Anatomia del Sistema Scheletrico

Gli animali che hanno uno scheletro cartilagineo come gli squali e le razze.

Questo è un gruppo di condritti che comprende gli squali, i pesci sega e le chimere.

Un gruppo di condritti che comprende le razze e le mante.

Gli animali che hanno uno scheletro osseo.

Un gruppo di osteitti che comprende la maggior parte dei pesci viventi.

Un gruppo di attinopterigi che comprende la maggior parte dei pesci viventi.

I pesci con uno scheletro osseo, pinne raggiate e vescicola natatoria.

L'unico gruppo che comprende animali terrestri e acquatici.

I celacanti sono un gruppo di pesci che si pensava fosse estinto, ma sono stati riscoperti al largo delle coste del Sudafrica. Sono un gruppo di organismi primitivi con un'articolazione unica nella metà del cranio che conferisce un'apertura particolare della bocca.

I dipnoi sono un gruppo di pesci altamente specializzati che hanno sviluppato la capacità di respirare aria. Presentano pinne a forma di denti, scheletro alleggerito e respirazione doppia.

Gli anfibi sono un gruppo di vertebrati terrestri, caratterizzati da una fase larvale acquatica e una fase adulta terrestre, che si sono evoluti dai tetrapodi. Sono composti da due gruppi principali, le cecilie e i batraci.

Le cecilie sono un gruppo di anfibi apodi, cioè senza gambe, che vivono prevalentemente nel terreno. Sono spesso scambiate per serpenti.

I batraci sono un gruppo di anfibi che si dividono in urodeli e anuri. Gli urodeli sono caratterizzati dalla presenza di una coda, mentre gli anuri ne sono privi.

Gli urodeli sono un gruppo di batraci che presentano una coda, come salamandre e tritoni.

Gli anuri sono un gruppo di batraci privi di coda, come rane e rospi.

Gli amnioti sono animali vertebrati in grado di riprodursi fuori dall'acqua grazie al sacco amniotico. Questo gruppo ha permesso il passaggio dalla vita acquatica a quella terrestre.

Lo scheletro cranico degli uccelli è caratterizzato dall'assenza di fenestrature e da un'articolazione mandibolare formata dall'osso quadrato e dall'osso articolare. Le ossa del dermatocranio sono fuse e formano una scatola rigida, mentre la parte frontale è estremamente cinetica.

Gli uccelli possiedono un becco corneo che sostituisce i denti, il quale si muove grazie ad un'articolazione tra l'osso frontale e la parte rostrale del cranio. Il movimento del becco è fondamentale per l'alimentazione e la manipolazione degli oggetti.

Il palato degli uccelli è formato da ossa palatine e pterigoidee. Negli uccelli paleognati, queste ossa non sono articolate tra loro, mentre negli uccelli neognati sono articolate.

Il palato articolato nei neognati permette un movimento preciso e indipendente del becco, consentendo agli uccelli di adattarsi a diversi tipi di alimentazione e di manipolarli con precisione.

Lo scheletro cranico dei mammiferi si è evoluto da quello dei sinapsidi, perdendo una fenestratura presente in quest'ultimi. La masticazione, sviluppata nei mammiferi, ha contribuito a un metabolismo più veloce e alla temperatura corporea costante.

L'evoluzione dello scheletro cranico nei mammiferi è il risultato di un processo di adattamento e specializzazione, che ha portato a un cranio con una struttura complessa e una capacità di masticazione sviluppata.

Lo scheletro cranico degli agnati è composto da un piccolo condrocranio e da uno splancnocranio non ossificato, con lo splancnocranio che sostiene le tasche branchiali. Il dermatocranio è assente, e gli archi orali del condrocranio non sono articolati.

Nelle lamprede, il condrocranio è piccolo, e lo splancnocranio è formato da otto arcate viscerali, unite a formare un cestello branchiale, non hanno dermatocranio.

Il condrocranio nei Condritti contiene l'encefalo, le orbite, l'orecchio interno e gli organi di senso. Lo splancnocranio è composto da sette arcate principali, la prima contiene la cartilagine quadrata e la cartilagine di Meckel. Le altre arcate formano le arcate branchiali.

Costituisce il tetto della testa, ricoprendo la porzione dorsale e laterale fino al margine della mascella superiore. Si unirà ventralmente e caudalmente all'osso quadrato.

Costituisce il palato, in alcuni animali può muoversi in avanti e indietro grazie a un'articolazione con lo splancnocranio.

Si trova alla base del condrocranio, dietro la serie palatale.

Costituisce la mandibola inferiore ed è connessa caudalmente alla cartilagine di Meckel dello splancnocranio.

Ricopre le branchie lateralmente, mostra una grande variabilità tra gli animali, con elementi che possono sparire o persistere in modo casuale.

Il componente osseo che non cambia mai durante l'evoluzione degli arti degli animali, mantenendo la sua struttura e funzione.

Uno dei tre tipi di ala presenti nei vertebrati, caratterizzato da un dito estremamente allungato e da un patagio membranoso.

Le penne sono fondamentali per il volo degli uccelli, consentendo loro di spostare l'aria in modo efficiente.

La parte più lunga dell'ala dei pipistrelli è l'autopodio, che è sostenuto dall'intera mano.

Un secondo coracoide che si sviluppa nei mammiferi, irrobustendo il cinto pettorale e consentendo ai mammiferi di afferrare oggetti dal basso.

Il cinto pettorale dei mammiferi si è ridotto rispetto ai progenitori, con un'unica grande scapola e una clavicola spesso vestigiale.

La capacità di un animale di sollevarsi dal suolo per compiere il volo

Il movimento degli arti anteriori dai progenitori dei mammiferi, che li porta verso il basso

Negli animali con arti modificati, il femore rimane parallelo all'ultima vertebra sacrale per un migliore scarico del peso. L'articolazione del femore, quindi, non si trova in linea con l'ileo, ma con la vertebra sacrale. Il peso viene scaricato verticalmente attraverso l'ileo direttamente sul femore.

La struttura ossea che collega la vertebra sacrale al bacino negli animali. Serve a stabilizzare gli arti inferiori e il cinto pelvico modificati.

L'arto anteriore dei rettili è robusto e simile a quello dei primi tetrapodi. Le scapola e il coracoide si collegano per formare il punto di inserzione dell'omero. La clavicola, quando presente, si collega allo sterno tramite l'interclavicola.

L'arto posteriore dei rettili presenta un ileo, ischio e pube ossificati. L'ileo si connette a tre vertebre sacrali e supporta l'arto posteriore. La struttura scheletrica dell'arto posteriore è simile a quella dell'arto anteriore.

In molti rettili, alcuni elementi tarsali si fondono, formando l'astragalo. Questo osso si articola in modo tale da permettere un movimento in avanti, con il rettile che cammina solo sulla metà sinistra dell'autopodio. L'altra metà resta sollevata da terra.

Il movimento dell'astragalo permette ai rettili di alzare il corpo da terra e di spostare l'arto posteriore in avanti, anziché lateralmente. Questa nuova tipologia di locomozione è chiamata locomozione sagittale.

L'arto anteriore dei rettili continua ad essere portato lateralmente, mentre l'arto posteriore, grazie all'astragalo, tende ad essere portato sotto al corpo.

Le modifiche scheletriche dei rettili li aiutano ad avere una locomozione più efficiente, con un minor spreco di energia. La loro postura e la struttura dei loro piedi sono adattate per muoversi in modo più veloce ed efficiente.