The Rights of Others - Seeley Lectures

I confini politici definiscono chi è membro di una comunità e chi è estraneo. Definiscono chi può entrare e chi no.

Si riferisce alle regole e ai principi per integrare gli stranieri, gli immigrati, i rifugiati e i richiedenti asilo nei sistemi politici esistenti.

Questo concetto indica la sovranità e l'indipendenza di uno stato. Tuttavia, con la globalizzazione, la sua definizione diventa sempre più sfumata.

L'autrice Seyla Benhabib sostiene che le frontiere dovrebbero essere porose, consentendo l'ingresso di rifugiati e richiedenti asilo, ma anche mantenendo il diritto delle democrazie di regolare l'immigrazione.

Significa riconoscere i diritti morali di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro nazionalità o provenienza.

Il modello di sovranità statale che presuppone un'autorità politica dominante e unificata con giurisdizione suprema su un territorio chiaramente definito.

Il processo di interconnessione globale che coinvolge l'economia, la cultura e la politica, spesso attraverso l'interdipendenza delle nazioni.

La capacità di uno stato di esercitare il controllo e il potere all'interno dei suoi confini territoriali.

Il processo di crescente migrazione di persone da un paese all'altro, spesso in cerca di migliori opportunità di lavoro o di vita.

Movimenti sociali o regionali guidati dalla ricerca di identità culturale e politica.

La crisi del modello Westfaliano, che si manifesta attraverso la sfida alla sovranità statale e l'emergere di problemi globali che superano le capacità di uno stato singolo.

Le politiche che regolano l'ingresso e la residenza di cittadini stranieri in un determinato paese.

I problemi globali che superano i confini territoriali e richiedono una soluzione collettiva, come il cambiamento climatico, la pandemia o la povertà.

Il fatto che la superficie terrestre sia sferica, e quindi finita, porta alla necessità di relazioni tra gli esseri umani.

Il diritto cosmopolita (ius cosmopoliticum) deriva dal fatto che la Terra è finita e che, quindi, gli stati e le nazioni sono obbligati a interagire tra loro.

La mancanza di un diritto cosmopolita che regoli le relazioni tra gli stati può portare al collasso del sistema internazionale.

Kant sostiene che il fatto che la Terra sia sferica e finita implica la necessità di un diritto che regoli le relazioni tra gli esseri umani.

La fallacia naturalistica afferma che non si può derivare un giudizio morale da un fatto. Kant potrebbe aver commesso questa fallacia nell'argomentazione sulla sfericità della Terra?

La sfera terrestre rappresenta un ambiente limitato, obbligando gli esseri umani ad entrare in contatto e a cooperare per la sopravvivenza.

L'esempio dei castelli costruiti sulla sabbia dimostra che la natura di un elemento non implica necessariamente la sua desiderabilità per un altro.

L'obbligo di entrare in contatto con gli altri non implica automaticamente il dovere di comportarsi in modo rispettoso e dignitoso.

La lex permissiva è un principio che autorizza un individuo a limitare la libertà di altri, ad esempio, possedendo oggetti e impedendone l'uso da parte di altri.

La lex permissiva si applica non solo all'interno di una singola repubblica, ma anche tra le repubbliche.

Il diritto di ospitalità è un diritto fondamentale che consente agli individui di entrare e soggiornare temporaneamente in un altro stato.

Il diritto di ospitalità si basa sul principio di non refoulement, che vieta agli stati di respingere i rifugiati o richiedenti asilo nei loro paesi d'origine se ciò comporta un rischio per la loro vita o libertà.

Gli stati sovrani possono manipolare il principio di non refoulement per definire in modo restrittivo il concetto di vita e libertà, oppure possono trasferire i rifugiati in paesi terzi considerati 'sicuri'.

La sovranità statale si basa sul diritto di uno stato di controllare i confini territoriali e di decidere chi può entrare nel suo territorio.

La definizione dei confini territoriali è fondamentale per la pace tra le nazioni, ma limita anche la libertà di movimento degli individui.

Il concetto di libertà esterna di Kant implica l'affermazione che lo stato ha il diritto di limitare l'ingresso degli stranieri nel proprio territorio.

Un sistema in cui gli Stati sono liberi ed eguali, con autorità suprema su tutto il territorio e i soggetti al suo interno. Le relazioni con altri Stati sono volontarie e limitate ad alleanze militari, economiche e culturali.

Un tipo di sovranità che enfatizza i valori e i principi comuni tra Stati, come i diritti umani e il rispetto della legge. Gli Stati che non rispettano queste norme non sono considerati parte della società degli Stati.

L'idea che ogni Stato dovrebbe avere un governo repubblicano, con libertà, uguaglianza legale e un sistema legislativo comune per tutti i cittadini.

Una lega di nazioni sovrane che si impegnano a rispettare i principi della costituzione repubblicana, come la libertà, l'uguaglianza e la legge comune.

Un'idea che si sovrappone alla sovranità Vestfaliana e alla sovranità liberale internazionale.

Il diritto degli Stati di gestire i propri affari interni, comprese le questioni relative a migrazione e confini.

Un limite alla sovranità interna, che si verifica quando i valori e i principi internazionali vengono considerati superiori alle politiche interne.

La dottrina di Kant afferma che gli stati repubblicani, basati sul consenso dei governati, sono più propensi a mantenere la pace tra loro. Questo principio, che collega la pace interna e la pace internazionale, ha contribuito a plasmare la moderna idea di sovranità.

Secondo Kant, l'appartenenza a una comunità politica, con i suoi diritti e doveri, è limitata ai cittadini dello stato. Questo principio, basato sulla sovranità statale, rappresenta un limite al diritto cosmopolitico, che invece considera tutti gli esseri umani come uguali in termini di diritti.

Kant riconosce la necessità di offrire asilo temporaneo agli stranieri, ma sostiene che la concessione della cittadinanza e la partecipazione politica sono prerogativa dello stato. Ciò crea una tensione tra l'universalismo morale e la sovranità statale.

L'idea di sovranità statale moderna si basa su un modello in cui il potere supremo risiede nello stato e i confini territoriali definiscono chi appartiene e chi no. Questo modello, che ha le sue origini nel trattato di Westfalia, è messo in discussione dalla crescente interdipendenza globale e dal movimento delle persone.

Le politiche che regolano l'immigrazione e la cittadinanza devono rispettare i diritti umani, come la non discriminazione e il diritto a un processo equo. Questo principio limita la discrezionalità dello stato nell'integrazione degli immigrati.

La moderna sovranità statale affronta un dilemma: come conciliare l'universalismo morale, che afferma l'uguaglianza di tutti gli esseri umani, con la sovranità nazionale, che limita i diritti di appartenenza ai cittadini? Questo paradosso nasce dalle tensioni tra il diritto cosmopolitico e il diritto dello stato.