando la dispnea poi raccogliere i valori vitali. →Del meningitico: A cane di fucile in cui il paziente è sdraiato supino e non riesce a sedersi sul letto senza tendere gli arti inferiori. È un segno, da questa posizione si associa la patologia. Posizione classica da primo soccorso. (Capitolo 9 Lynn - movimentazione del paziente) È caratteristico l'opistotono, cioè l'iperestensione del capo e talora del dorso con decubito laterale obbligato e arti inferiori essi (posizione "a canne di fucile"). Se il paziente è sdraiato supino, non riesce a sedersi sul letto senza ettere gli arti inferiori (segno di Kernig). La essione del capo è seguita da quella degli arti inferiori (questo è uno dei segni di Brudzinski). Sono possibili anche segni vegetativi, come una alternanza di atti respiratori profondi con periodi prolungati di pausa respiratoria (respiro meningitico). Le posizioni sono dei segni che possono essere associati ad una patologia fl fl fl fl fi fl fi fl fl