photo.jpg

## Miti e metodi ### (Ai giudici e al popolo) Ascoltate ora questa legge, o popolo d'Attica, voi che giudicate la prima causa di sangue versato. Anche in avvenire durerà per sempre, al popolo di Egeo, questo consesso di giudici. Qui è il colle di Ares, dove posero sede e tende le Amazzoni quando v...

## Miti e metodi ### (Ai giudici e al popolo) Ascoltate ora questa legge, o popolo d'Attica, voi che giudicate la prima causa di sangue versato. Anche in avvenire durerà per sempre, al popolo di Egeo, questo consesso di giudici. Qui è il colle di Ares, dove posero sede e tende le Amazzoni quando vennero a portare guerra in odio a ​​Teseo”, e pur la città recente qui fecero munita di alte torri e sacrificavano ad Ares, onde questa rupe e il colle ebbero il nome di Ares. In questo luogo il rispetto dei cittadini e il timore congiunto li tratterrà, di giorno e di notte parimente, dal commettere delitto, finché i cittadini stessi non introducano nuove leggi: con impure correnti e con fango corrompendo limpida acqua, mai più troverai bevanda. Ai cittadini consiglio di rispettare con riverenza uno Stato senza anarchia e senza dispotismo, e di non scacciare ogni timore fuori dalla città. Senza timore, quale degli uomini è giusto? Giustamente dunque rispettando questo venerando potere, voi avrete baluardo salvatore della regione e della città, quale nessun uomo possiede né fra gli Sciti né nella terra di Pelopes. Questo consesso io istituisco, intatto da lucro, venerando, severo, presidio della terra sempre vegliante a difesa di chi dorme. Questa esortazione io estendo ai miei cittadini per l'avvenire. Levatevi ora, e portate il voto e giudicate la causa nel rispetto del giuramento. Ho detto. (Eschilo, _Eumenidi_, vv. 470-488, 681-710, trad. di R. Cantarella, Mondadori, Milano 1995) ### Guida alla lettura #### Il teatro: attivazione e problematizzazione dei miti tradizionali Per comprendere adeguatamente il significato dei versi proposti occorre conoscere anzitutto il modo in cui i poeti tragici, diversamente dagli aedi che trasmettevano i canti epici, lavoravano con il mito (→ p. 76). Nell'Atene del V secolo a.C., il teatro assolveva a una funzione nuova e più "moderna" nei confronti del mito: il mito, infatti, non veniva più semplicemente raccontato dalla voce dei poeti, ascoltato e "interiorizzato" dal pubblico come nell'epica, ma proposto ai cittadini attraverso una rappresentazione, che lo trasformava in dialogo e azione. I personaggi del mito acquistavano così uno spessore nuovo: essi prendevano vita e parola sulla scena e quello stesso patrimonio mitico che prima veniva trasmesso in forma "acritica" si presentava in termini problematici, diveniva oggetto di riflessione, approfondimento e critica. Il poeta tragico sceglieva, all'interno del vastissimo patrimonio di miti a sua disposizione, un momento, un personaggio, un fatto e su questo lavorava trasformandolo in rappresentazione teatrale. La scelta poteva dipendere da varie ragioni, ma nella maggior parte dei casi essa aveva a che fare con un tema di interesse contemporaneo. Il mito che è alla base dell' _Orestea_, per esempio, permise a Eschilo di lavorare su molti temi tra i quali, in particolare, il tema della giustizia e della sua amministrazione. #### Il mito di fondazione dell'Areopago Obbedendo all'ordine di Apollo, Oreste ha ucciso la madre per punirla dell'assassinio di Agamennone, ma così facendo si è macchiato di un delitto orribile del quale deve rendere conto: il mito antico narrava di una purificazione a Delfi a seguito della quale Oreste aveva eliminato la macchia del matricidio. Alla più evoluta società ateniese dell'età classica, presso cui vigevano leggi stabilite dagli uomini e il diritto era oggetto di riflessione filosofica e religiosa, la giustificazione costituita dall'ordine impartito da